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Dell' Anfisbena

Rettile serpentiforme con due teste alle estremità, con o senza zampe, riportato dalle fonti con molti nomi diversi: anfesibana, anfesibena, anfisbaena, amphisbena, amphisbaena.

"L'amphisbena cresce a teste gemelle, una nel posto giusto e l'altra dove dovrebbe essere la coda. Per questo motivo il serpente scivola in una forma circolare, poiché le teste, contrariamente a quanto è giusto, si deformano da entrambe le estremità." (Solino, Polyhistor)

"L'Amphisbaena invece è un serpente con due teste, una in alto e una in direzione della coda. Quando avanza, poiché la necessità di un movimento in avanti lo spinge, lascia un'estremità dietro che funge da coda, mentre l'altra usa come testa. Poi di nuovo se vuole spostarsi all'indietro, usa le due teste esattamente in modo opposto rispetto a prima." (Claudio Eliano, Caratteristiche degli animali, IIIsec.)

"L'anfisbaena ha una testa gemella, che è anche quella all'estremità della coda, come se non bastasse può emettere veleno da una bocca." (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia)

Secondo la mitologia greca, l'anfisbena fu generata dal sangue che gocciolava dalla testa della Gorgone Medusa mentre Perseo volava sul deserto libico con la testa in mano, dopodiché l'esercito di Catone la incontrò insieme ad altri serpenti durante la marcia. L'amfisbena si nutriva dei cadaveri abbandonati. Venne citata da vari poeti come Nicandro, John Milton, Alexander Pope, Percy Bysshe Shelley, Alfred, Lord Tennyson, Aimé Césaire, A. E. Housman e Allen Mandelbaum come creatura mitologica e leggendaria, è stata citata da Lucano, Plinio il Vecchio, Isidoro di Siviglia e Thomas Browne, quest'ultimo ne ha verificato l'esistenza e classificata come specie.

Nel libro The Book of Beasts, T.H. White suggerisce che la creatura derivi da avvistamenti delle lucertole verme con lo stesso nome. Queste creature si trovano nei paesi del Mediterraneo dove hanno avuto origine molte di queste leggende.

Scienze Naturali: genere di rettili squamati dal corpo vermiforme e arti rudimentali o mancanti, che conducono vita sotterranea. (Anfisbena della Libia). Letteratura: favoloso serpente menzionato da Dante nel XXIV dell'Inferno, 87.

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