Del Grifone
Il
grifone è, secondo la tradizione,
il custode dell’oro. La
tradizione popolare narra che la
sua tana fosse normalmente piena di
inestimabili ricchezze, che lui
difendeva strenuamente: gli scritti
classici che lo descrivono dicono
che avesse la forza di un leone, la
vista di un’aquila e zampe con
possenti muscoli e artigli fatali!
Una di queste descrizioni la
ritroviamo ne “La Natura degli
Animali”, scritta da Eliano:
“...è
un quadrupede come il leone, munito
di artigli particolarmente robusti
e simili anche questi a quelli dei
leoni. E' opinione comune che sia
alato e che le penne del dorso
siano di colore nero, quelle della
parte anteriore del corpo rosse; al
contrario le sue ali sono bianche.
Ctesia scrive che il collo di
questo animale è screziato con
penne di colore blu; il becco è
come quello delle aquile e la testa
è come quella che viene
raffigurata dai pittori e dagli
scultori. ... Gli abitanti della
Battriana che confinano con gli
Indiani dicono che i Grifoni fanno
la guardia ai giacimenti d'oro
della zona, lo estraggono (così
affermano) e lo impiegano nella
costruzione del loro nido, e i
frammenti che da esso cadono giù
li portano via gli indiani”.
Gli
Indiani che volevano approfittare
di quest’oro, continua Eliano,
dovevano stare molto attenti:
potevano cercarlo solo di notte,
perché avrebbero avuto più
possibilità di non essere visti
dal Grifone, che attaccava senza
indugio chiunque si avvicinasse al
suo oro!
Anche Marco Polo, nel suo libro "il Milione" (1298) ne parla:
"Madeghascar
si è una isola verso mezzodì, di lungi da Socotra mille miglia, e questi sono
saracini che adorano Malcometto (...).
Qui nascono più leofanti, che in parte che sia nel mondo; e ancora per tutto
l'altro mondo non si vendono e non si comperano tanti denti di leonfanti, quanto
si fa in questa isola e in quella di Zachibar (...).
Dicommi certi mercatanti, che vi sono iti, che v'ha uccelli grifoni, e questi
uccelli apariscono certa parte dell'anno, ma non son così fatti, com'e' si dice
di qua, cioè, mezzo uccello e mezzo lione, ma sono fatti come aguglie, e sono
grandi com'io vi dirò. E' pigliano lo leonfante, e portanlo suso nell'àiere, e
poscia li lasciano cadere, e quegli si disfà tutto, e poscia si pasce sopra a
lui. Ancora dicono coloro, che gli hanno veduti, che l'alie loro sono sì grande
che cuoprono venti passi, e le penne sono lunghe dodici passi, e sono grosse
come si conviene a quella lunghezza".
Nella mitologia greca, dei grifoni tiravano i carri di Apollo, Nemesi e Zeus (per questo erano chiamati “segugi di Zeus”), mentre nella tradizione ebraica, i cherubini a guardia della porta dell’Eden erano simili a grifoni, come anche quelli che sorvegliavano l’Arca dell’Alleanza. Nel Medioevo furono molto noti i maghi che erano in possesso degli artigli di questo animale, che utilizzavano a mo’ di coppe (difatti si credeva che avessero la caratteristica di cambiare colore in presenza di veleno).
Non ne hai ancora abbastanza? Unisciti a noi nel gruppo facebook:
Fantasy e rivalutazione del Medioevo
C'è tanto altro da scoprire su Medioevo e Fantasy! Ti aspettiamo!