LUOGO
E TEMPO DI SVOLGIMENTO
Il
romanzo si svolge nella Sicilia del 412 A.C.
BREVE
RIASSUNTO
Sicilia
del 412 A.C., comincia il duello infinito tra un uomo e una superpotenza.
L’uomo è Dionisio di Siracusa, mentre la superpotenza è Cartagine. Dionisio,
ventenne ufficiale dell’esercito siracusano, assiste alla distruzione da parte
dei barbari cartaginesi della splendida colonia greca di Selinunte, senza che i
governi democratici delle altre città facciano nulla. La rabbia e lo sdegno gli
fanno raggiungere 3 convinzioni: le democrazie sono inefficienti; i cartaginesi
sono i mortali nemici dell’Ellenismo e devono essere sradicati dalla Sicilia;
l’unico che può farlo è lui stesso. Per raggiungere tale obbiettivo,
Dionisio tenterà con ogni mezzo di unificare le citta-stato greche e inizierà
una terribile guerra contro i cartaginesi usando qualunque espediente, lecito e
no. Questo porterà il mondo intero a marchiralo col nome infamante di:
Tiranno!!
PERSONAGGI
Dioniso:
Uomo
ambizioso e idealista, per coronare il suo sogno di vedere una Sicilia libera ed
unita, governerà con mano ferma ed in maniera totalmente dispotica la sua città;
Leptines
e Filisto: L’uno
fratello e l’altro consigliere di Dionisio, sono gli unici che hanno il
coraggio di dirgli che sbaglia, ma nonostante il Tiranno non segua i loro
consigli, sa che sono gli unici su cui può veramente fare affidamento.
Aksal:
Guerriero
celta, comprato da Dioniso al mercato degli schiavi, diventa la sua fedele
guardia del corpo.
COMMENTO
PERSONALE
Cosa
dire di questo romanzo? Come tutti quelli di V.M. Manfredi, l’ambientazione
storica e la caratterizzazione dei personaggi è fantastica. Questo libro copre
i 40 anni che vanno da Dionisio ventenne, fino alla sua morte in tardà età.
Dioniso era veramente un tiranno feroce e spietato o semplicemente un idealista?
Certamente la seconda ipotesi è più plausibile, ma per coronare il suo sogno
fu costretto ad usare metodi tiranni, dando vita a quello che sarebbe stato
chiamato nei secoli successivi “Assolutismo”. E innegabile però che grazie
alle sue imprese e alle sue opere difensive fatte costruire intorno Sicacusa,
quella città (a differenza di altre) non cadde mai sotto il dominio cartaginese
e solo 300 anni dopo essa si sarebbe arresa ad un nuovo conquistatore: i Romani.
Gianlù