Di
R.A. Salvatore
La storia si svolge
completamente nei cunicoli del Buio Profondo, dove Drizzt è fuggito, il tempo
non può essere conosciuto a causa del contesto Fantasy del libro, l’unica
cosa certa è che “La fuga di Drizzt” è il seguito del “Dilemma di Drizzt”,
il primo libro della trilogia degli elfi scuri.
Drizzt ha lasciato la sua famiglia e la sua città, Menzoberranzan, con la guerra alle porte, infatti casa Hun’ett agisce, nonostante la morte di due suoi nobili maghi Masoj Hun’ett e Alton DeVir (membro della casa trucidata dai Do’Urden nel primo libro), contro casa Do’Urden, che a sua volta ha perso lo stesso Drizzt e Zaknafein (sacrificandolo a Lloth per placarla dei “crimini” di Drizzt), ed è solo grazie a una banda di mercenari chiamata Bregan D’aerthe, il cui capitano è Jarlaxle, che casa Do’Urden riesce a sconfiggere l’assalto degli Hun’ett.
Matrona Malice entusiasta della sua vittoria si reca da Matrona Baenre, matrona della casa dominante, per avanzare il suo diritto di accusa, qui scopre che la giustizia Drow è solo apparente, infatti tutti i nobili di casa Hun’ett dovrebbero essere trucidati ma la Matrona SiNafay Hun’ett non verrà uccisa, ma al contrario si unirà ai Do’Urden con il nome di Shi’nayne per rafforzare la casa che ha subito gravi perdite.
Nel frattempo Drizzt è diventato una creatura dei tunnel, la sua soprevvivenza divenne più facile e più difficile al tempo stesso, Drizzt acquistò le abilità fisiche e l’esperienza necessarie per continuare a vivere; poteva sconfiggere ogni mostro del Buio Profondo, ma non poteva sconfiggere la solitudine.
Matrona Malice, dopo la vittoria, organizza una spedizione punitiva contro Drizzt, il quale però sconfigge sia suo fratello Dinin che sua sorella Briza.
Drizzt decide così di entrare a Blingdenstone, città di Svirfnebli (gnomi del profondo), per non essere più solo.
Gli abitanti di questa città catturano il giovane Drow e lo interrogano, non capendo gli scopi che hanno portato da loro questo elfo solitario, solo grazie a Belwar Dissengulp, lo gnomo che ha perso le mani in una spedizione punitiva (in cui partecipava anche Drizzt, il quale gli ha salvato la vita) che a Drizzt è permesso di stabilizzarsi a Blingdenstone.
Belwar e Drizzt diventano grandi amici e partecipano a spedizioni minerarie, ormai gli svirfnebli si fidano ciecamente del Drow tanto da riconsegnarli le sue scimitarre e la sua fedele pantera Guenhwyvar.
La felicità di Drizzt però non dura, infatti Matrona Malice chiede a Lloth il suo più grande dono Zin-carla, un potente non morto che utilizza il corpo del defunto Zaknafein e che ha lo scopo di uccidere Drizzt.
Zin-carla giunge nei pressi di Blingdenstone e il re svirfnebli estromette Drizzt per non correre pericoli, a Drizzt si unisce Belwar, restio a lasciare andare da solo Drizzt per il Buio Profondo.
I due amici percorrono i tunnel dove incontrano Clacker, un pech trasformato in un orrore uncinato da un mago umano.
Drizzt, Belwar e il nuovo compagno per sfuggire al mostro scatenato da Matrona Malice, si dirigono sempre più a ovest finendo cosi nella tana di una società di illithid; i protagonisti finiscono schiavi: Drizzt come massaggiatore del cervello principale, Belwar come gladiatore e Clacker come guardiano, sarà Guenhwyvar a salvare tutti dalla schiavitù.
Sempre nella tana degli illithid Drizzt incontra il mostro Zaknafein, dopo una breve lotta Drizzt riuscirà a fuggire, ma per poco, infatti nei pressi di un lago d’acido Clacker cadrà sotto i fendenti di Zin-carla e Drizzt ingaggerà un nuovo combattimento, che solo grazie alla volontà e all’amore di Zaknafein nei confronti di suo figlio avrà termine.
Morto Zin-carla Belwar e Drizzt fanno ritorno a Blingdeston, dove però il re rifiuterà ancora l’ingresso a Drizzt, il quale deciderà allora di dirigersi verso la superficie, per vivere pacificamente.
A Menzoberranzan il
fallimento di Zin-carla decreta la fine della casa dei Do’Urden, solo due
persone si salveranno: Dinin, accolto dai mercenari di Bregan D’aerthe, mentre
Vierna (altra sorella di Drizzt)verrà accolta da casa Baenre.
PERSONAGGI
Drizzt Do’Urden:
Vive nel Buio Profondo e si trasforma in una sua creatura, l’Io di Drizzt è diviso nella parte razionale, comandata dalla ragione e dalla logica, e dal Cacciatore che sfrutta l’istinto e la ferocia tipiche delle creature del Buio Profondo.
Alla fine del libro
Drizzt prenderà una difficile decisione: andare a vivere in superficie,
affrontando ogni giorno il dolore derivante dalla luce del Sole.
Belwar Dissengulp:
E’ uno svirfnebli, gnomo del profondo, ha perso le mani in una battaglia contro i drow nella quale partecipava anche Drizzt, che gli salvò la vita.
Al suo ritorno a Blingdeston i suoi compagni crearono per lui una mano a martello e una a piccone dotate di magia.
Si rivelerà un valido
compagno sia in combattimento che sul piano dell’amicizia per il fuggiasco
drow.
Clacker:
E’ un pech, creatura in simbiosi con la terra, che è stato trasformato in un orrore uncinato da un mago umano, si sacrificherà per i suoi unici amici finendo sotto le lame di Zin-carla
Jarlaxle:
Comandante del gruppo di mercenari di Bregan D’aerthe, organizzazione che fa parte interamente delle truppe di casa Baenre, agisce sempre per un tornaconto personale.
Sarà uno dei principali antagonisti di Drizzt nei prossimi libri, anche se egli lo rispetta e lo teme allo stesso tempo.
GIUDIZIO
PERSONALE
Il libro descrive accuratamente la scissione psicologica di Drizzt e il senso di solitudine che egli prova nel Buio Profondo, descrive anche la società degli svirfnebli e quella degli illithid.
Troviamo in questo libro
molti più combattimenti che nel precedente, descritti nei minimi dettagli,
infatti è uno dei punti forti di R.A.Salvatore, mentre per quanto riguarda la
psicologia degli altri personaggi lo scrittore cala il rendimento.
Eldain