Il
bene. Il male. E qualcuno nel mezzo. Non sempre è possibile scegliere
deliberatamente da che parte stare, nemmeno in un romanzo di purissimo stile
fantasy. «Il figlio delle tempeste» è l’opera (prima) di Fabiana Redivo che
apre la trilogia di «Derbeer dei mille anni» un’epopea avvincente che ha,
tra i tanti pregi, quello di essere raccontata con un un linguaggio che é al
contempo elegante, sensibile, nonché attento ai dettagli pur senza esser
maniacale.
Il
mondo che Fabiana ha creato è una terra suddivisa in quattro parti, quattro
tante quanti sono i popoli che le abitano: gli Harjini delle terre del vento,
nomadi senza una patria ma con una
struggente identità culturale. I Pyrikoi del Kar-Vultan, schiacciati da
millenni di tirannia dispotica e rafforzati dalla natura ostile delle vulcaniche
terre in cui abitano. Gli Afran dell’omonimo regno; i pragmatici e alacri
abitatori di quella che ricorda per certi versi la Contea di Tolkien. E infine i
Talassiani di Talassia, il regno delle isole, l’impero del mare.
Ogni
gruppo fa riferimento a un preciso ordine di valori e a caratteristici modi
comportamentali che sono causa ed effetto dei culti che professano : i
quattro popoli sono i figli degli spiriti di Aria, Fuoco, Terra e Acqua in
costante e delicato equilibrio tra loro.
La
saga comincia con il risveglio di una forza
oscura preposta ad alterare l’equilibrio tra gli Elementi e assumere il
dominio su tutto il creato. E’ sulla sete di potere di uno dei quattro
monarchi che questa forza fa leva e inizia a manovrare anime ed esistenze per
raggiungere il suo scopo.
Ignari
del loro fato un ufficiale afran (meticcio harjini) e un’allegorica compagnia
affianca Derbeer, l’eroe della saga, divenendo la spina nel fianco di questa
terribile minaccia.
Il volume si conclude senza un finale (più che una trilogia è una storia
divisa in tre volumi, che poi stanno diventando sei), ma lo stacco non è troppo
brusco. Resta solo il bisogno fisiologico di sapere come la vicenda andrà a
finire.
Bangkok, 28 gennaio, 2547
In fede,
Teldane