Harry Potter e i doni della morte
Sintesi:
Il potere e l’influenza di Lord Voldemort
aumentano a dismisura, così come il suo desiderio di eliminare il Ragazzo Che È
Sopravissuto, in modo da poter diventare il padrone incontrastato del mondo
magico e babbano. Harry Potter ed i suoi amici sono in gran fermento per il suo
diciassettesimo compleanno, momento in cui il ragazzo con la cicatrice diventerà
maggiorenne e perderà alcune delle protezioni che lo hanno difeso dai pericoli
fino ad ora. L’atmosfera intorno ai protagonisti è sempre più carica di sospetto
e circospezione e i Mangiamorte sono ovunque, alla costante ricerca di Harry e
di chiunque altro osi ostacolare l’ascesa del Signore Oscuro, e per nessuno
sembra possibile continuare serenamente la propria vita. Attraverso molte
roccambolesche avventure, Harry, Ron ed Hermione proseguono nella missione
affidata loro dal Professor Silente, per giungere, contro ogni pronostico, allo
Scontro Finale.
Recensione:
Eccoci giunti all’ultimo volume della saga che
ha incollato ai libri ed agli schermi appassionati di ogni età. Probabilmente il
più ricco di sorprese. La narrazione è avvincente sin dalle primissime pagine e
prosegue nel libro in un crescendo costante che trasporta il lettore, quasi con
forza, alla fine della storia. L’autrice delinea e raffina ulteriormente il
carattere dei diversi personaggi: i ragazzi che abbiamo conosciuto fino ad ora,
finalmente diventano adulti, più consapevoli e riflessivi, pur mantenendo una
certa dose di istinto ed impulsività, anche se cominciano a mostrare qualche
lato negativo della loro natura, come spesso succede anche a noi “semplici”
Babbani crescendo. Ma non è tutto! Nel procedere della lettura non si può fare a
meno di esprime giudizi ed opinioni sulle diverse figure che si incontrano, ma
la Rowilng riesce a stupire, pagina dopo pagina, così che il lettore si ritrova
a dare una connotazione negativa o quasi a personaggi che, da sempre, erano
considerati positivi, per poi doversi ricredere poco dopo e, magari, cambiare
nuovamente opinione e, viceversa, alcuni di coloro che abbiamo sempre ritenuto
fortemente negativi sfodereranno a sorpresa una dose di umanità, anche se
talvolta per proprio interesse, e di sentimenti degni delle persone migliori.
Personaggi che abbiamo imparato a considerare ostinati, ma potenzialmente
limitati, mostreranno un’enorme dose di coraggio, determinazione, capacità
magiche da lasciare sorpresi. Nella narrazione si incontrano personaggi vecchi e
nuovi, ritroveremo anche alcuni di coloro che sono stati nominati nei libri
precedenti della serie e di cui ci eravamo completamente dimenticati (o che
abbiamo unicamente considerato come parte della scenografia o di secondo
piano). Gli eventi si succederanno con un ritmo sempre più avvincente e la
grande capacità descrittiva dell’autrice permetterà al lettore di vivere e
vedere gli eventi narrati (avete presente il Diario di Tom Marvolo Riddle e d il
Pensatoio di Silente?), talvolta a scapito, però, della fluidità di lettura,
introducendo anche nuove ambientazioni e mescolandole sapientemente con quelle
già note. A momenti da batticuore, si alternano momenti più sereni, spaccati
familiari e di vita domestica che allentano moderatamente la tensione, che
tuttavia rimane sempre palpabile, e permettono a protagonisti e lettori di
riflettere sugli avvenimenti in corso. L’intreccio della storia si lega in modo
sempre più complesso a Harry Potter, tanto da far pensare al lettore di non aver
ben compreso i primi cenni di spiegazione, regalatici dall’autrice nei Capitoli
precedenti. Si giunge in un fiato al finale, convinti di sapere come andranno a
concludersi le avventure del nostro beniamino, ma la fantasia dell’autrice
risolve anche questo problema. Spero che nessuno di voi si sia seriamente
affezionato ad alcuni personaggi, perché, se è vero che la Rowling in “Harry
Potter e L’Ordine della Fenice” e “Harry Potter ed il Principe Mezzosangue” ci
ha abituati a considerare la caducità della vita (anche nel mondo magico), ne
“Harry Potter e I Doni della Morte” il racconto è costellato, sin dalle prime
pagine, di lutti e tragiche scomparse che colpiscono sia personaggi noti dai
tempi della Pietra Filosofale sia figure conosciute da meno tempo, mantenendo il
lettore sempre all’erta. Quanto al finale…beh, spero proprio che il regista,
quando gireranno il settimo film, abbia a disposizione molti effetti speciali: è
letteralmente esplosivo, come si conviene allo Scontro Finale tra Bene e Male,
ricco di colpi di scena, anche drammatici: non si può fare a meno di
sorprendersi per il comportamento di alcuni personaggi, di trepidare con Harry
ed i suoi amici, di odiare il Signore Oscuro ed i suoi Mangimorte e, ancora una
volta, quando sembra di aver capito come andranno a finire le cose, rimarremo
nuovamente sorpresi.
Nel complesso, a mio avviso, un libro all’altezza dei precedenti, ma certamente non superiore ad essi, in pieno stile Bowling, che compensa le sue, seppur poche, mancanze con un’elevata carica emotiva e con la curiosità del lettore di arrivare al gran finale per capire, finalmente, tutta la storia. Il finale è, come già detto, esplosivo e di certo soddisfa gli anni di fedeltà degli appassionati, anche se, secondo me, è in alcuni momenti un po’ forzato, ma nel complesso appaga pienamente la sete di sapere del lettore. Curioso e divertente, anche se molto scontato, l’epilogo del libro che, come una ciliegina sulla torta, completa le vicende di Harry Potter e dei suoi amici.
Un consiglio: credo che, in questo caso più che negli altri, sia fortemente consigliabile riprendere in mano il libro precedente (Harry Potter e Il Principe Mezzosangue), prima di iniziare la lettura; ci sono momenti in cui l’intreccio di personaggi, ambienti e storia diventa talmente fitto che una preventiva rinfrescata di memoria non può essere d’altro che d’aiuto.Jekyll
Infine mettiamo i lettori in
guardia, la saga di Harry Potter ha venduto più di 200 milioni di copie, un
successo esagerato, questa saga ha avuto una diffusione estremamente ampia,
quindi le critiche sui cattivi contenuti di questi libri hanno un peso da non
sottovalutare. Non poche volte l'autrice è stata accusata di istigazione alla
stregoneria, di utilizzo di simbolismi esoterici e di molte altre cose.
Le quattro classi in cui erano divisi gli studenti stregoni altro non sono che
le quattro fasi dell'Alchimia: tasso rosso, corvo nero, serpe verde e grifon
d'oro.
Harry Potter, nel libro, infrange le regole della scuola per cercare
informazioni su un alchimista chiamato Nicolas Flamel, ma in pochi sanno che
questo Nicolas Flamel era un vero alchimista realmente esistito nel XV Secolo.
La data di nascita di Harry Potter è il 31 luglio, data in cui, nella realtà,
nacque una delle più grandi occultiste di tutto il mondo, Madame Blavansky,
inoltre nella scuola di Hoghwarts, nella storia di Harry Potter, si studia
divinazione sul libro di testo di una certa Cassandra Vablansky, anagramma di
Blavansky.
Speriamo vivamente che queste accuse non siano vere, anche perchè i romanzi di
Harry Potter spopolano tra i bambini!
Altra indiscrezione, la Rowling, autrice, ha rifiutato di scrivere il seguito
della storia di Peter Pan, fin qui nulla di strano, se non fosse che i proventi
sarebbero andati in beneficenza, infatti i diritti su Peter Pan sono di
proprietà di un ospedale pediatrico di Londra che rischia di chiudere per
mancanza di fondi.