Il Primo Re di Shannara è nato alla fine della seconda trilogia di Shannara, cioè nel 1996, (quella degli eredi si è conclusa nel, se non erro, 1995) ma è, in ordine di fatti, il primo in assoluto di tutti i cicli dello scrittore statunitense.
In essa abbiamo al centro la figura del leggendario druido Bremen, l’unico che si accorge del ritorno del Signore degli Inganni (che si chiama Brona), e di altri suoi compagni, Mareth (l’unica Druida), Tay Trefenwyd (Druido elfico), Risca (Druido Nano) e Kinson Ravenlock (definibile come Ranger).
Il libro è diviso in quattro parti:
La prima parte abbiamo il tentativo di Bremen di avvertire l’intero ordine dei Druidi che il Signore degli Inganni è tornato e probabilmente vuole per prima cosa distruggere l’intero Ordine Druidico.
Il suo tentativo fallisce, Paranor cade e i cinque si recano al Perno dell’Ade dove Bremen parla nientemeno che con lo spirito di Galaphile (chi ha letto la saga sa chi è, chi non la letta è un buon motivo per iniziarla). Lo spirito gli fa vedere quattro visioni: la prima lo porta a Paranor, oramai caduta, e li rivela dove è nascostol’Eilt Druin, il medaglione dei grandi druidi; la seconda il luogo in cui è nascosta la Pietra Nera; la terza un duello tra il Signore degli Inganni è un giovane che impugna la Spada; infine l’ultima mostra Bremen stesso in compagnia di un ragazzo e proprio lì al Perno.
La seconda parte parla di Tay e della sua ricerca della Pietra Nera, bramata anche dal Signore degli Inganni, in cui abbiamo l’incontro con il mitico Jerle Shannara. Inoltre ci sono degli accenni a Risca che ha il compito di andare a Culhaven e avvertire i Nani dell’imminente pericolo di invasione da parte dell’esercito di Brona e del suo tentativo di uccidere lo stesso Signore degli Inganni.
Nella terza si ha Bremen, Kinson e Mareth che insieme vanno alla ricerca del druido Cogline (che troviamo nel ciclo degli eredi), che può dare loro informazioni riguardo alla fusione di questa mitica spada, alcune rivelazioni sul conto di Mareth (su cui per tutta la durata del libro aleggia un ombra di mistero), la forgiatura dell’arma da parte di un fabbro della città di Dechtera e il conferimento del suo potere da parte di tutti gli spiriti dei druidi defunti. Ah, inoltre abbiamo anche la comparsa di un altro mitico personaggio, di cui non rivelo il nome (almeno chi non l’ha letto dovrà farlo per sapere di chi parlo)
Infine nell’ultima parte abbiamo Bremen che trova la persona capace di usare la spada (quella della terza visione), come va usato il suo potere e, poi non posso aggiungere altron per non rovinare la sorpresa a chi non l’ha letto, la battaglia decisiva per la salvezza delle Quattro Terre.
In conclusione ritengo il libro molto avvincente e capace di tenere incollato il letture fino all’ultima pagina, con quella suspense che Terry Brooks riesce a dare in maniera incredibile. L’unico neo sta nel fatto che io sapevo già come finiva tutto, perché già avevo letto la prima trilogia (della seconda ho letto solo il primo libro), quindi chi volesse cominciare a leggere Terry Brooks lo faccia partendo da questo libro perché leggendolo dopo i primi due cicli (soprattutto prima del primo libro del primo ciclo) un po’ di sorpresa viene rovinata. Non vi impogo di fare per forza così, siete liberi di leggerlo quando volete, ma se poi vi siete rovinati la lettura, non dite che non vi avevo avvertito.
Chi è interessato a sapere di più sul mitico autore può andare sul suo sito ufficiale
Lilarcor