La vergine nel ghiaccio
DI ELLIS PETERS
E' novembre nell'Inghilterra dell'anno 1139. La guerra tra la regina Maud e re Stefano sta fomentando, travolgendo la città di Worcester. All'abbazia di Shrewsbury molti sono i fuggiaschi che fratello Cadfael e gli altri frati devono accudire. Una sera arriva il sottopriore di Worcester a chiedere notizie su due giovani nobili, Erminia e Yves Hugonin della famiglia degli Angiò, affidati alle cure del suo ordine e fuggiti per scappare dalla guerra.
I due, allontanatisi in direzione di Shrewsbury accompagnati da sorella Hilaria, non sono mai arrivati a destinazione. Fratello Cadfael viene mandato a Bromfield per guarire un frate gravemente ferito da un attacco di banditi nella foresta. Viene riconosciuto, nonostante le percosse, come fratello Elyas, un giovane monaco che era passato da Bromfield per consegnare una reliquia e velocemente ripartito in pena per le persone che viaggiavano con lui, un ragazzo, sua sorella ed una suora. Il perché della violenza subita nessuno lo conosce.
Cadfael decide di fare un sopralluogo nella zona dove Elyas nel delirio dice di aver lasciato la sua compagnia. Riesce a trovare il giovane Yves Hugonin, ma il ragazzo non sa che fine abbiano fatto le due donne che erano con lui. Guadando un torrente ghiacciato per tornare a Bromfield, il frate scorge sotto la superficie il cadavere di una giovane donna con la camicia macchiata di sangue. Un fitto mistero sull'identità della giovane, la sua morte e l'aggressione a fratello Elyas.
I libri di Ellis Peters non tradiscono mai. Hanno la ricostruzione storica e politica dell'Inghilterra del XII secolo fatta in modo impeccabile. Il personaggio di Fratello Cadfael, un ex crociato fattosi frate medico per espiare tutte le morti causate in Terra Santa, è simpatico e arguto. La narrazione porta il lettore a scoprire, assieme al monaco, il vero colpevole e, pur non essendo impegnativa, coinvolge. Ovviamente è consigliato a tutti gli amanti del giallo, ma anche a chi vuole conoscere il medioevo inglese delle guerre di successione, attraverso l'occhio di chi è umile, ma capisce molto di più di chi è al potere.