CONSIGLIALO AI TUOI AMICI:
Anno: 2002
Data uscita: 22/11/2002 Nazione: Stati Uniti Produzione: Gary Barber, Roger Birnbaum, Lili Fini Zanuck, Richard D. Zanuck Distribuzione: Buena Vista Durata: 100’ Regia: Rob Bowman Sceneggiatura: Gregg Chabot, Kevin Peterka, Matt Greenberg Fotografia: Adrian Biddle Musiche : Ed Shearmur Montaggio: Thom Noble |
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CAST
Alex
Jensen: Izabella
Scorupco
Quinn: Christian
Bale
Van Zan: Matthew
McConaughey
Dave Creedy: Gerard
Butler
Il Regno del Fuoco, uscito verso la fine del 2002, anno che ha consacrato alcuni grandissimi film, è stato a lungo pubblicizzato, e ha riscosso attenzione da parte del pubblico e da parte della critica.
Le
aspettative (molto positive) sono state in parte confermate, in parte no,
specialmente da parte di quella fetta di pubblico a cui piace un film
appassionante e pieno di sentimentalismi.
Diciamocelo
subito: “Il Regno del Fuoco” non è un film che fa strappare i capelli al
telespettatore dalla bellezza, e a prima vista potrebbe sembrare banale, se non
fosse per qualche aggiunta molto originale proposta dal regista.
Il
tutto ha inizio nella Londra dei giorni nostri, dove un bambino, scendendo
nell’Underground (la metropolitana londinese), dove lavorava la madre per
alcuni lavori di ristrutturazione, risveglia accidentalmente un drago, specie
ritenuta estinta.
Il risveglio di questo Drago (che è il "dragone maggiore", il
"capo") risveglia anche tutti gli altri draghi in letargo sulla Terra.
Quindi
facciamo un grande salto temporale, e ci spostiamo nel futuro, sempre nella
capitale inglese, dove ormai la popolazione umana è ridotta a poche centinaia
di individui. Lo scenario è agghiacciante. Rovine fumanti di antichi palazzi,
ponti caduti, maremoti e esplosioni; la razza dei draghi, risvegliatasi da quel
fatidico giorno nell’Underground, ha preso il sopravvento e distrugge tutto ciò
che incontra.
I
pochi sopravvissuti si rifugiano in un antico castello, quello di Nortumberland,
che, grazie alla presenza appunto dei draghi, da al film una connotazione quasi
medievale, quasi fosse un’antica battaglia tra cavalieri e antichi mostri.
Qui,
la popolazione umana, ridotta allo stremo delle forze è “guidata” da Quinn,
il bambino che aveva risvegliato il drago e che è diventato adulto. La luce
della speranza, che ormai si è affievolita da molto tempo, vieni riaccesa
dall’arrivo di un commando militare superstite, guidato da Van Zan, capo
militare pelato, sempre isterico e superpalestrato.
Il
commando ha viaggiato alla ricerca di qualcuno che li potesse salvare, ed hanno
trovato nel castello un rifugio, dopo mesi di viaggio e di “notti sotto le
stelle”. E’ presente anche una pilota di elicotteri (l’ultima rimasta
sulla faccia della Terra), e soprattutto l’originalissima squadra degli
“Angeli”, paracadutisti professionisti, che, dopo aver individuato un drago,
si lanciano da un elicottero e con delle reti cercano di avvolgerlo. Un idea un
po’ pazza e decisamente impossibile da mettere in pratica, ma sicuramente
originale.
Il
regista, riguardo la squadra uccisore di draghi, molto probabilmente ha tratto
ispirazione da un grande film del passato, “DragonHeart”; chi non ricorda la
scena nella quale vengono assodati dei guerrieri specializzati per catturare il
Draco?
Abbiamo
detto che quindi viene data nuova linfa vitale alla popolazione rimasta grazie
all’arrivo del commando, che si attrezza per dare battaglia ai draghi, in una
lotta disperata. Il regista fa un lavoro da maestro evidenziando le condizioni
di vita degli ultimi uomini. I bambini vengono educati su come fuggire in caso
di emergenza, su cosa fare nel caso si intraveda un drago attaccare un castello,
e così via. Tutto ciò supportato da musiche veramente azzeccate.
Ritornando
al film, dopo l’entusiasmo iniziale, cominciano ad esserci i primi scontri tra
Quinn e Van Zan, entrambi presi dalla voglia di dare ordini. Il primo sostiene
di aver sempre guidato il gruppo di persone, e di non poter lasciare il comando
al primo arrivato. Il secondo, da buon generale, pretende di assumere il comando
data la sua esperienza in campo militare.
Dopo
la morte di alcuni degli “Angeli”, sacrificatisi per il bene della
popolazione umana, molti draghi vengono catturati ed uccisi. Ma i draghi
sembrano essere infiniti, ed infatti il commando viene a conoscenza che i draghi
uccisi erano solamente di sesso femminile.
Non
resta che trovare il drago maschio, per ucciderlo…ma…tra il dire e il
fare…
Riusciranno
gli uomini a scacciare il male dei draghi e a sconfiggere il maschio, unico vero
responsabile della diffusione della specie? State pur certi, che per saperlo
dovrete noleggiare il film per vederlo, figuriamoci se ve lo dico! J
Qualche
nota tecnica: complimenti al regista per alcune scelte di musiche ed alcune
scene toccanti che evidenziano la drammaticità e l’angoscia della situazione
nel film.
Inoltre,
un film che potrebbe apparire quasi scontato, un po’ banale, cela dei
significati profondi che forse sono sfuggiti a qualcuno.
Che
forse la nostra specie non è così al sicuro come pensiamo tutti? La specie
umana sarà preparata o no all’avanzare di un’altra specie che potrebbe
sopraffarla nel futuro? Sarà davvero come nel film il prossimo futuro?
GreenKnight
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