Il
Mostriario
I
Lupi Mannari
Nelle
tradizioni popolari, il Licantropo
ha quasi sempre un'origine
soprannaturale o demoniaca: è
diventato così a seguito di una
maledizione, a causa del morso di
un altro Licantropo, per aver fatto
un patto col diavolo.
Secondo certe etimologie, il
termine "Lupo Mannaro"
con cui si designano gli Uomini
Lupo in Italia, deriva dal latino
"Maniarus", "delle
Mànie". Le Mànie erano
piccole figure di cera che si
usavano nei sortilegi, e, con
l'andar del tempo, avevano assunto
una connotazione malvagia.
La creatura è considerata più la
vittima di un male misterioso che
un sadico assassino.
Sorprendentemente, in pieno clima
inquisitorio, molti sacerdoti
esperti in cose demoniache
evidenziavano le caratteristiche
patologiche e psicologiche del
Licantropo; del resto neppure S.
Raniero e S. Martino se la presero
con questo esseri: si limitarono a
liberarli dalla maledizione il
primo suonando una campana, il
secondo esorcizzando con tre Segni
della Croce il Lupo Mannaro che
imperversava in un villaggio.
Secondo Johan Wier (1515-1588),
filosofo che si battè contro le
superstizioni dei suoi tempi, il
male era provocato dalla
"insania lupina", una
sorta di morbo diffuso dal ragno
d'acqua, una bestiola velenosa che
frequenta le paludi.
Il
Lupo Mannaro di
L'Aquila come quello di Benevento
è un poveraccio che ha avuto la
sfortuna di nascere durante la
notte di Natale. Ed è proprio
durante questa festività che il
"mostro" si agita, ulula
e si getta nella fontana della
piazza per raffreddare i suoi
"bollenti spiriti", il
tutto davanti a centinaia di
testimoni che erano stati distratti
dalla funzione religiosa di
mezzanotte.
Per evitare che, a 20 anni, questi
divenga Lupo Mannaro, occorre che,
per tre Natali di seguito, il padre
tracci con la punta di un ferro
arroventato una piccola croce sul
petto del bambino. Durante le sue
crisi, la vittima assume
fisicamente l'aspetto di un lupo, e
assale chiunque gli si pari di
fronte.
Tra il 1942 e il 1943 in piena guerra, la zona di Agnano fu funestata dalla presenza di un Licantropo che ululava sinistramente alla luna piena (talvolta all'unisono con le sirene che annunciavano i bombardamenti) e aggrediva chi gli capitava a tiro.
Il Lupo Mannaro del Friuli è addirittura un essere benevolo: a volte viene chiamato dai contadini per combattere contro le streghe. Le sue caratteristiche sono diverse da quelle degli altri Uomini Lupo: non avviene nessuna trasformazione, quanto, piuttosto, una sorta di sdoppiamento. E' il caso dell'umanista Caspar Peucer (1525-1602) narrò nel suo "Commentarium de Praecipuis Divinatium Generibus" la vicenda di un Licantropo della zona. Era un uomo normalissimo che, dopo aver cenato, cadde a terra in una trance sotto gli occhi degli astanti. Come lui stesso raccontò dopo essersi ripreso, durante l'estasi la sua anima si era ritrovata nel corpo di un lupo intento a combattere contro una strega; nella colluttazione era rimasto ucciso un cavallo, la cui carcassa fatta a pezzi venne rinvenuta nel luogo da lui descritto.