Il Mostriario
Il Mostro di Loch Ness

 

Chi non conosce Nessie? Il mostro più popolare del mondo, quale mettere per primo nel Mostriario se non il mostro di Loch Ness?
C'è chi dice che si tratti i un dinosauro misteriosamente sopravvissuto fino ai giorni nostri, sono stati talmente tanti gli avvistamenti da far credere che qualcosa in un modo o nell'altro ci sia realmente lì giù; nel 99 alla morte di uno dei suoi primi avvistatori, è emerso questo fatto sconcertante: gli avvistamenti di questo capostipite erano tutti falsi: era scritto a chiare lettere nel suo testamento.
Allora cosa sono tutte quelle anomalie fotografate dagli inizi del '900 fino ad oggi su quel lago?

Uno dei primi avvistamenti di Nessie, come è amorevolmente chiamato il mostro di Loch Ness, risale al 565 d.C., quando l'irlandese San Colombaro, visitando i villaggi costieri, assiste al funerale di un uomo che durante una nuotata nel lago era stato assalito da un mostro chiamato Nisaeg. Stando alle biografie del santo, Nisaeg si manifestò anche al santo sotto forma di gigantesco anfibio. Ma veniamo ai giorni nostri. Nel 1932, John Mackay, albergatore, aveva visto Nessie tuffarsi e nuotare tra le acque, ma nessuno gli credette. Una delle più famose apparizioni è quella del 22 luglio 1933, secondo la quale i coniugi Spicer tornavano a Londra in automobile. Stavano costeggiando il lago quando dai boschi spuntò fuori il mostro, che attraversò la strada e si tuffò nell'acqua, con in bocca un animale catturato sulla terraferma. La notizia fece il giro del mondo, e il lago fu preso d'assedio da turisti, giornalisti, scienziati. Lo zoo di New York, il circo Bertram Mills e le distillerie Black & White promisero una ricompensa per chiunque avesse dato loro il fantomatico animale. Ci furono addirittura alcuni parlamentari inglesi che chiesero al parlamento di far chiarezza sui fatti di Loch Ness. Nello stesso anno un esperto inviato dalla Royal Geographic Society individuò due grosse orme simili a quelle di un ippopotamo lasciate sulla riva. Si venne poi a sapere che le aveva lasciate un burlone in possesso di due zampe di ippopotamo imbalsamate. Nel 1934 i fotografi sorvegliavano il lago giorno e notte alla ricerca di una prova dell'esistenza del cosiddetto mostro di Loch Ness. Hugh Gray scattò la prima vera fotografia dell'animale. La esaminarono gli esperti della Kodak e ne garantirono l'autenticità. Nello stesso anno il chirurgo Kenneth Wilson riuscì a ritrarre Nessie in emersione. Era la prima fotografia sufficientemente nitida e fece il giro del mondo. A causa della guerra mondiale Nessie fu accantonata, mal'interesse riprese nel 1966, quando un ingegnere, Tim Dinsdale, riuscì a riprendere il mostro. Il filmato fu giudicato autentico da esperti, che inoltre dissero che si trattava di un oggetto gibboso lungo fra i 12 e i 16 piedi, che non assomiglia a una barca e che è in un movimento ondulatorio. Nel 1969 l'università di Birmingham organizzò una spedizione scientifica presso il lago e coi loro sonar rivelarono la presenza di grossi animali che nuotavano a grande velocità sul fondo del lago, e fu escluso che si trattasse di un gruppo di pesci. Questo fatto avvalora l'ipotesi che Nessie non sia sola. Negli anni seguenti sono migliaia le testimonianze di persone che dicono di aver visto il mostro. Ma finora non si è mai trovata prova certa della sua esistenza. O del fatto che non esiste.


Ecco alcune testimonianze:

Nel 1970, dopo quasi 40 anni di avvistamenti da parte di testimoni attendibili, il Loch Ness fu preso in considerazione da una spedizione ben attrezzata, composta da membri dell'Accademia Di Scienze Applicate di Boston, in collaborazione con il British Lochness Investigation Bureau.
Lo scopo del gruppo di studio era quello di trovare prove sull'esistenza di grandi oggetti in  movimento nel lago. Con l'ausilio di nuove apparecchiature sonar ad alta frequenza con scansione laterale, progettate da Martin K. Lein (ingegnere specializzato in materiale subacqueo e presente in qualità di membro dell' Accademia), i ricercatori entrarono più volte in contatto con oggetti mobili non identificati, di varie grandezze.
Alla fine di Ottobre, si ottenne una serie di contatti particolarmente nitidi da un molo situato nella Baia di Urquhart. Qualcosa di massiccio si muoveva nel raggio del sonar, non molto lontano dal molo. Poi, a intervalli successivi di 10 o 15 minuti, altri oggetti simili, ma più grandi, furono intercettati a distanze maggiori. Qualunque cosa fossero, quegli oggetti si muovevano apparentemente di propria iniziativa ed erano dalle 10 alle 50 volte più grandi dei normali pesci registrati dall'apparecchio.
I contatti erano convincenti, se non probanti, e indicavano la presenza di grandi e misteriosi esseri viventi nel Loch Ness.
(Technology Review, Maero-Aprile 1976)