Il
Mostriario
I
Primati
Ci
sono centinaia e centinaia di
avvistamenti di questi ominidi
apparentemente sfuggiti alla
selezione naturale di milioni di
anni fa, sempre che di primati si
tratti.
Ecco le testimonianze più
avvaloranti:
Nel 1625 Samuel Purchas, studioso di babbuini, scimmie e scimpanzé della giungla, al ritorno dal suo viaggio in Africa pubblicò il famoso "Purchas his Pilgrimes"; in questo libro parla di due tipi di mostri, entrambi molto pericolosi:"Nel linguaggio africano, il più grande di questi mostri viene chiamato Pongo; il minore invece Engeco. Questo Pongo, per proporzioni, è come un uomo, ma è molto più alto. Ha un volto umano, occhi infossati e lunghi capelli sopra la fronte. Il volto e le orecchie sono privi di peli, e così pure le mani. Il suo corpo è coperto di pelo, ma non molto folto. Sta sempre eretto e quando cammina porta sempre le mani giunte dietro la nuca... Ve ne sono gruppi numerosi e uccidono parecchi negri che trovano per i boschi. A volte incontrano gli elefanti, che vengono a cibarsi dove vivono loro, e li picchiano con i pugni e con i randelli di legno in modo da farli scappare lontano. Questi Pongo non vengono mai presi vivi, perchè sono così forti che 10 uomini non bastano a tenerne uno."
Nuova
Delhi. Maggio 2001. Un ragazzo di
25 anni muore dopo essersi buttato
dal tetto perchè inseguito da un
mostro. Centinaia di segnalazioni
sono giunte alla polizia dalla
periferia orientale della capitale.
Molti hanno visto un
"uomo-scimmia". La
polizia, supportata da volontari
armati di bastoni, ha organizzato
"ronde notturne" nei
quartieri "a rischio". La
psicosi del mostro si diffonde
rapidamente: nessuno riesce a
descrivere precisamente cosa si e'
visto. La cosa aggredisce gli
uomini che incontra mordendo e
graffiando. Tutti concordano sul
fatto che possa saltare da un tetto
all'altro con balzi di 30 metri e
cha abbia "una forza
sovrumana".
Mistero. Secondo l'antropologo
Helmut Loofs-Wissowa, professore
alla facoltà di studi asiatici
dell'Australian National University
di Canberra, nelle foreste
asiatiche e australiane, ancora
oggi si aggirerebbe qualche
esemplare di uomo preistorico,
appartenente a un grado evolutivo
che precede l'Homo sapiens. Tali
affermazioni sono state proferite
in un recente Congresso dell'Unione
Internazionale di scienze
preistoriche tenutosi a Forlì.
Secondo il noto antropologo, dopo
tale scoperta, nasce il problema
della protezione di questi antenati
dell'uomo moderno, in quanto
"specie ad altissimo
rischio". Lo studioso avrebbe
mosso le sue ricerche e basato le
sue conclusioni in virtù delle
frequenti testimonianze degli
indigeni australiani, più volte
spettatori, nelle foreste delle
Blue Mountains, non lontano da
Sydney, di uomini "del tutto
simili a gorilla".
Cosa si aggira nelle strade di
Nuova Delhi?
Furono
trovate parecchie impronte di piedi
lunghi dai 30 ai 40 cm. Furono
analizzate le feci, spesso vicino
alle impronte, che non sarebbero
né umane, né di orso. I campioni
di peli, spesso provenienti da
simili individui e trovati
attaccati alla scorza degli alberi,
suggerivano l'ipotesi che si
trattasse di qualche primate
superiore. Le tre più piccole dita
dei piedi, non sono completamente
separate, e, grazie a questa
particolarità, questo primate può
essere capace di afferrare oggetti
con i piedi. Non è stata
riscontrata la presenza della coda.
(New York Times, 5 gennaio 1980)