Mitologia Nordica
CONSIGLIALO AI TUOI AMICI:
non
c’era né mare né spiaggia né onde gelide;
Finché i figli di Bor trassero su le terre
Da
mezzogiorno il sole, compagno della luna,
Andarono
all’ora gli dei tutti alle sedie del giudizio
Introduzione: i Vichinghi
Prima di addentrarci nella loro cultura e mitologia, parliamo un momento dei Norreni, Vichinghi, Dani, popolo del nord, Normanni, così erano chiamati, un misterioso e possente popolo barbaro, tanto feroce e sanguinario quanto forte in battaglia, un popolo pagano, guidato da violentissime tradizioni e da divinità altrettanto belligeranti. Non si può comprendere tanta violenza se non ci si addentra nel loro modo di vedere il mondo. Le loro razzie e scorrerie in nord Europa furono considerate nel medioevo una vera piaga, spesso come una punizione divina, tale era la barbarie dei saccheggi norreni. La possanza fisica di questi forzuti energumeni Vichinghi contribuì a diffondere rapidamente un oscuro timore nei loro confronti. La mitologia Vichinga Al
principio, prima degli inizi del mondo
non era che Abisso: Ginnungagap, che si trovava tra la desolata ragione delle
nebbie e del gelo del Niflheimr e tra il calore e il fuoco del Muspellheimr. […]
trovarono due alberi, li raccolsero e ne fecero due esseri umani; il primo diede
loro anima e vita, il secondo intelletto e movimento, il terzo aspetto, parola,
udito e vista; e diedero loro vesti e nomi. L’uomo si chiamò Askr, ma la
donna Embla, e da loro nacque la stirpe degli uomini cui fu assegnata la terra
giù sotto Midhgardhr. Poi essi costruirono nel centro del mondo quella rocca
che è chiamata Ásgardhr […] e là Odino si assise sull’alto seggio e vide
tutti i mondi e l’agire d’ogni uomo e sapeva tutte le cose che vedeva. Sua
moglie si chiamava Frigg, figlia di Fiörgvinn e da loro proviene quella
discendenza che noi chiamiamo le stirpi degli Asi e che hanno abitato l’antico
Ásgardhr e quelle terre che gli appartengono – ed è una stirpe divina.
Allfödhr egli può essere chiamato, poiché è il padre di tutti gli dei
e gli uomini e di tutto quanto è stato compiuto da lui e dalla sua potenza. La
terra era sua figlia ed era sua sposa, con lei generò il suo primo figlio, cioè
Ásathórr: questi ebbe in sorte vigore e forza tanto da essere superiore a
tutti gli esseri viventi. Cit.
da Edda L’universo
che Odino e i suoi due fratelli avevano creato era formato da nove mondi
composto da cinque dischi che non erano a diretto contatto ma separati da uno
spazio intermedio:
Asgardhr Dimora
degli Asi, divinità guerriere imparentate con Odino e i suoi fratelli. Ad
Asgard sorgeva il palazzo degli Asi, che si chiama Walaskialf, in esso c'è il
trono Hlidskialf, sul quale siede Odino in compagnia di Frigg, sua sposa. Oltre
al palazzo vi era anche il Valhalla: un’immensa sala dal soffitto composto di
lance, le pareti di scudi e i sedili di corazze, circondata da giardini e
praterie e abitata dagli einherjar, le anime dei guerrieri morti in battaglia. Al
mattino i guerrieri escono nelle praterie e passano la giornata combattendo fra
loro e a sera coloro che sono rimasti uccisi resuscitano e insieme agli altri,
tornano cavalcando al Valhalla dove banchettano tutta la notte cibandosi delle
carni inesauribili di un grande cinghiale e bevendo birra che viene loro servita
dalle bionde Valchirie. Alfar
o Alfheimr (sopra) Regno
degli Elfi della Luce Alfar
o Svartalfheimr (sotto) Dimora
degli Elfi delle Tenebre Vànaheimr Dimora
dei Vani, dei della fertilità e della pace, etimologicamente il nome deriva
dalla radice VEN o VINR che significano “desiderare” o “amore”. Midhgardhr Terra
di Mezzo, dimora degli uomini. Iötunheimr Mondo
dei giganti, che si trova nelle regioni orientali e settentrionali di Midhgardhr. lotunheim
conteneva anche una regione selvaggia, la Foresta di Ferro, rifugio delle donne
Troll, mostruose gigantesse capaci di generare creature feroci in forma di lupi. Muspelheimr Regno
del fuoco Nifheimr Regno
delle nebbie e del gelo Utgardhr Recinto
esterno o zona marginale Helheimr Dimora
di Hel, qui vi si trovava la roccaforte Hel, protetta da mura possenti, da
cancelli di pietra e da un cane feroce, era presieduta da Hel, fanciulla dal
corpo mostruoso che aveva le doppie insegne della vita e della morte. Nella sua
gelida sala trovavano accoglienza quanti morivano di malattia e di vecchiaia,
coloro, che invece si erano macchiati di colpe durante la loro vita, venivano
dati in pasto al feroce drago Nidhogg nelle regioni più oscure del Niflheimr. La
terra e il regno degli Asi sono collegati dal Bifröst, l'arcobaleno,
costantemente sorvegliato da Heimdallr, il dio guardiano di Asgardhr, e che ogni
giorno gli dei percorrono per recarsi a consiglio presso il magnifico frassino
Yggdrasill che si leva al centro del mondo. "Io
so che esiste un frassino chiamato Yggdrasill. Cit. da
Volupsa Le
radici dell’Yggdrasill sono le fonti stesse della vita. Le
Norne Presso
la fonte di Urdarbrunnr, vivono le Norme, che tessono il filo del destino dei
mortali: cit.
da Il canzoniere Eddico Le
Norne, oltre ad irrorare ogni giorno i rami dell’Yggdrasill con acqua e
argilla per evitare che seccassero o marcissero, decidono il destino di ogni
uomo. I loro nomi erano Urdhr "destino", Verdhandi "ciò che
diviene" e Skuld "debito-colpa”. Oltre alle tre Norne più famose ne
esistono molte altre che possono essere di stirpe divina, della stirpe degli
Elfi o di quella dei Nani. Le Norne di natura divina determinavano una vita
buona, coloro che incappavano nella sventura, lo dovevano alle Norne cattive. Le
Valchirie Le
Valchirie, erano ragazze guerriere che cavalcavano in cielo ornate di corazze
luccicanti, avevano il compito di arbitrare le battaglie, di assegnare il
destino di morte ai guerrieri e di condurre le anime degli eroi uccisi in
battaglia nel Valhalla. La
guerra tra Vani e Asi Si
narra che la strega Gullveig, il cui nome significava ebbrezza dell'oro,
appartenente al popolo dei Vani, si recò un giorno nella terra degli Asi per
portarvi zizzania e cupidigia.
La morte di Balder Balder era tormentato
dagli incubi: anche se sapeva perfettamente di essere amato da tutti, ogni notte
sognava che qualcuno stesse per ucciderlo. Odino, preoccupato per
i sogni del figlio, si recò a Niflheim, la terra dei morti, dove c'era la tomba
di Volva, la veggente che conosceva i segreti del futuro. Odino la costrinse ad
uscire dalla tomba per interrogarla, ed essa gli disse che il dio Balder presto
sarebbe morto, ucciso da suo fratello Hódhr, il dio cieco. Ritornato tra gli dei,
Odino informò la moglie Frigg del destino che attendeva il figlio. Frigg partì subito per
un lungo viaggio, attraversando tutti i paesi del mondo e ad ogni cosa che
incontrava faceva giurare di non fare mai del male a Balder, giurarono tutti:
l'aria e l'acqua, la terra e il fuoco, le piante, gli animali e le pietre, in
questo modo Balder divenne invulnerabile. Solo la pianticella del
vischio non giurò: Frigg, infatti, l'aveva ritenuta troppo debole e innocua per
costituire un pericolo. Loki trasformatosi in
una vecchia, si recò da Frigg e con l'inganno venne a sapere dalla dea che il
vischio non aveva giurato, così il dio malvagio costruì un bastoncino dalla
punta affilata fatto con il vischio e si recò all'assemblea degli dei. Loki si avvicinò al
cieco Hòdhr e gli porse il bastoncino di vischio dicendogli di colpire Balder e
di non preoccuparsi poiché guiderà lui la sua mano verso il bersaglio, vista
la sua cecità. Hòdhr sicuro che
niente avrebbe potuto scalfire l’invulnerabile fratello lanciò la freccia e
colpì a morte Balder. Frigg, non rassegnatasi
alla morte del dio Balder, inviò Hermod, un altro suo figlio, da Hel, la regina
dei morti, ma Hel disse che avrebbe lasciato libero Balder solo se tutti
avrebbero pianto la sua morte. Tutti piansero per
Balder: gli dei, le piante, gli animali, anche i sassi, solo Loki, che aveva
assunto le sembianze di una gigantessa si rifiutò di piangere, così per Balder
non ci fu più alcuna speranza. Loki fu portato in una grotta e fu legato
strettamente a tre pietre e per rendere più severa la punizione, gli dei posero
un serpente sopra il dio malvagio, in modo che il veleno gli gocciolasse sul
viso. Tuttavia Loki non fu
lasciato solo con il suo tormento, gli dei permisero a sua moglie Sigyn di
sedere accanto a lui e di lenirne le sofferenze. Crepuscolo
degli Dei Con la morte di Balder
ebbe inizio il Ragnarok, il crepuscolo degli dei. “I
fratelli combatteranno, cit. da Edda La grande battaglia è
preceduta da tre anni di calamità e decadimento morale:
Le Divinità
Nordiche ODINO Re
di tutti gli Asi, è il dio della
guerra la cui lancia Gungir colpisce infallibilmente il bersglio, dotato
di una bellezza indescrivibile, il suo volto e i suoi capelli slendono così
tanto che nessuno può guardarlo senza gioire., ma in battaglia diviene
terrificante alla vista. THOR Figlio
primogenito di Odino e Jördr, dea della Terra, dio del tuono e delle tempeste,
sposo della dea Sif, dea della fertilità
dai capelli dorati. FRIGG Frigg,
dea dell'amore e della fecondità, sposa di Odino. BALDER Figlio
di Odino e Frigg e sposo di Nanna, è il dio della bellezza e della luce. “Egli
si distingue tra gli altri; ama tutte le cose grandi e piccole. Snorri
(Gylf XXII) Balder,
dio dal cuore nobile, è il dio più benigno fra gli Asi, immune da ogni
malvagità ed estraneo da ogni malizia, nelle sue parole non si trovano mai
espressioni di compiacimento di sé. TYR Figlio
di Odino e di Frigga è il dio della sapienza, della forza e della guerra,
intesa come estrema soluzione di una
contesa tra due parti, e dio del diritto.
LOKI Divinità
del male, invidiosa del benessere terreno e divino assicurato al mondo. NJÖRDHR "Il terzo dio è colui che si chiama Njordhr.
Snorri
(Gylf. XXIII) Appartenente
alla stirpe dei Vani è il Dio del mare, viveva a Noatun, il recinto delle navi,
un’espressione che si usava per indicare l'immensa distesa oceanica o i porti. FREYR Figlio
del dio Njórdhr e della sorella di suo
padre, appartenente alla stirpe dei Vani. Dio
della pienezza, dispensatore di abbondanza,
ritratto vivente della perfezione estetica, dio della pioggia, regola anche
l'alternarsi delle stagioni. Sposo
della dea Gerdh: il dio Freyr,
affascinato dalla sua bellezza, la volle in sposa chiedendo al suo fedele servo
Skirnir di conquistarne l'amore in cambio della sua spada d’oro, dal loro
matrimonio nacque Fjölnir. Per
i suoi spostamenti, Freyr si serviva di un magnifico cocchio trainato da
Gullinbursti, il maiale selvatico dalle setole d'oro, inestimabile esemplare
forgiato da espertissimi artigiani. Figlio
del "signore delle navi", Freyr possiede la magica nave Skidhbladhnir:
in qualsiasi momento ed in ogni tratto d'oceano le sue vele si erano gonfiate da
potenti folate di vento che le imprimevano una velocità insuperabile e poteva
diventare minuscola ed essere riposta in tasca. Freyr morirà nel
duello con Sutr, il signore degli spiriti maligni, poiché aveva donato al suo
servo la sua spada, il dio dovrà affrontare l’incontro disarmato. FREYA Figlia di Njòrdhr,
sorella di Freyr e sposa di Odhr. Dea dell'amore, della
fertilità e della bellezza, bionda, con occhi azzurri e bellissima, Freya
nasconde sotto la sua bellezza un’innata malizia. Risiede nel regno
celeste di Folkvang, campo dell'esercito, dove era suo privilegio ricevere metà
di tutti i guerrieri uccisi in battaglia. Il misterioso Odhr
abbandona spesso l'affascinante consorte per intraprendere lunghi viaggi nelle
più desolate contrade, e la povera Freya, fremente d'amore, lo inseguiva
invano, piangendo calde lacrime che, subito dopo, si trasformavano in gocce
d'oro fuso. Dal matrimonio con Odhr
nacquero Hnoss e Gersemi, i cui nomi rispettivamente significano gioiello e
tesoro, la bellezza delle due fanciulle sfugge ad ogni descrizione o
appellativo. HEIMDALLR “Vi
è uno chiamato Heimdallr: il
popolo lo chiama il Dio bianco ed egli è grande e santo. Nove
damigelle tutte sorelle gli diedero vita insieme. Suoi
altri nomi sono: Hallinskii (Ariete) e Gullintanni (Denti d'oro) perché i suoi
denti sono di oro splendente; il suo cavallo si chiama Gulltopper. Vive
al Bordo del Cielo vicino al Ponte Bifrost, dove fa da sentinella agli estremi
del cielo, pronto a spiare l'assalto al ponte da parte dei Giganti della
Montagna. Deve
dormire come un uccello, con un occhio aperto. E,
a proposito di occhi, sia di giorno che di notte vede perfettamente fino a cento
leghe di distanza. E ancora, sente il rumore dei fili d'erba che crescono, o dei
peli che si allungano sul dorso delle pecore e, naturalmente, sente tutto ciò
che fa un rumore maggiore di queste cose. Ha
una troma chiamata Gjallarhorn, i cui suoni acuti raggiungono ogni angolo più
sperduto di tutti i mondi. La
spada di Heimdallr si chiama Capo” Snorri
(Gylf. XXVII) Heimdafir, il dio
bianco, vive al limite del cielo, nella sua dimora detta Himinbjörg, monte del
cielo, vicina al Bifrost. Webgrafia www.schule.suedtirol.it/ms-st.christina/klassen/leggendeeur/thorscand/thor2.html Bibliografia Spazio lettura A Epica di Paola Dagna Campagnoli Drah
La prima razzia in Inghilterra fu il 6 gennaio 793, al monastero di Lindisfarne. I monaci disarmati e inermi furono barbaramente uccisi, affogati per divertimento, i più giovani e robusti portati via come schiavi. Ogni luogo sacro del monastero venne dissacrato e volutamente vilipeso. Tutti gli ori e paramenti sacri furono trafugati.
Ma questo non fu che il principio, la prima di una lunghissima serie di razzie, che presto divennero una tragica e costante consuetudine in tutte le coste inglesi e nel nord della Francia. Interi villaggi incendiati ed estinti, le donne e le suore prese come schiave, massacrati gli abitanti fino all'ultimo neonato.
Un popolo che viene all'improvviso, dal mare, dal gelido nord, al cui passaggio lascia solo morte, un fuoco che consuma regione dopo regione, e si lascia alle spalle distruzione e cenere, monasteri e villaggi in fiamme.
Poi dai drakkar (le navi vichinghe) in gran numero, cominciarono a sbarcare sempre più guerrieri, e le razzie si trasformarono in vere e proprie conquiste territoriali. I Sassoni cercarono in ogni modo di arginare l'avanzata norrena, ma i regni d'Inghilterra cadevano uno dopo l'altro (vedi video qui sopra)...
Gli assalti vichinghi, gli attacchi a tradimento, all'improvviso, la loro totale mancanza di umanità e di onore, l'assoluta mancanza di pietà persino per i bambini disarmati, l'assoluta viltà nell'infrangere tregue o accordi, sempre nel sangue, persino il non rispetto dei luoghi sacri, tutto questo contribuì a crearne una leggenda di terrore in tutto il mondo medievale, facendoli considerare più demoni che esseri umani.
La serie TV Vikings, ben curata a livello scenografico e dalle caratteristiche atmosfere evocative, ha dato un nuovo slancio d'interesse verso la cultura vichinga da parte del grande pubblico.
Questi due mondi si sono incontrati al di sopra del nulla in
un'esplosione di neve e fiamme, lave e torrenti.
Dalla fusione degli elementi contrari scaturirono Adhumula,
la "nutrice", un'enorme mucca e il malvagio Ymir, un
gigante tanto grande che disteso ricopriva tutta la terra e che si nutriva del
latte della mucca.
Nelle smisurate cavità del suo corpo, si celava un fuoco potentissimo che
faceva sì che il suo corpo avesse una temperatura altissima, da qui deriva un
suo appellativo: Aurgelmir, colui che fa bollire il fango. Una notte, Ymir, nel
sonno, incominciò a sudare e dal suo sudore nacque la prima coppia di
giganti e il mostruoso Thrudhgelmir, un
gigante a sei teste.
La mucca, leccando la brina che ricopriva le montagne di ghiaccio diede
forma ad un essere antropomorfo, Buri, il quale,
avvalendosi della doppiezza sessuale del suo corpo, generò un figlio,
Bor, che unendosi alla gigantessa Best, figlia di Bolthorn, procreò tre figli:
Odino, Vili e Vè, i “reggitori del cielo e della terra”, che
ingaggiarono una furiosa lotta con Ymir.
Il gigante morì, colpito violentemente alla testa dai tre fratelli che
provocarono così, un enorme fuoriuscita di sangue, scatenando un vero e proprio
diluvio che inondò e travolse ogni cosa.
La marea rossa condannò ad una morte atroce tutti i giganti, tranne Belgermir,
figlio di Thrudhgelmir, che insieme alla moglie riuscì a salvarsi aggrappandosi
ad un tronco cavo.
La carcassa di Ymir precipitò nell'abisso degli abissi e con essa, i tre
fratelli, plasmarono l’universo.
Tra i resti del gigante si agitavano delle larve, Odino ed i suoi
fratelli infusero loro l'intelligenza e la coscienza e così nacquero i primi
gnomi, esseri di statura minuscola, progenitori dei nani e degli Elfi. Poco
dopo, i tre fratelli presero il cranio di Ymir e ne fecero la volta celeste. A
sostenere l'enorme volta posero quattro nani: Austri, Vestri, Nordhi e Sudhri, i
loro nomi indicano i quattro punti cardinali.
Elfi e i nani che era rimasti a lungo in prossimità di Muspelhimr, il lato
luminoso del mondo, diventò più armoniosa e raffinata e andarono a vivere ad
Alfheimr, invece a Svartalfaheimr, regno delle grotte, degli abissi e delle
viscere della terra, si diffusero gli Elfi neri ed alcuni nani, che estesero il
loro dominio su miniere, metalli, tesori e controllarono così, anche le forze e
le scienze oscure, domarono il fuoco e divennero mastri fabbriferrai che
tempereranno per Orlando la spada Durlindana, Gungir per Odino, il gladio di
Gano Maganza, la spada maledetta di re Heidrek e il martello sfolgorante di
Thor.
Gli dei crearono poi la prima coppia umana, formandola da due tronchi d’albero
trovati sulla riva del mare:
I nove mondi
Yggdrasill
un alto albero bagnato di bianca brina;
di là derivano le rugiade che cadono nelle valli,
e sempre verde sta presso la fonte di Urd"
Esse
si immergono nei tre grandi domini: quello degli Asi, dei Giganti e degli
uomini.
Presso
la radice che si trova nel Niflheim, c’è la fontana Hvergelmir, sorgente
di tutti i fiumi che irrigano la terra, ma è fonte di distruzione
e di morte perché nutre il drago alato Nidhogg.
I
messaggi di odio tra l’aquila e il drago vengono trasmessi dallo scoiattolo
Ratatosk che corre lungo il tronco: la lotta tra i due animali è l'eterno
combattimento tra luce e tenebre, tra saggezza e ignoranza.
Infine,
le foglie dell’Yggdrasill vengono brucate da quattro cervi.
Yggdrasill
è, allo stesso tempo, albero della scienza, del destino e asse del mondo, è
l'energia instancabile della vita, eternamente assalito, sopravviverà al
ragnarok e sotto le sue fronde troverà riparo la coppia Lif e Lifthrasir,
che daranno vita ad una nuova umanità.
Loro
capo era Brunilde, condannata da Odino
ad essere spogliata della sua divinità, poiché aveva disubbidito al preciso
ordine di aiutare in combattimento Hudingus invece che Siegmund, ridotta al
rango di donna comune, essa giacque addormentata su una rupe in vista del Reno,
circondata dalle fiamme, solo il più grande degli eroi, un uomo che non
conosceva paura, avrebbe potuto risvegliare la Valkiria addormentata,
quest’eroe fu Sigfrido.
Gli Asi la catturarono e decisero di bruciarla: centro della Valhalla fu eretta
una pira fatta con delle lance acuminate su cui appiccato le fiamme, ma per ben
tre volte la donna uscì indenne dal rogo con un sorriso beffardo, alla fine però
il suo corpo venne consumato dalle fiamme, e di Guìlveig rimasero solo le sue
ceneri.
Guilveig era parente di uno deglì dèi Vani, appresa la notizia, i Vani
mandarono degli ambasciatori presso gli Asi chiedendo una conferma. Odino,
comprese che l’invio di Gullveig tra loro non era altro che una manovra dei
Vani per muovere guerra verso di loro, ma, conscio del valore e della potenza
degli Asi, Odino non si tirò indietro e annunciò che avevano giustiziato la
strega in pubblico per punirla delle sue malefatte, i Vani, che stavano
aspettando solo questo, dichiararono guerra agli Asi.
Gli Asi si recarono a Vànaheimr e Odino scagliò con forza una lancia
nel territorio nemico, dichiarando con quel gesto che le ostilità potevano
avere inizio.
Sia gli Asi che i Vani combatterono con orgoglio e determinazione, ma le sorti
della guerra rimanevano in costante equilibrio. Un giorno però i Vani
riuscirono a frantumare le mura di Asgardh. Di fronte a tanta rovina, stanchi di
una lotta quasi fratricida combattuta tra dèi di pari dignità, le due famiglie
rivali decisero di riporre le armi e le magie malefiche e di stipulare un
trattato di pace equo.
Allora decine di divinità, accompagnate dai loro servitori, si recarono ad un
supremo summit per definire le condizioni della pace, dopo estenuanti
trattative, decisero che la cosa migliore fosse scambiarsi degli ostaggi, solo
così si poteva garantire il rispetto della tregua, in questo modo avrebbero
avuto modo di conoscersi meglio, imparando ad apprezzarsi reciprocamente e
forse, in un futuro più o meno lontano, i due gruppi di dei avrebbero potuto
anche fondersi in un'unica grande compagine divina.
Per suggellare il loro patto, i rappresentanti degli Asi e dei Vani si fecero
portare un otre e vi sputarono dentro, e, dopo aver pronunciato delle formule
misteriose, dall'otre nacque Kvasir, la creatura più saggia dell'universo,
vivente testimonianza dei divini accordi.
Kvasir verrà poi ucciso da Fialarr e Gallar, due nani, che mischiando il suo
sangue a del miele ricaveranno il prezioso idromele della saggezza.
I Vani mandarono Njördhr e suo figlio Freya dagli Asi, mentre dai Vani
andarono Hoenir, dio della notte, e il saggio Mimir.
Freya, insegnò agli Asi l'arte della magia e fu venerata come dea della
fecondità, dell'amore e della lussuria e Njördhr si adattò alle consuetudini
e alle leggi degli Asi rinunciando ad avere per moglie sua sorella, come era
invece costume fra la sua gente, anch'egli, come tutti i Vani, era una divinità
della fecondità, ma anche il dio del mare.
Hoenir e Mimir vennero accolti con entusiasmo, ma presto i Vani si accorsero che
Hoenir, che avevano eletto loro capo, non riusciva a prendere da solo decisioni
importanti, così i Vani si sentirono ingannati nello scambio degli ostaggi e si
vendicarono decapitando Mimir ed inviando la sua testa a Odino che questi, con
erbe e canti magici, riuscì a preservarla e fece in modo che avesse ancora la
facoltà di parlare, si dice che la testa di Mimir, nell'ultimo giorno, dirà a
odino parole di saggezza. La guerra, malgrado tutto, finì.
Ragnarok
due lupi divoreranno il sole e la luna, le stelle cadranno e terribili
inondazioni si abbatteranno sulla terra.
Loki si libererà dalle sue catene e comanderà l’armata dei giganti verso
Asgardhr.
Fenrir il lupo gigante spezzerà i suoi vincoli, e Surt, il signore degli
spiriti maligni attaccherà con un orda di demoni da sud.
Heimdall, guardiano del Bifrost, suonerà la sua tromba come allarme, ma sarà
troppo tardi per evitare la battaglia finale.
Odino verrà inghiottito da Fenrir, ma sarà vendicato da Vidar, il quale farà
a pezzi il mostruoso e gigantesco lupo.
Thor e il grande serpente Jormungandr si uccideranno a vicenda, così come Loki
e Heimdallr.
Infine il dio malvagio Surt ucciderà Freyr, e poi distruggerà il mondo con il
fuoco.
Il sacro frassino Yggdrasill sopravvivrà al ragnarok, che non lo farà che
tremare e alla sua ombra la vita rinascerà dalla coppia Lif
e Lifthrasir (vita e
forza vitale), si nutriranno della fresca rugiada del mattino e daranno vita,
grazie a questa linfa, alla nuova umanità rigenerata.
Padre
della poesia, creatore dell’universo e del tempo, dio della magia e delle
rune: rimase appeso nove giorni e nove notti al frassino Yggdrasill a testa in
giù, con il petto trafitto da una lancia, così vide le rune e decise di
donarle agli uomini per comunicare con gli dei.
Quando
non viaggia con Sleipnir, il suo cavallo ad otto zampe, velocissimo e di color
grigio, sui suoi denti vi sono incise le rune, appare agli uomini come un
viandante austero, avvolto con un mantello azzurro e con un cappello calato
sulla fronte.
Si
afferma che il tuono sia il suono delle ruote del suo carro trainato da due
caproni, Tanngnjostr, che fa
scricchiolare i denti, e Tanngrisnir, che fa stridere i denti.
Ma
solo l’incontro con la gigantessa Jarnsaxa fu veramente importante per il dio,
infatti, dall'unione con la gigantessa nacquero tre figli: Modhi, coraggio
selvaggio, Magni, potenza colossale e la figlia, Thrudhr, forza.
Protettrice
dei matrimoni e dei parti, a lei veniva
consacrato il venerdì, giorno dedicato alla celebrazione dei matrimoni e
all'unione feconda e legale delle coppie.
Condivide
con Odino il prestigioso seggio Hlindskialf, vetta, torre di guardia, ma la dea
aveva anche a sua disposizione una dimora a Fensalir, sala della palude, una
delle regioni di Asgardh.
Ha
ai suoi ordini due ancelle, Fulla e Hlin: a prima custodisce le magiche
calzature della dea, e la seconda ancella è l'ambasciatrice dei desideri della
dea sulla terra e soccorreva i guerrieri protetti da Frigg.
E'
così biondo e così bello d'aspetto che emana una forza di luce e esiste un
certo tipo di erba così bianca che viene paragonata alla fonte di Baldr.
E'
la più bianca tra tutte le erbe e da ciò si può intuire la sua bellezza, sia
dei capelli che del corpo.
Vive
nel luogo chiamato Breidhablik, che sta, naturalmente nel cielo, un luogo dove
niente di impuro può giungere”
Balder
risiede insieme a Nanna nei territori di Breidhablick, che risplende lontano,
dove nulla d’impuro vi poteva entrare.
Perse
la mano destra, divorata dal lupo Fenrir figlio del dio Loki, permettendo così
agli dei di incatenarlo con Gleipnir, un laccio apparentemente fragilissimo,
soffice e liscio come seta.
Egli
vive in cielo a Nòatùn;
ha
poteri sopra il vento, rende calmo il mare e spegne il fuoco.
I
marinai lo invocano nei loro viaggi e durante la pesca in alto mare,
Dato che è costantemente immerso nelle
acque marine, ha la carnagione interamente coperta di salsedine, solo il volto
era scuro, abbronzato e solcato da profonde rughe.
Njórdhr aveva avuto rapporti sessuali con sua sorella, come era consuetudine
fra i Vani, e dalla loro unione erano nati Freyr e Freya, bellissime divinità
dell’amore e della fertilità, ma dopo il trattato di pace stipulato fra gli
Asi e i Vani, essendo andato a vivere ad Asgardh, per compiacere gli dèi, Njórdhr
aveva poi sposato Skadhi, la gigantessa signora delle nevi, figlia di Thiazi.
Ma non fu un matrimonio felice, infatti, alla sposa Skandhi piacevano le nevi e
non poteva vivere lontano dalle sue montagne, mentre Njórdhr non poteva stare
lontano dal mare, tuttavia, per non infrangere il legame, i due sposi erano
pervenuti ad un compromesso: per nove giorni avrebbero soggiornato a Thrymheim,
mentre per altri nove la loro residenza sarebbe stata Noatun.
Dal suo palazzo celeste il dio bianco sorveglia il sentiero tremolante, il ponte
Bifrost, l'arco multicolore teso tra il cielo e la terra che i comuni mortali
scorgono solo dopo le tempeste e che collega Asgardr e Midgardr.
Il dio bianco vigila giorno e notte, dormendo pochissimo e con un occhio aperto,
pronto a destarsi al minimo rumore.
Heimdallr ha vista e udito finissimi, capaci di captare ogni cosa nell'universo,
può sentire l'erba crescere nei prati o la lana che ingrossa quotidianamente il
vello delle pecore.
Si narra che il dio bianco avesse ricevuto il suo portentoso udito rinunciando
ad una delle sue orecchie, recidendola e seppellendola sotto il sacro frassino
Yggdrasill.
Possiede un corno magico chiamato Gjallarhorn, corno risuonante, il cui
suono si ode in tutti i nove mondi.
Durante il Crepuscolo dagli Dei, il suo corno risuonerà, grave e penetrante, in
tutto il cosmo, chiamando allo scontro finale le forze del bene contro quelle
del male.
Assisterà al crollo di Bifröst, ma continuerà a soffiare nel corno, fornendo
la colonna sonora di quell'ultimo spettacolo di morte e si batterà con Loki, i
quali si uccideranno a vicenda.
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E alcune citazioni da "Il canzoniere Eddico"
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