Cavaliere Errante
E' giunto il momento di raccontare
di Piotr il grande le vicenda
così allor mi appresto a narrar
come si svolse la faccenda.
Stephan, Chrian e tutti i valorosi
con me viaggiando si erano riuniti
forti, prodi e ardimentosi
noi tutti si combattea uniti.
Piotr della roccaforte signore,
da demoni e bestie assalito lo trovammo;
Aiutarlo ci impose il nostro onore
e insieme ai suoi soldati ci schierammo.
Demoni, mostri e i più brutti orchi
da tutte le parti arrivavan a fiotti.
Sangue scorrea da tutti i lati,
ma lui, "o' Piotr il grande", tenea a bada li pirati.
Con la spada sacra li demoni trafiggeva,
con la voce tonante ordini dava,
pur ferito lui impiedi si reggeva,
... e nel dolore mai implorava.
Fuoco e morsi, frecce e lame mai soffrendo
tutto lo corpo suo sopportava;
Accanto a lui tutta la notte combattendo
in ogni istante il suo onore ci dimostrava.
Cento e più creature a terra giacean morte
mentre le stelle dal cielo scomparivano.
Speravamo fosse con noi la sorte
giacché tutte le belve oramai fuggivano.
Senza curar le ferite sue o arrestare il sangue
corse fuori Piotr il grande
e abbracciando gli amici morti nell'onore
pianse tutto il suo dolore.
Il sole già dai colli compariva
quando dagli alberi uscì l'immondo;
Verde e fetido, sì brutto ci appariva
che con occhi torvi guardava il mondo.
Fra tutti li servi suoi lui si ergeva,
che cinque o più metri era alto
e mentre fra le mura orrendo avanzava
molti per terrore rimaser di cobalto.
"No, Piotr no!" gridava dell'eroe la signora
mentre egli, o' nobile, in piedi si alzava.
Vivo è in me il ricordo tutt'ora
di Piotr che dinanzi al mostro si parava.
Da un'ora o più durava il duello
sconfitti tutti i demoni, si ergeva solo quello.
Senza intervenire noi si restava
che così l'eroe desiderava.
Con grande forza Piotr i suoi colpi dava
e noi tutti la scena si guardava
ma il malvagio né cedeva né arretrava
e i denti gialli digrignava.
Con le unghia sudicie, zozze e contorte
l'immonda creatura il prode avvolse
del valoroso Piotr di provocar la morte
desideroso, da terra lo tolse.
La scena fatale noi vediamo
le fauci spalancate con l'eroe vicino
ma poi infine sorridiamo
quando in bene si svolge il destino.
La spada nelle mani ancora teneva
anche se il dolore ormai gemeva.
Ma mai si arrese Piotr il forte
e di quel demonio decise la sorte.
Gridando al cielo la sua spada innalzò
e nell'orrido collo il mostro fu colpito
con mille colpi Piotr lo infilzò
finché il sangue nero non fu tutto uscito.
La morte colse il mostro ormai sfinito
e infin l'eroe stanco per terra cadde
e tanto il mio cuore dal nobile fu rapito
che decisi di cantare quel che accadde.
Mai più nobile uomo ho conosciuto
sì forte, saggio e valoroso
e di gente come lui è risaputo
il mondo tanto è bisognoso.
Sette giorni e sette notti festeggiammo
e con canti, balli e pranzi lo onorammo.
E mentre suono questo accordo
ancora le sue gesta io ricordo....
Roland Deschain