I seguaci di Nejef
Il mago Enzucc
certamente non avrebbe mai dimenticato il "suo" primo giorno (anzi, la
sua prima notte...) da Aspirante Vassallo del Sommo Blue Dragon.
I
Seguaci di Nejef
Enzucc aveva brindato
tutta la sera con i Vassalli e gli Aspiranti incontrati in taverna.
Il vino aveva riscaldato
il suo corpo e contribuiva a non fargli minimamente avvertire il freddo vento di
quella notte.
Ora però sarebbe andato a
riposarsi in locanda: qualche ora di sonno lo avrebbe senz'altro aiutato ad
affrontare la prima giornata da Aspirante.
Rovistò nelle tasche del
mantello per racimolare una decina di Kion; con sua enorme sorpresa però scovò
assieme alle monete qualcosa come un sassolino.
"Altro che
sassolino!!!" esclamò Enzucc.
"Questa mi sembra
quasi una pietra preziosa, forse uno zaffiro blu!".
E osservò la pietra con
attenzione cercando anche di comprendere come potesse esserne entrato in
possesso.
"Uhm... in taverna di
certo c'era tanta gente... Non saprei proprio che pensare..." riflettè.
Ma mentre era assorto in
tali pensieri lasciò cadere di colpo la pietra sulla strada. "Ahhhhiiii!!!!
Che freddo !!!!" urlò.
Talmente forte era stata
la sensazione di freddo emanata da essa che l'aveva lasciata cadere in terra e
ora la fissava quasi con un senso di sfida.
Lasciò trascorrere pochi
interminabili momenti, poi si rasserenò.
"Boh! Sarà stata
solo una sensazione..." pensò e raccolse di nuovo la pietra che questa
volta gli risultò essere calda e anche più leggera.
"Credo proprio che
dovrò cominciare a bere meno" disse Enzucc scuotendo la testa. Ma non ebbe
nemmeno il tempo di rilassarsi che un impulso irrefrenabile percorse il suo
corpo dalla mano che reggeva la pietra fino alla punta dei piedi. Quella che
sembrava essere quasi come una forza misteriosa, lo trascinò per centinaia di
metri e metri, addirittura fuori dal Regno e si arrestò solo in un boschetto
non troppo distante.
Enzucc allora si accasciò
al suolo impotente di fronte a simile potere. Poi la pietra ancora poggiata sul
palmo della sua mano si levò in aria e andò a posarsi per terra dinnanzi al
mago.
Enzucc non si perse
d'animo e restò immobile fisso a guardarla; in fondo al suo cuore sentiva che
non avrebbe dovuto aver paura, perchè percepiva forse in quel potere qualcosa
che non fosse malvagio.
Poi la pietra prese a
scuotersi e ad emettere un accecante bagliore.
Enzucc si coprì gli occhi
col mantello. Poi quando avvertì che forse il bagliore era diminuito d'intensità
lasciò lentamente cadere il mantello, affinchè egli stesso potesse vedere.
Le palpebre si aprirono
lentamente e faticarono non poco gli occhi a mettere a fuoco;
ma d'un tratto la visione
fu nitida...
Qual essere mai gli si
poneva di fronte?
Aveva il corpo di un
cerbiatto: gli arti, il busto, il dorso... e proprio sul dorso, poi, si ergevano
due agili ali di falco...
Sul volto più di tutto
spiccavano
occhi rubicondi e denti
aguzzi come di uno squalo.
QUAL ESSERE MAI GLI SI
PONEVA DI FRONTE?
Non poteva certo essere
figlio della natura... piuttosto il frutto di un incantesimo di un potente
stregone!!!
E la pietra dov'era
finita? Era mai possibile che da quella pietra avesse tratto vita un essere così
affascinante e al tempo stesso spaventoso!!?
Certo! Enzucc ne era
sicuro: solo un mago poteva esserne artefice!
Ma l'Aspirante non potè
continuare la sua riflessione a lungo... L'animale gli si scagliò contro con la
chiara intenzione di sopraffarlo.
Enzucc allora fece appena
in tempo a schivare l'attacco.
I due si guardarono ancora
negli occhi.
Poi la belva attaccò una
seconda volta con più veemenza; Enzucc la respinse con una barriera spirituale.
L'animale allora si preparò
per attaccare ancora. Ma questa volta stupì ben di più l'Aspirante Vassallo.
"Attaccami!!!"
urlò l'animale.
Questi pertanto non era
fantastico solo nell'aspetto; anche il dono della parola gli era stato offerto!
"Attaccami, ho
detto!!!" ripetè con voce più forte l'animale.
E subito corse contro
Enzucc; l'Aspirante cercò di attaccarlo, ma l'animale gli si parò di fronte e
in un attimo scomparve;
nemmeno il tempo di
chiedersi dove fosse finito che Enzucc si ritrovò colpito alle spalle e cadde a
terra.
La belva allora cercò di
colpire l'avversario che era ancora immobile a terra.
A quel punto però Enzucc
produsse il suo miglior attacco: la frusta di ghiaccio!
L'animale fu colpito in
pieno dall'incantesimo e rovinò a terra.
Enzucc allora si rialzò e
fissò il rivale; solo allora si rese conto che l'animale era rimasto
praticamente senza energie.
Gli si avvicinò. La belva
lo guardò negli occhi.
"Finiscimi!"
disse con tono quasi implorante.
"Non è nel mio credo
uccidere colui che non riesce più a difendersi! Potrei curare le tue ferite e
lasciarti andare se fossi sicuro che non farai del male a nessuno!" fece
Enzucc.
"Uccidimi! Ti
prego!" supplicò ancora l'animale.
"Ma perchè???"
disse l'Aspirante.
"Uccidimi se vuoi
davvero aiutarmi! Uccidimi!!!" urlò la belva col poco fiato rimastole in
gola.
"Non riesco a
capire..." sussurrò l'Aspirante.
"E va bene..."
sospirò l'animale
"ho capito che il tuo
cuore non ha la forza di darmi il colpo di grazia... sono contenta così, sono
contenta perchè so che il tuo cuore è puro... e .... sono contenta.... perchè
le forze mi stanno abbandonando...e tra poco mi spegnerò comunque... ho usato
tutta l'energia che potevo...Sniff ! Sniff !".
Enzucc restò senza fiato.
L'animale continuò:
"Solo una cosa ti
chiedo: non curare le mie ferite e lascia che io possa ...sigh! mori... re sigh!
in pace!
Prendi la pietra gh!!!
prendi la pietra da cui sono scaturita e... sigh! portala con te!
Sono le mie lacr.. ghhhh!!!
Lacrime!..............GRAZIE!!!"
e detto questo restò
senza vita.
L'Aspirante che fino a
quel momento era rimasto come paralizzato, si chinò verso l'animale.... gli
occhi rubicondi avevano lasciato lo spazio ad un'iride blu, quasi dai contorni
umani.
Ma non potè guardare
oltre, perchè il corpo dell'animale svanì come per incanto.
Per terra restò solo la
pietra blu.
Enzucc la raccolse.
Percepì tutto il suo
calore ed anche il luccichio. La pose nella tasca del suo mantello.
Poi si incamminò verso il
Regno.
Le luci dell'alba
rendevano suggestivo il suo ritorno verso Blue Dragon.
La sua mente era invasa da
mille pensieri.
Uno su tutti. Perchè
tanta forza nel voler morire a tutti i costi?
Qual vita infernale val
meno della morte?
Sospirò di fronte a
questi interrogativi.
In lontanza vide dei bimbi
giocare; giocavano a fare i guerrieri... ma, perbacco erano 3 contro 1 e si
stavano accanendo contro una bambina!!!
" No bambini non è
questo modo di comportarsi!" rimproverò Enzucc i 3 marmocchi, che
scapparono a gambe levate.
Fu così che la bambina
rimasta sola si rivolse all'Aspirante:
" Wejkala, signore!
Wejkala"
Wejkala, signore!
Wejkala!
Quelle parole risuonavano
nella mente di Enzucc come una filastrocca.
Wejkala... Era forse un
saluto, una forma di ringraziamento o qual altro misterioso significato si
celava dietro quella parola?
Enzucc era confuso. Così
confuso, che non riusciva nemmeno a capire se l'incontro con quei bambini fosse
stato reale o frutto di pura immaginazione.
Steso su di un letto della
locanda degli Aspiranti Vassalli del Regno, pensava allo scontro avuto la notte
prima con quell'animale e alle parole di quella bambina;
c'era forse qualche
connessione tra i due episodi?
Solo una cosa era certa:
era troppa la sua curiosità, perchè potesse fare a meno di non comprendere
qualcosa in più di questi misteri.
I raggi del sole
filtravano dalla finestra della sua camera, quando decise di alzarsi dal letto
per mettersi vivamente all'opera.
Per prima cosa decise di
recarsi alla biblioteca del Regno.
Qui sfogliò diversi tomi
e giunse alla conclusione che di quell'animale visto la sera prima non c'era la
minima conoscenza.
Poi cercò notizie su
Wejkala.
La ricerca si rivelò più
ardua del previsto e ben presto capì che sarebbe stato come cercare un ago in
un pagliaio.
"Eh sì" pensò
Enzucc "non so nemmeno se sia una persona o un oggetto... come posso
pensare di trovarlo così!".
Si trasferì allora nella
biblioteca dei maghi del Regno.
"Se Wejkala ha a che
fare con la magia, forse potrei riuscire a trovare notizie qui!" riflettè
Enzucc.
Ma anche qui la ricerca
non andò meglio.
"Bah! Anche qui
niente di interessante!" sbuffò.
Fece per rimettere a posto
nello scaffale l'ultimo libro preso, ma era così sovrappensiero che lasciò
cadere per terra un manoscritto in bilico.
"Stia attento!"
lo rimproverò la bibliotecaria.
"Oops, mi
scusi!" fece l'Aspirante.
Poi si chinò per terra
per riprendere il manoscritto.
Nel momento in cui le sue
dita lo sfiorarono, il suo corpo fu come attraversato da un improvviso brivido
di freddo.
Si guardò intorno. Osservò
la pietra nella tasca del suo mantello: aveva emesso proprio lei quella
penetrante energia!
Enzucc lesse il titolo del
libro.
"Boh!!!! Enciclopedia
dei Filtri d'amore... non vedo a cosa possa servirmi!" disse con tono
lamentoso e allungò la mano per rimetterlo a posto.
Ma nuovamente avvertì un
forte brivido di freddo.
"Brrrr.... ho
capito... forse è meglio che lo analizzi per bene!!".
Ma dopo averlo sfogliato
minuziosamente, non trovò ancora nulla che potesse interessarlo.
"Io non riesco a
trovare nulla di interessante in questo manoscritto!!! L'unica cosa che riesco a
notare è che qualche incivile si è concesso la libertà di scarabocchiare in
fondo a questa pagina!!" sbottò l'Aspirante.
Poi osservò la pagina più
attentamente.
"Che pessima
grafia... però forse non è uno scarabocchio.... c'e scritto ... De.... Dewlana....".
Poi vide meglio la pagina
su cui era scritta questa parola e trasalì nel momento in cui ebbe finalmente
la sensazione di aver capito cosa ci fosse dietro la parola Wejkala.
"Questa parola è
stata scritta in fondo alla prima pagina delle parole inizianti per L...."
borbottò Enzucc " .....e se tanto mi da tanto...".
E così sfogliò
rapidamente le prime pagine della W, della E, della J... e così via fino alla
L...e ne ottenne una frase:
"Cammina più che
puoi verso sud, pensami intensamente, la tribù di Dewlana....".
"E poi finsce
qua!" osservò Enzucc.
Sfogliò tutte le pagine
raggruppate sotto la lettera A, ma non trovò altre parole.
"La frase non è
completa... il mistero si infittisce..." meditò l'Aspirante.
Poi osservò la pietra:
era di nuovo calda e lasciava intravedere un seducente luccichio.
Allora si fece coraggio ed
esclamò:
" Ma non importa! Se
è camminare verso sud quello che devo fare, questo farò."
E così si mise in marcia.
Ai cancelli del regno si
sistemò il mantello.
Guardò la pietra nella
tasca.
La prese e la pose sul
palmo della mano: nel suo cuore sentiva che aveva una missione da compiere.
Non sapeva ancora bene
quale.
Ma sapeva che sulla sua
mano non c'era solo una pietra.
C'erano delle lacrime.
E per quelle lacrime
sentiva che avrebbe dovuto combattere.
E quelle lacrime lo
avrebbero indirizzato come già avevano fatto.
Pericolo!
Enzucc stava camminando da
ormai molto tempo.
La stanchezza cominciava a
farsi sentire, ma il suo animo era tutt'altro che esausto: l'immensa curiosità
e la voglia di avventura gli davano la forza e il coraggio necessari.
"Dewlana... che posto
misterioso deve essere!" pensò.
"Così piccolo da non
aver nemmeno trovato posto sulla mappa del mondo! Certo allora non sarà facile
trovarlo... ma avrò pazienza!"
Dopo aver errato a lungo
credette fosse arrivato il momento di riposarsi un pò.
Si sedette ai piedi di un
albero.
Prese la pietra dal
mantello.
Il suo calore e la sua
lucentezza erano ancora ben vivi.
Guardò la natura attorno
a sè:
alberi splendidi e
maestosi si ergevano per metri e metri, arbusti odorosi e piante selvatiche eran
poi secondi solo per altezza, ma non di certo per profumi e colori.
Il silenzio era totale.
Nemmeno il verso di un
animale a sfidare quel religioso silenzio.
La serenità che gli
trasmeteva quell'angolo di paradiso, gli diede modo di dar libero sfogo ai suoi
pensieri:
Dewlana, il mistero che si
nascondeva dietro quella tribù.
E inevitabilmente ancora
una volta la battaglia con l'animale, l'incontro coi bambini...
Poi focalizzò di più la
sua attenzione sull'aspetto della belva. In particolare gli occhi avevano
attirato la sua attenzione: prima rubicondi, poi in punto di morte azzurri e
lucenti... quasi umani.
Poi pensò alla bambina...
"Wejkala, signore! Wejkala!"... e pensò al suo volto... non riusciva
bene a metterlo a fuoco... non riusciva a disegnarne i lineamenti.
Si sforzò di pensare ai
suoi capelli, agli occhi, ma niente gli tornava in mente...
I suoi pensieri si
interruppero però bruscamente quando d'un tratto la pietra cominciò nuovamente
ad emettere i suoi scuotenti gelidi segnali.
Enzucc restò immobile e
vide la natura intorno a sè cambiar rapidamente forma.
Gli alberi attorno presero
ad agitare i loro robusti rami; l'erba cominciò a crescere a dismisura;
il suo udito fu scosso dal
rumore di un fortissimo vento che celermente aumentò di intensità fin quasi a
sradicare gli arbusti.
I maestosi alberi che
prima gli avevano offerto riparo sembrò che adesso volessero accerchiarlo.
L'erba che prima gli aveva
offerto giaciglio, crebbe fin quasi a volerlo soffocare.
Enzucc, impotente nel
verbo, quanto nell'azione, si ritrovò come quasi inghiottito da
quell'improvviso momento di violenza della natura.
Ma d'un tratto si levò un
potente grido.
"SAMAMETH!!! FUOCO
SACRO! SAMAMETH!!!"
Enzucc vide repentinamente
svanire l'attacco postogli dagli alberi e dal resto del boschetto.
Poi si guardò intorno,
cercando di scorgere l'artefice di quell'incantesimo che lo aveva salvato.
Gli si parò di fronte un
uomo dal lungo mantello.
"Benvenuto in queste
terre, giovane viandante!" proferì.
"Sono Broydal, mago
della tribù di Dewlana!".
DEWLANA! Finalmente aveva
trovato qualcuno che l'avrebbe saputo far giungere a destinazione!
"Salute a voi,
Broydal! Vi ringrazio per avermi salvato!
Non so perchè le piante
mi abbiano attaccato!" disse Enzucc.
"Dovete stare attento
a questi boschi..." fece il mago con tono severo. "Spiriti malvagi
reggono questi luoghi e non esitano a colpire viandanti sprovveduti...
piuttosto... cosa ha condotto voi fin qui?" domandò Broydal.
"Oh, perdoni.... non
mi sono ancora presentato! Il mio nome è Enzucc! Mago Aspirante Vassallo del
Regno di Blue Dragon!" esclamò l'avventuriero.
"E cosa ha spinto mai
fin qui un Aspirante?" fece il mago.
"Beh... voi mi potete
aiutare, credo. Sono alla ricerca della tribù di Dewlana!" rispose Enzucc.
"Oh, ma certo... il
nostro è un territorio molto piccolo... nemmeno le mappe del mondo lo
riportano.... saremo al massimo un centinaio di anime!!! Ma sarò lietissimo di
farvi da guida se vorrete venire nella nostra tribù!" disse Broydal con
tono gioviale.
Fu così che dopo un breve
cammino i due si ritrovarono alle porte di Dewlana.
Era un villaggio in
miniatura:
c'era una piccola taverna,
una chiesetta, l'abitazione del capomastro, qualche casupola, il fontanile al
centro della piazzetta.
Ad animare la vita di quel
piccolissimo pezzo di mondo, vi erano
uomini intenti a discutere
in taverna, bambini a giocare per strada, vecchiette afffacciate alle porte
delle loro piccole case.
"Purtroppo non c'è
una locanda, ma poco importa.
Se vorrà potrà essere
ospite mio!
Stasera ci sarà una
grande festa in taverna per accogliere un gradito ospite!" fece Broydal
entusiasta.
"Grazie! Accetto
volentieri!" esclamò Enzucc.
L'Aspirante era quasi
travolto da tutto quell'entusiasmo...
QUASI.
Infatti aveva appena
finito di ringraziare per l'ospitalità Broydal, che si era accorto nuovamente
di un segnale da parte della pietra. Questa volta ancora più forte.
Scrutò la chiesetta in
lontananza e chiese al mago:
" Scusate, messere.
Sarebbe possibile visitare la chiesetta'"
" Oh, sì certamente!
Ma magari domani mattina.... ora seguitemi... vi porterò a casa mia di modo che
possiate riposare, e stasera vi saranno grandi festeggiamenti!"
La chiesetta
Perchè quel brivido di
freddo dalla pietra?
Cosa cercava di
comunicargli adesso?
Un pericolo?
Eppure in quell'atmosfera
così serena e accogliente non riusciva a scorgere nulla di ostile!
In preda a tali dubbi,
Enzucc si alzò dal letto che gentilmente Broydal gli aveva offerto per riposare
e decise di uscire dalla casa del mago.
Dentro l'abitazione non
c'era nessuno, perciò potè aprire la porta e andare via indisturbato.
Poi si recò con passo
tranquillo verso la chiesetta che già prima aveva deciso di visitare.
Ma arrivato alla soglia di
questa si sentì chiamare:
"ENZUCC!!".
L'Aspirante si voltò.
Era Broydal.
"Enzucc, siete sicuro
di esservi riposato abbastanza? Mi avreste potuto aspettare! Vi avrei fatto
visitare io la chiesetta! Ma visto che siete qui, entreremo adesso... non c'è
problema."
fece il mago.
Spinsero la porta per
entrare.
Il sacro ambiente era
quasi completamente rivestito dalla penombra: era ormai il tramonto, e poca luce
riusciva ad illuminarla.
Era possibile scorgere i
profili di alcuni fedeli in preghiera.
Enzucc si inginocchiò di
fronte all'altare; poi, si sedette su una panca e si chiuse in preghiera.
Si rialzò e fece per
raggiungere l'uscita, mentre Broydal l'accompagnava.
Si inginocchiò nuovamente
di fronte all'altare.
Lo fissò per qualche
istante.
Per un attimo la sua mente
restò turbata.
Gli era parso di aver
percepito qualcosa di innaturale, ma non capiva cosa....
Si alzò e aprì la porta.
La pietra diede ancora una
volta segno di sè.
SI'! C'era davvero
qualcosa di strano.
All'oscuro di tutto.......
Dylon era un guerriero
particolarmente irascibile.
Mai come quella sera, poi,
era davvero molto nervoso.
Fu nel silenzio più
totale che sbattè il pugno sul tavolo del salone e con veemenza urlò:
"Va eliminato! Va
eliminato entro stasera stessa!! E' troppo pericoloso!!! Rischia di scoprire
tutto!".
Di fronte a lui c'era il
ben più tranquillo mago Yakin, che lo osservava con un misto di commiserazione
e ironia.
"Siete uno
stupido!" sembrava dirgli con lo sguardo.
E Dylon ben capiva cosa
stesse pensando il compagno, ma si tratteneva dallo spaccargli il naso.
Di colpo si aprì una
porta.
Dylon e Yakin si voltarono
di scatto.
Guardarono un uomo dal
lungo mantello varcare la soglia e riconobbero in lui una figura ben familiare.
L'uomo li salutò con un
breve cenno del capo.
Poi si rivolse a Dylon e
lo apostrofò duramente:
"Siete un imbecille!
Concordo in pieno con Yakin!".
Dylon tratteneva a stento
la sua ira.
Ma l'uomo continuò:
"Perseverate nel non capire? Vorreste per caso eliminare entro stasera un
seguace di Blue Dragon?".
"SI'!!! PERCHE' PUO'
ESSERE PERICOLOSO!!! PIU' DI ALTRI !!!" urlò Dylon.
" E PENSATE CHE
SAREBBE MENO PERICOLOSO ELIMINARE UN ASPIRANTE E SCATENARE LE IRE DEI VASSALLI O
ADDIRITTURA DI BLUE DRAGON IN PERSONA???" gridò più forte l'uomo.
" Il suo potere non
deve destare in noi preoccupazione! Ben più grave sarebbe se altri Vassalli si
mettessero in moto! ALLORA SI' CHE SAREBBE PERICOLOSO!!!" continuò.
Yakin, allora, che fin a
quel momento aveva taciuto, osò interrompere il suo discorso:
"Io sono d'accordo
con Voi... non possiamo eliminarlo. PER IL MOMENTO. Ma qual è il vostro piano?
" disse.
L'uomo sospirò
profondamente.
Poi ricominciò a parlare:
"Dobbiamo mandarlo
fuori strada. Confondergli le idee. Fargli capire che non c'è nulla che valga
la pena di essere indagato! E ci vorrà calma...".
Yakin sembrava soddisfatto
dal discorso dell'uomo.
Dylon invece continuava ad
essere un vulcano sul punto di esplodere.
L'uomo se ne accorse
presto e si sentì convinto a precisare un ultimo particolare:
" E sia ben chiaro...
BEN CHIARO... Che nessuno si azzardi ad uccidere l'Aspirante senza il mio
consenso! "
e guardando Dylon dritto
negli occhi aggiunse: "Non avrò pietà per chi verrà meno ad un mio
preciso ordine......"
E detto ciò se ne andò
via sbattendo la porta.
Riflessioni
Enzucc stava aspettando
Broydal già da un pò di tempo.
L'uomo lo aveva
accompagnato fino a casa sua;
poi gli aveva detto che si
sarebbe dovuto assentare per un giro di perlustrazione al di fuori della tribù,
ma sarebbe tornato presto per poter festeggiare in taverna.
Non lo aveva lasciato da
solo.
Insieme a lui c'era un
vecchietto piuttosto arzillo e un ragazzino (il nipotino?) intento a giocare con
una specie di jo-jo.
L'uomo era un tipo
piuttosto loquace:
aveva preso a parlargli di
mostri ed avventure marine e sembrava particolarmente coinvolto semplicemente
dal raccontare quelle vicende.
Enzucc però era
tutt'altro che attento ai racconti del vecchio.
Pensava ancora alla strana
sensazione percepita nella chiesetta...
Poi la sua riflessione fu
come troncata da un rumore sordo.
SDONG!!!
Il giocattolo del
ragazzino era caduto per terra.
Enzucc gli sorrise.
Il ragazzino nemmeno guardò
l'Aspirante e si chinò di scatto a raccogliere l'oggetto.
Enzucc tornò a rivolgere
lo sguardo verso il vecchio...
......
il vecchio..... dov'era
finito il vecchio...
Si guardò intorno quasi
come per istinto.
Poi lo risentì parlare.
E si voltò di nuovo.
"E quindi riuscii a
combattere quella feroce belva troppo cresciuta solo con le mie mani...."
si esaltava l'uomo.
Enzucc pensò tra sè e sè:
"I casi sono due:
O SONO UBRIACO,
O IL VECCHIETTO E'
SCOMPARSO PER DAVVERO......"
Qualcuno aprì la porta.
Era Broydal.
"Oh, Enzucc! Sono
arrivato in tempo per festeggiare insieme il suo arrivo a Dewlana!
Forza venite con me!
C'è gente che non ha mai
visto un Aspirante Vassallo di Blue Dragon!!" fece il mago.
Prima di uscire però,
Enzucc avrebbe voluto aiutare il ragazzino.
Aveva rotto il suo
giocattolo!
L'Aspirante fece per
ripararglielo, ma Broydal lo fermò:
" Ci stanno
aspettando! Faremo tardi! Lo riparerete quando torneremo!" disse il mago,
guardando il ragazzo con tono severo.
Si incamminarono così
verso la taverna.
In taverna
Nella taverna si respirava
aria di irrefrenabile entusiasmo.
La birra scorreva a fiumi.
Enzucc poi era trattato da
Broydal quasi come una celebrità.
" Gente, guardate...
costui è un Aspirante Vassallo di Blue Dragon!!! E' qui solo di passaggio,
quindi approfittatene ora per poter brindare con lui!!!" urlava a
squarciagola il mago.
E l'Aspirante si sentiva
fortemente imbarazzato da quell'atteggiamento.
E come per vincere
quell'imbarazzo, prese il bicchiere completamente colmo di birra e lo vuotò
tutto d'un fiato.
Poi tenne il bicchiere
stretto in mano,
come se un'altra strana
sensazione lo avesse colpito tutto d'un tratto...
"Che strano... é
vuoto.. eppure mi sembra che pesi quanto e come prima..." pensò Enzucc.
E la pietra nel suo
mantello ancora una volta di più non sembrava trovar pace...
Le nubi si
diradano.................... ma non tutte
Ancora una volta gli
apparvero i tre marmocchi che attaccavano la bambina.
Di nuovo Enzucc li mise in
fuga.
E di nuovo la bambina si
rivolse all'Aspirante.
"Wejkala, signore!
Wejkala" fece.
"Perchè mi dici
ancora queste parole, piccola?" chiese Enzucc.
Proseguì la bambina:
"Spesso pensiamo solo
a ciò che ci manca
e di rado a ciò che è di
troppo;
eppure ci ritroviamo tra i
piedi
anche qualcosa che non sia
nel giusto posto,
ma la nostra mente non ci
aiuta,
forse fin troppo abituata
alla sua presenza in ogni dove.
Ci faremmo mai caso se
venisse a mancarci
qualcosa di troppo?
Quando invece viene a
mancarci qualcosa di indispensabile,
ce ne accorgiamo
inevitabilmente;
insieme ad essa viene meno
anche la certezza
di quella piccola parte
della nostra mente,
che era abituata ad
avvertirne la presenza.
Se poi viene a mancarci
qualcosa di indispensabile
e non ce ne accorgiamo,
o la nostra mente errava
nel ritenerla tale,
o forse il motivo più
semplice
è che codesta cosa non
sia mai esistita".
E sul finire di questa
frase, Enzucc si risvegliò dal suo sonno.
L'incontro che aveva avuto
prima di partire per quell'avventura aveva adesso avuto un proseguimento.
Un proseguimento che
andava interpretato.
" Qualcosa che è di
troppo... " pensò l'Aspirante.
" Dove ho forse visto
qualcosa che era di troppo... e poi la momentanea scomparsa del vecchietto....
quando viene a mancarci qualcosa di indispensabile ce ne accorgiamo.... e anche
il bicchiere, poi, sempre dello stesso peso da pieno che da vuoto.... forse
codesta cosa non è mai esistita...." riflettè ancora Enzucc.
Poi con la mente ritornò
alla chiesetta.
Si era inginocchiato di
fronte all'altare.
Aveva visto dei fedeli in
preghiera....
Ecco... ora riusciva a
ricordare... uno seduto su una panca su una fila di sinistra... altri due a
destra.... ed un altro.... no...
Gli parve d'improvviso
chiaro il particolare che non aveva notato:
" Un fedele era
inginocchiato di fronte all'altare!!! Ecco cosa era di troppo!!! " continuò
a pensare Enzucc.
" E se la pietra mi
ha dato dei segnali vuol dire che il vecchietto è scomparso per davvero..... e
il bicchiere allora.... non l'ho mai avuto in mano! " concluse.
" SONO
VITTIMA DI UN ILLUSIONE! O COMUNQUE DI UN DIABOLICO SORTILEGIO! NE SONO
CERTO!" realizzò Enzucc.
Si alzò dal letto di
scatto e si affacciò alla finestra guardando il sole che lentamente cominciava
a far capolino.
Stette fisso ad osservarlo
per un pò.
Poi si guardò intorno e
scrutò con attenzione tutti gli oggetti presenti nella stanza che gli aveva
concesso Broydal.
Infine aggiunse:
" Sono vittima di un
illusione, ma non riesco a capire ancora quanto potente essa sia.... mi guardo
attorno e sembra tutto così reale.... ".
Poi pensò a Broydal.
Era stato lui a
sconsigliargli di andare subito nella chiesetta ed era stato lui ad
accompagnarlo;
era stato lui a bussare
alla porta subito dopo che ricomparisse il vecchietto;
era stato lui ad
accompagnarlo in taverna.
E poi.... era anche un
mago!
" Broydal.... "
meditò l'Aspirante " che ruolo hai in questa storia.... sicuramente hai a
che vedere con le illusioni, ma c'è ancora qualcosa che non riesco a
spiegarmi!"
SIETE UN PAZZO, BROYDAL!!!
L'uomo dal lungo mantello
tornò a far visita a Dylon e Yakin.
Il primo era come al
solito quasi una bomba sul punto di esplodere e stranamente anche il mago Yakin
era meno tranquillo di altre volte.
Il misterioso individuo
sembrò percepire la preoccupazione di quest'ultimo e lo fissò lungamente negli
occhi, prima di rivolgergli la parola:
" Avete per caso
qualche problema, Yakin?".
" Oh, nessuno.... o
almeno non per il momento....." fece il mago.
" Anche se è bene
che voi sappiate che questa mattina all'alba abbiamo ricevuto una
visita..." aggiunse.
" NEJEF IN PERSONA
!!!!!!! " urlò Dylon, ben prima che Yakin potesse concludere.
" IO L'AVEVO DETTO
CHE AVREMMO DOVUTO CHIUDERE SUBITO QUESTA STORIA!!!! NEJEF NON POTREBBE MAI
PERDONARE UN NOSTRO SBAGLIO COSI' GRANDE!!!! " continuò strepitando il
guerriero.
" STOLTO!!!! FINITELA!!!
" gridò più forte l'uomo dal lungo mantello.
Poi riacquisendo
compostezza nel tono della voce, aggiunse:
" Non posso pensare
che Nejef sia venuto qui per contestare la mia gestione della situazione!
Anch'Egli avrebbe agito così, per evitare ripercussioni! ".
" Bé.... sì! "
intervenne Yakin.
" Effettivamente il
sommo Nejef ha detto di essere venuto qui solo perchè si trovava di
passaggio......
Ha chiesto anche di voi e
poi è andato subito via, senza lasciar trasparire alcunchè di negativo nei
nostri confronti. " precisò il mago.
" Bene... se le cose
stanno così " fece l'individuo voltandosi in direzione di Dylon " non
comprendo la vostra foga! ".
Il guerriero si alzò in
piedi di scatto e gli si diresse contro, quasi volesse spaccargli la testa.
Si ritrovarono fronte a
fronte.
" Credete di poter
combattere contro di me, Dylon? " fece l'uomo al colmo del disprezzo.
Il guerriero non fiatò.
Poi tornò a sedere trattenendo la sua rabbia, conscio pur tuttavia della
maggior potenza del suo interlocutore.
" Se non ci sono
altre noiose lamentele, credo che dunque io possa andar via!!! " intonò
aspramente l'uomo.
E aprì la porta per
andarsene.
Yakin lo raggiunse e lo
fermò per il braccio.
Broydal si voltò e guardò
il compagno quasi a volerlo fulminare con lo sguardo.
" Perdonate
l'ardire... ma... io sono mago come voi e credo di aver capito qualcosa che
spero non sia come ho percepito. " fece Yakin.
L'uomo inarcò un
sopracciglio trattendo a stento la collera.
" Nejef non è un
essere che si scomoda tanto facilmente a venir fin qui a controllare la
situazione in questo sperduto avamposto a sud di Blue Dragon.... e non credo
nemmeno che sia venuto a contestare il vostro modo di agire! " continuò il
mago.
" Dove volete
arrivare, Yakin? " gli chiese scorbutico.
" Nejef conosce ogni
suo seguace e ogni suo suddito, e sa in ogni momento quali intenzioni ne
promuovano le azioni. " affermò Yakin.
" Credo di conoscerlo
bene! Non dimenticarlo!!! " ci tenne a precisare l'individuo.
" Appunto perchè lo
conoscete bene.... se immaginate il motivo della sua visita, c'è allora
qualcosa che nè io nè Dylon conosciamo... " concluse Yakin.
" Non c'è nulla che
vi possa interessare che non sappiate Yakin... e nulla che possa mettere a
repentaglio la VOSTRA vita! " fece l'uomo. Che infine tuonò:
" Ed ora lasciate che
mi rimetta in cammino! ".
Il mago lo fissò per
un'ultima volta mentre gli voltava le spalle per andarsene.
Quand' egli ebbe mosso
qualche passo, Yakin gli urlò:
" SIETE UN PAZZO!
SIETE UN PAZZO, BROYDAL!!!! ".
Ma costui continuò a
camminare ignorandolo completamente.
Guai, se mi
stancassi......
Enzucc uscì dalla casa di
Broydal.
Il mago lo aveva lasciato
solo ancora una volta, adducendo di nuovo a pretesto un giro di perlustrazione
delle terre limitrofe, ove mai qualche altro sventurato si fosse imbattuto nel
malefico boschetto.
A pochi passi
dall'abitazione, i suoi occhi constatarono la presenza del ragazzino incontrato
la sera prima, e di nuovo del vecchietto....
Enzucc li fissò.
Poi pensò che fosse il
caso di avvicinarsi.
" Salve buon uomo!!!
" gli gridò il vecchietto.
" Sa-salve a voi...
" rispose l'Aspirante.
Il saluto gli era uscito
dalla bocca con una fatica sovrumana, giustificata dal fatto che mai si sarebbe
aspettato di vedersi rivolgere la parola da quella che lui riteneva essere un
ilusione.
Il vecchietto prese a
parlargli animosamente:
" Ma ho saputo che
voi siete un Aspirante.... anche mio padre servì il Sommo Blue Dragon....
ricordo ancora quando me ne parlava.... ".
Ma ad Enzucc, in quel
momento non interessavano molto le parole delll'uomo. Con tutto il rispetto per
l'anziano, aveva adesso una cosa ben più importante da scoprire, e doveva farlo
ora che percepiva che Broydal non era nei paraggi.
Con un monotono movimento
del polso, il ragazzino continuava imperterrito ad agitare il suo jo-jo.
Enzucc lo guardò negli
occhi.
Poi allungò di scatto il
braccio per strapparglielo di mano, quasi stesse cercando maleficamente di
rubare un lecca lecca ad un bambino.
Ma il ragazzino schivò il
tentativo.
E non una, ma due, tre,
quattro volte ancora Enzucc provò a sottrargli il giocattolo, ma il fanciullo
si dimostrò una scheggia nell' evitarlo.
Allora quasi rassegnato
gli chiese:
" Ma non ti stanchi
mai di muovere quel dannato affare??? "
Il ragazzo restò in
silenzio.
" Guai se mi
stancassi...... " si sentì rispondere.
Ma non dal fanciullo.
Dal vecchio.
E venne il tramonto.
Broydal era stato assente
per tutto il giorno e ancora non aveva fatto ritorno.
Enzucc era rimasto così
turbato dall'episodio accadutogli col vecchietto e il ragazzino, che era stato
poi incapace di continuare nel suo tentativo di smascherare la presunta
illusione.
Non vedendo tornare il
mago della tribù, decise di tornare nella chiesetta che aveva cominciato a far
sorgere tutti i suoi dubbi.
Broydal era assente, ma
nonostante ciò, il sacro edificio conservava tutti suoi contorni.
Quella sera vi era però
solo una persona intenta a pregare.
Enzucc vi si avvicinò
lentamente e si pose in ginocchio sulla panca appena dietro.
Il fedele davanti a lui
aveva il capo completamente avvolto da un cappuccio e una lunga tonaca indosso.
Enzucc chinò il capo.
L'individuo si alzò, si
voltò indietro e gli si avvicinò.
Poi si inginocchiò accantò
all'Aspirante.
Ed intonò come una
preghiera:
" L'uomo pretese di
viver più a lungo
e schiava ben presto ne fu
la mente;
il demonio lo fece vivere
più a lungo
e menti furon fatte
schiave.
Ma qual vita era più
bramata
se non quella di un
pargolo?
Ecco che allora il demonio
giovani ne prese
e succubi le rese. "
Poi l'uomo si alzò e si
incamminò verso l'uscita.
Enzucc restò in ginocchio
a meditare sul significato di quei inquietanti versi.
Poi prese la pietra dal
mantello e la osservò intensamente.
In quello stesso istante,
un uomo
in un'altra parte del
globo
forse lontana
o in realtà assai vicina
cadeva in ginocchio
tenendo una mano sul petto.
" Piccola, comincio
ad avvertire la tua presenza.
E' quasi giunto il momento
che io possa finalmente
rivederti ".
E dopo aver pronunciato
queste parole estraeva dalla tasca del suo mantello qualcosa come un
sassolino.....
una pietra di un
luccicante bagliore rosso rubino.....
Menti schiave del
demonio
Anche quella notte Enzucc
era stato turbato da un sogno dall'oscuro significato.
Di nuovo l'immagine di
quei tre marmocchi e della bambina.
E di nuovo costei che gli
si avvicinava:
" Wejkala, signore!
Wejkala ".
" Perchè ripeti
ancora queste parole? " le chiedeva l'Aspirante.
La bambina allora aveva
cominciato a recitare una poesia:
" Quando si ama una
persona alla follia,
follia si farebbe, per non
vederla andare via.
L'anima al demonio si
venderebbe,
dentro di sè vivrebbe.
Ma qual amore più grande
non sia,
che accettar di vederla
andare via?
Perchè non solo in
presenza si ama,
ma soprattutto quand'Egli
la chiama. ".
Enzucc pensava a quei
versi e vi vedeva come un secondo riferimento al demonio e alle menti che si
assoggettavano alla sua volontà, dopo la preghiera del viandante.
Ma ancora non capiva bene
cosa avesse a che vedere ciò con la vicenda che stava vivendo.
Sentì bussare alla porta
della sua camera.
Era Broydal.
" Enzucc, scusatemi
se ieri non mi sono fatto per niente vedere! Altri sventurati sono caduti nelle
trappole nei dintorni della tribù e il mio potere ha dovuto aiutarli! "
fece .
" Broydal, scusate la
domanda, ma chi è l'artefice di quest'incantesimo che ha reso quel ramo di
natura così malefico? " domandò l'Aspirante.
" Non c'è un mago
dietro quest'incantesimo.... " rispose Broydal " .... è la natura
stessa che esprime la sua ribellione nei confronti del genere umano cercando di
fagocitare ignari viandanti! ".
" Ribellione nei
confronti del genere umano????? Ribellione verso che cosa? " chiese Enzucc.
" La natura vuol
punire l'uomo per aver cercato di sottometterla, di mutarla, di renderla più a
sua immagine e somiglianza.... " chiarì il mago.
" Cosa intendete
precisamente? " fece l'Aspirante.
" Ho sentito parlare
di uomini che hanno ucciso animali di ogni specie per crearne di nuove fondendo
parti di uno e parti di un altro.
E non solo... ma le hanno
anche fornite di un cuore umano, dopo averlo strappato dal petto di uomini
perversi e malvagi.
E hanno dato vita a specie
sconosciute financo alla natura stessa.
E la natura non avrebbe
mai potuto perdonare l'uomo per un simile affronto. " raccontò Broydal.
Poi fissò Enzucc negli
occhi come per scorgerne una qualsiasi reazione.
Infine aggiunse:
" Io però
personalmente penso che si tratti solo di fantasie popolari..... ".
" Bè.... ma anche le
fantasie popolari possono avere un fondo di verità! " disse con tono
sibillino Enzucc.
" Cosa intendete
dire? " chiese a sua volta Broydal.
L'Aspirante si schiarì la
voce, poi si spiegò meglio:
" Io per esempio
prima di giungere qui, ho combattuto con un cerbiatto dalle ali di falco e
dall'umana favella... ".
Broydal restò in
silenzio.
Il suo sguardo era come
perso nel vuoto.
Fece un lungo sospiro e
poi riprese la parola.
" Enzucc, ora
potreste anche dirmi cosa vi ha davvero spinto fin qui!
Perchè siete voluto
giungere a tutti i costi a Dewlana? ".
L'Aspirante, che poco
cominciava a fidarsi dell'ambiguità di quel personaggio, si decise a
raccontargli per filo e per segno le sue iniziali avventure.
" Del resto se vuoi
ingannare il tuo nemico, fagli credere che ti fidi ciecamente di lui " pensò
Enzucc.
" Tutto cominciò con
questa pietra " iniziò l'Aspirante
ed estrasse dal mantello
la pietra azzurra.
Alla vista dell'oggetto
Broydal ebbe come un brivido scuotente.
Poi avvertì un lancinante
dolore al capo.
Si gettò a terra e prese
a divincolarsi come un matto.
Enzucc allora cercò di
calmarlo, ma il mago sembrava una tarantola impazzita.
L'Aspirante ripose la
pietra in tasca.
Broydal cominciò
lentamente a riprendersi.
Enzucc gli si avvicinò
per rialzarlo da terra.
Ma il mago lo afferrò per
la collottola e con tono disperato gli urlò:
" NON VI PERMETTETE
PIU' DI FARMI VEDERE QUELLA PIETRA!!!
MAI PIU' !!! ".
Poi corse nella propria
camera sbattendo la porta.
Enzucc restò sconvolto.
Il volto di Broydal
sembrava essere invecchiato di trent'anni.
Sempre in quel momento
in un altro angolo della
Terra
le vecchie mani di un uomo
reggevano una rossa
pietra.
E i suoi pensieri si
articolavano così:
" Non potrai
dimenticare per sempre.
Non potrai.
E' arrivato un uomo dal
cuore puro,
che ti farà vomitare la
malvagia anima che ti ritrovi
e riesumerà i pochi
brandelli di bontà in te rimasti! ".
Cenere!!!!! Soltanto
cenere !
Dylon aveva preso a
vagabondare impetuoso per il salone:
guai se financo una mosca
si fosse interposta lungo il suo cammino.
Yakin lo osservava con
quel sottile filo di ironia col quale sempre aveva analizzato i sanguigni
comportamenti del compagno.
Poi scoppiò in una
fragorosa risata.
Dylon si interruppe nel
suo tumultuoso ondeggiare e lo osservò furibondo.
" COSA CI TROVI DI
TANTO DIVERTENTE!!!???
AVREMMO DOVUTO FARE A MODO
MIO SIN DALL' INIZIO!!!
QUEL DANNATO ASPIRANTE HA
FATTO ACCASCIARE A TERRA BROYDAL!!! TI RENDI CONTO DI COSA E' STATO CAPACE????
" urlò.
Yakin restò in silenzio
per un pò.
" Morto un papa se ne
potrebbe fare anche un altro.... " pensò tra sè e sè.
Di colpo videro
spalancarsi la porta.
Sulla soglia comparve una
figura terribile:
un essere che sembrava
esser nato dalla commistione dell'ombra più cupa con il fuoco più ardente.
Era Nejef che questa volta
si era presentato loro non nelle fattezze umane del precedente incontro.
Ma in quelle ben più
inquietanti di ambasciatore del demonio...
Dylon e Yakin furono presi
dall'irrefrenabile impulso di gettarsi a terra e prostrarsi di fronte al loro
"Signore".
Nejef in quel momento non
era corpo.
Era spirito.
Potente spirito.
Dalla sua bocca fu emessa
voce possente:
" Dov'è Broydal?
".
" Eccomi Signore.
" e comparve il mago.
Nejef si voltò.
Broydal rimase impassibile
in piedi senza mai chinare il capo.
Il "corpo" della
potente entità prese a diventar sempre più fuoco e sempre meno ombra.
Il mago accennò allora un
inchino.
Nejef riprese la parola:
" Ho sempre trovato
che voi foste il mio allievo più sfrontato, Broydal. Ma ho sempre perdonato
questo vostro comportamento, perchè ho sempre ritenuto che voi foste di gran
lunga il più potente dei miei uomini..... ".
Poi divampò:
" MA QUEL CHE HA
VISTO LA MIA IMMENSA MENTE E' STATO TERRIBILE!!! IL PIU' FORTE DEI MIEI UOMINI
SOPRAFFATTO DA UN ASPIRANTUCOLO DI BLUE DRAGON !!!!!! QUELL'UOMO AVEVA UN'ARMA
TALE DA INDURTI ALLA RESA !!!!! NON POSSO TOLLERARE UN SIMILE ACCADIMENTO !!!!!
".
Broydal respirò
profondamente.
Poi disse la cosa più
banale che avrebbe mai potuto dire:
" Mi ha solo colto di
sorpresa sommo Nejef.... non si ripeterà... ".
" NO CHE NON SI
RIPETERA'!!!!! E' FINITO IL TEMPO DELLA DIPLOMAZIA !!!!!! L'ASPIRANTE DEVE
MORIRE !!!!! " ribadì il malvagio.
" Ma potrei cercare
solo di esercitare su di lui la magia dell'amnesia.... " cercò di
ribattere Broydal.
" NO!!! E'
UN'INCANTESIMO CHE NON RIUSCIRESTI MAI A COMPIERE SENZA PRIMA ESSERE COLPITO
NUOVAMENTE DA QUELLA MALEDETTISSIMA PIETRA !!!! DEVI COMBATTERE CONTRO
L'ASPIRANTE ....... ED UCCIDERLO..... PRIMA CHE IL SOLE TRAMONTI ANCORA!!!!
"
E detto ciò le sue forme
infuocate si spensero lentamente.
Restò solo l'ombra.
Poi svanì anche quella.
Broydal restò
pietrificato davanti alla porta spalancata.
Dylon, che fin a quel
momento era rimasto inginocchiato a terra, si alzò.
Poi si diresse verso
Broydal e lo colpì violentemente con un pugno.
Afferrò la spada e osservò
compiaciuto il suo luccicante e affilato profilo.
" Avrei una voglia
matta di conficcarvela nel cuore..... sento che potrei..... " bramò folle
il guerriero.
Broydal si rialzò
lentamente da terra reggendosi sulle mani.
Si passò le dita sulle
labbra.
Vide il suo sangue.
Poi cominciò a parlare
trattenendo a stento la sua ira:
" Siete solo un
incosciente Dylon. Se credete di essere diventato improvvisamente più forte o
che io mi sia indebolito..... state commettendo un imperdonabile sbaglio.
Anzi..... il potere di quella pietra su voi come su Yakin avrebbe avuto ben più
devastanti effetti dei terribili dolori che ho provato io.... ".
" Tsk! La verità è
che vi siete solo rammollito.... " disse sprezzante Dylon.
E fece quasi per puntargli
contro la spada.
" Fermo!!!! Dylon
siete impazzito!!! " gridò Yakin.
Il guerriero si distrasse
un attimo appena.
Broydal non era più a
terra.
Se lo ritrovo alle spalle
che gli stringeva una mano sul collo.
Dylon restò pietrificato
dal terrore.
" Non vorrete mica
esercitare il potere del fuoco sulla mia gola.... " disse con un filo di
voce....
" No.... sulla gola
no.... " disse con perfidia Broydal.
Poi gli afferrò una mano
e continuò " ma su questa mano sì, cosi vi passerà la voglia di giocare
con la spada.... "
E scatenò così il suo
potere.
" NOOOOOOOOO!!!!!!!!!!
" urlò disperato Dylon e cadde a terra per il lancinante dolore.
" Sì sì lamentatevi
pure....a cosa mai vi sarebbe potuto servire avere una mano per le vostre
mansioni come seguace di Nejef io non l'ho mai capito.... " affermò con
disprezzo il mago.
" Solo una mente
avreste dovuto avere e la vostra è sempre stata ottusa!!!" continuò
l'uomo.
" Ma Broydal vi
rendete conto di cosa avete fatto..... " intervenne Yakin.
" E voi come osate
parlare ancora...... " gli si rivolse aspro il mago.
" Dylon mi ha
insultato con le armi. Voi lo avete fatto con la mente..... Siete disgustoso
Yakin...... Ma non preoccupatevi! Regolerò presto i miei conti con voi
due...... " concluse Broydal.
E se ne andò lasciando
dietro di sè una scia di terrore.
Fece pochi passi.
Si chinò per terra.
Poggiò una mano sulla
dura superficie.
Le sue dita affondarono
nella pietra come una lama nel burro.
E incisero queste parole:
" QUI DOPO IL
PROSSIMO TRAMONTO VI SARA' SOLTANTO CENERE.
CENERE!!! E NIENT'ALTRO.
"
Le bolle mentali
Era l'alba di un nuovo
giorno, quando Enzucc uscì dalla casa di Broydal.
Aveva notato che il mago
non era in camera: forse era uscito presto o forse non aveva nemmeno dormito lì.
Poco fuori dall'abitazione
ritrovò ancora quelle che per lui erano diventate ormai le inquietanti presenze
del vecchietto e del ragazzino.
Questa volta era diverso
però:
percepiva come un
sentimento di ostilità nei suoi confronti.
Il volto del vecchietto
era cupo; anche il ragazzino era più nervoso nei movimenti del suo jo-jo.
Tutta la tribù in realtà
sembrava come avvolta da un'improvvisa tensione: si avvertiva in ogni persona,
nei bambini e negli anziani.
Quasi come in un incubo,
Enzucc fu colto come dall' irrefrenabile impulso di scappare da quel territorio
fattosi improvvisamente così ostile.
A costo di cadere
nuovamente nelle trappole del boschetto, doveva uscirne.
Camminò lungo una strada
che sembrava portare fuori dalla tribù.
Percorse affannosamente la
polverosa via.
Ma dopo poco
si ritrovò nuovamente di
fronte alla casa di Broydal.
Reincontrò di nuovo il
vecchietto.
Si rese tristemente conto
di essere ritornato al punto di partenza.
Girovagò ancora per tutta
la tribù.
Frenetico.
Ma niente!
Niente! Dov'era l'uscita?
Com'era possibile che
sembrava che stesse camminando come all'interno di un labirinto?
Procedeva in linea retta e
si ritrovava inesorabilmente al punto di partenza.
Si guardò attorno come
disorientato.
Osservò allora la faccia
del vecchietto spianarsi come in un lungo sorriso.
Malefico.
" L'Aspirante ha
forse qualche problema a trovare l'uscita??? " chiese sarcastico l'uomo.
" Bè..... non
so..... il mio senso dell'orientamento lascia un pò a desiderare..... "
fece titubante Enzucc.
" Non credo proprio
che il vostro segno dell'orientamento c'entri qualcosa........ " disse il
vecchietto.
Poi tuonò con enfasi:
" IL VOSTRO DESTINO
E' SEGNATO ..... SIETE IN TRAPPOLA !!!! ".
" Cosa..... cosa
state dicendo.... " accennò spaventato l'Aspirante.
" Tra poco Broydal
tornerà per farvi fuori..... Costituite un pericolo troppo grande ora che avete
rischiato di rendere inoffensivo il mago..... non uscirete mai di qui ! "
continuò l'uomo.
" E perchè non
dovrei mai uscire di qui ? " sbottò Enzucc.
" Perchè siete
prigioniero !!!! Prigioniero di una bolla mentale! E non si può uscire da una
bolla mentale! " gli fu risposto.
La pietra aveva preso a
vibrare come impazzita.
L'Aspirante avvertiva il
forte pericolo intorno a sè, ma non sapeva in che modo agire.
Oltre tutto era stato
circondato da tutti gli abitanti della tribù, senza nemmeno essersene accorto.
Ora che erano tutti
attorno a sè, poteva anche notare come uno strano particolare :
quelle persone non erano
disposte a caso..... ma a coppie: sembrava quasi che vi fosse un ragazzino
legato ad ogni anziano......
Fissò ancora negli occhi
il vecchietto.
Poi finse arrendevolezza.
" Va bene.... ho
capito di non aver scampo... posso per lo meno sapere chi avrà il peso di aver
ucciso un suddito del Sommo Blue Dragon? " chiese Enzucc.
" I condannati a
morte hanno diritto a sapere.... Io sono Lisogor, servo del potente Nejef, e
questa è DEWLANA, la bolla mentale retta dai tre potenti esseri: Broydal, Dylon
e Yakin ! "
La risposta dell' infido
aveva aperto la strada a nuovi interrogativi, che prepotentemente si facevano
strada nella mente di Enzucc:
"Chi era Nejef?
Cos'era mai una bolla mentale? E chi erano Dylon e Yakin?".
Ma non dovette attendere
molto per conoscere le risposte a queste sue ulteriori domande.
" Io leggo nel
pensiero, sapete Enzucc,..... e comprendo anche i dubbi che animano ora la
vostra mente..... Nejef è il Sommo! Colui che ha dato la possibilità della
vita immortale a coloro che l'hanno seguito .... " disse ancora con tono
solenne il vecchio.
" A scapito di quella
di piccoli bambini !!!!! " urlò Enzucc, che cominciava drammaticamente a
capire.
" NOOOOO!!!!! A
SCAPITO SOLO DI QUELLI MALVAGI !!!!!! PER SALVARE DALLE SOFFERENZE UOMINI CHE
HANNO CHIESTO AIUTO !!!!! " delirò pazzo Lisogor.
L'Aspirante era come
paralizzato di fronta a tanta follia.
Lisogor proseguì :
" Ma il Sommo Nejef
è così potente da aver previsto ogni cosa. La natura dell'uomo è invidiosa e
mai avrebbe tollerato di vedere altri uomini vivere per anni e anni senza
incontrare la malattia... Pertanto ha creato per loro dei piccoli mondi
costruiti nei più svariati angoli della Terra... "
" LE BOLLE MENTALI
!!!! " esclamò consapevole Enzucc.
" Già " rispose
sogghignando Lisogor. " Le bolle mentali.... dei piccoli mondi in cui gli
uomini che hanno seguito Nejef possono legarsi alle malvagie piccole creature
nate dall'imperfezione e sfruttarne l'energia vitale.... Alcune di queste sono
morte perchè incapaci di soddisfare la volntà di Nejef, altre invece
consentono di far vivere per anni e anni i seguaci del Sommo, invecchiando a
loro volta...... e non parlano, non mangiano, non respirano......compiono solo
quel movimento magico che è stato loro imposto per mantenere in vita l'uomo che
si è impossessato della loro esistenza! ".
Enzucc era sempre più
sconvolto.
Lisogor proseguì:
" Ma le bolle mentali
richiedono l'energia di potenti stregoni per poter essere rette..... in genere
esseri che fin da piccoli hanno seguito Nejef e che il Sommo ha preso con sè
perchè potessero usare la loro energia mentale per erigere questi piccoli
cosmi. Almeno tre maghi devono essere chiamati per costruire una bolla
mentale... ed un altro requisito devono possedere........ devono essere dello
stesso sangue ...... e Broydal, Dylon e Yakin del resto lo sono, essendo
fratelli,......... anche se ormai non lo ricordano più, tanto sono stati
soggiogati dal potere di Nejef!!!
Il Sommo mi ha tanto
parlato di come arruolò questi uomini, ancora bambini vent'anni orsono.....
avrebbe voluto arruolare anche la bambina, ma la stupida osò ribellarsi e subì
destino ben diverso..... "
La pietra prese a vibrare
ancora più forte:
Enzucc ebbe come
un'apparizione: i tre marmocchi, la bambina.... il destino ben diverso .... la
pietra blu che lo aveva portato sin lì..... il cerbiatto....
Come una sottile
funicella.....
Il sole era ormai alto nel
cielo.
Lisogor guardò ancora una
volta sprezzante l'Aspirante Vassallo, quando bramosi pensieri animarono la sua
mente:
" In fondo perchè
aspettare Broydal??? Potrei ammazzare io quel misero essere !!!!
Del resto Broydal è già
stato colto di sorpresa una volta...... è stato messo quasi fuori
combattimento......
potrei offrire lo scalpo
di quest'uomo a Nejef e ricoprirmi di gloria !!!!! " .
Quindi perseverò nel suo
delirio:
" Ho sempre invidiato
il potere di Broydal.......
non ho mai potuto
sopportare che avesse un ruolo più importante del mio........
e forse adesso è arrivato
il momento di vendicarmi anche di lui!!!!!! ".
Mentre la mente di Lisogor
veleggiava nei meandri della follia, Enzucc invece si guardava attorno e
avvertiva il potere della pietra blu, ancora ben nascosta nel suo mantello,
farsi sempre più maestoso.
Percepiva come un
crescente brivido scuotente: una forza ed un coraggio insperati parevano
animarlo.
Mentre nuovi sentimenti si
facevano strada in Enzucc, il vecchio riprese a parlare:
" Ho sempre
desiderato uccidere un seguace di Blue Dragon!!!!!! Oggi sarà il giorno in cui
Nejef mi ricoprirà di onori!!!!! ".
E dal palmo della mano
cominciò a far scaturire un fuoco ardente.
L'Aspirante si mise in
posizione di difesa, ben leggendo le intenzioni dell'orrido.
" Preparatevi a
soccombere Enzucc!!! " urlò Lisogor. " Pochi esseri all'interno del
nostro mondo sono in grado di resistere ad un mio attacco !!!!! ".
E gli scagliò contro una
potente onda di fuoco.
Enzucc quasi come per
istinto estrasse la pietra dal mantello.
Fu incredibile.
Il potente attacco di
Lisogor fu completamente annichilito dalla barriera di ghiaccio eretta dalla
pietra a sua protezione.
Egli aveva appena invocato
la sua barriera spirituale e il potere della pietra aveva sensibilmente
aumentato la resistenza della difesa.
Il vecchio rimase stupito.
Ma accecato dalla follia com'era, nemmeno comprese quanto misero fosse risultato
il suo attacco.
" Riproverò
ancora!!!!! " urlò e scagliò un'onda ancora più potente.
Ma la barriera di ghiaccio
non mostrò il minimo cedimento.
Come un pazzo, Lisogor
prese a lanciare ripetutamente i suoi attacchi contro Enzucc.
Ma il risultato era sempre
lo stesso.
Nessun danno!
L'Aspirante notò allora
il vecchio in preda alla collera, ma fu qualcos'altro a destare in lui profonda
preoccupazione:
il ragazzino era stato
decisamente provato dall'intensità di quegli attacchi.
Lisogor ne utilizzava
indubbiamente l'energia vitale per attaccarlo.
" Non posso
sopportare che una piccola creatura subisca simili torture!!!! " pensò
Enzucc.
" Questo duello deve
finire! Attaccherò!!!!! ".
Allora si preparò per
scatenare la frusta di ghiaccio.
Lasciò partire il colpo.
Lisogor ne fu investito in
pieno.
Ma ...... a subire le
conseguenze di quell'attacco fu il povero ragazzino, che si accasciò a terra
continuando tuttavia ad agitare lo jo-jo.
" ih ih ih ih ih !!!!
E' vero che stranamente i miei attacchi non ti hanno scalfito...." sogghignò
Lisogor.
" Ma non puoi
pretendere di farmi del male, dopo tutto quel che ti ho detto!!!!! Sono legato a
questo moccioso!!!! Succhio la sua energia vitale!!!! Ed è lui che subisce ogni
cosa.... ANCHE GLI ATTACCHI DEI NEMICI !!!!!
Ed anche se smettesse di muovere il giocattolo sarebbe prima lui a
subirne le conseguenze, perchè io continuerei comunque a prelevarne l'energia
che ha accumulato. Ecco perchè quando si è rotto il giocattolo quando eravamo
nella dimora di Broydal non ne ho risentito!!!!! "
Enzucc restò di sasso,
colpito dall'agghiacciante ovvietà di quelle parole.
Poi Lisogor gridò
isterico:
" Ed ora abitanti
tutti di Dewlana..... che venga punito quest'uomo che vuol impunemente porre
fine alla nostra pace e serenità!!!!!! Che venga linciato all'istante!!!!!
".
L' Aspirante vide
immediatamente gli uomini attorno a sè avvicinarsi con bellicose intenzioni.
La situazione era
disperata e il tempo per trovare una soluzione praticamente inesistente.
Ma non si perse d'animo.
Strinse fortemente nel
palmo la pietra e invocò il suo aiuto, consapevole che gliene avrebbe potuto
offrire.
La pietra allora gli
trasferì il potere di vedere quello che prima non riusciva a vedere.
Quello che nessun occhio
umano avrebbe potuto scorgere.
Quello che ora riusciva ad
osservare nitidamente.
Grazie al suo cuore.
Grazie al potere della
pietra.
Come una sottile funicella
che teneva legati polso a polso Lisogor e il ragazzino.
La sua presenza era appena
percettibile, ma ora riusciva a vederla distintamente.
Sentiva di avere una sola
speranza di salvezza.
Spezzare quella fune.
E coglierla al primo
tentativo.
O per lui non ci sarebbe
stato scampo.
Enzucc scagliò la sua
frusta di ghiaccio contro la fune, a metà strada tra Lisogor e il ragazzo.
Tagliente come una lama,
la frusta compì il suo
compito.
La fune si spezzò.
I due capi caddero a
terra.
Un urlo squarciò
l'aere!!!!!
" NOOOOO!!!!!! COM'E'
POTUTO ACCADERE!!!!!!! ".
Lisogor si rese
repentinamente conto della triste realtà: il filo che lo legava al giovincello
era stato spezzato!
" Che disastro!!!!!!
Se Broydal non tornerà presto, questo mondo si sgretolerà!!! " gridò il
vecchio.
E si mise in ginocchio
supplicando l'intervento di chissà quale entità sovrannaturale.
Il ragazzino invece si
accasciò a terra, finalmente libero da quel terribile incantesimo.
Gli uomini, che prima
avevano circondato aggressivi Enzucc, adesso cominciavano a scappare in preda al
terrore.
La terra aveva preso a
tremare.
Le case e tutte le altre
costruzioni sembravano cedere sotto l'onda d'urto di quella terribile scossa.
Lisogor a sua volta cercò
di rialzarsi da terra per trovare scampo.
Ma l'Aspirante Vassallo
gli si pose davanti:
" Non fuggirete!!!!
E' arrivato il momento che paghiate cara la vostra follia!!!!!!! " urlò.
" Nooooo!!!! Abbiate
pietà !!!! Fatemi fuggire da qui!!!! E fuggite anche voi....... prima che la
terra possa inghiottire tutti quanti !!!!! " fece disperato Lisogor.
Ma Enzucc non sembrava per
niente intimorito da quel finimondo.
Avrebbe voluto
polverizzare quel dannato.
Fu preso però quasi come
da un senso di pena e di commiserazione.
" Quest'uomo prima si
esaltava come un folle; ora mi fa solo tanto disgusto.....
Perchè ucciderlo? Morirà
delle atroci sofferenze che finora gli sono state risparmiate, non potendosi più
legare ad innocenti creature. " pensò l'Aspirante.
E credette bene di
risparmiare l'infimo.
D'un tratto la terra smise
di tremare.
Enzucc, che era rimasto
impassibile di fronte al cataclisma,
percepiva adesso anche il
motivo per il quale la situazione si stesse rasserenando.
" Broydal! Sei
arrivato finalmente!!! " pensò.
Il mago fece
immediatamente la sua comparsa.
Lisogor, vedendolo, cercò
di riacquistare compostezza in modo quasi grottesco.
Reggendosi a malapena
sulle proprie gambe, gli si fece incontro gridando stridulo:
" Oh potente Broydal,
finalmente siete giunto! E' bene che voi puniate quest'empio prima che possa
arrecare altro danno al nostro mondo!!!!! "
Broydal quasi non gli
diede retta.
Voltandogli le spalle,
osservò le crepe nei muri delle case, il terrore negli occhi degli abitanti.
Poi guardò Enzucc fisso
negli occhi.
" Lisogor, da quando
in qua avete deciso di assumere sulle vostre spalle il peso di tali
iniziative????
Dovreste sapere che in mia
assenza il vostro unico compito dovrebbe essere quello di reggere al mio posto
questo mondo mentale...... " fece Broydal, continuando a guardare
l'Aspirante.
" Volevo eliminare
questa minaccia........ " cercò di spiegare Lisogor.
" E COSA AVETE
OTTENUTO??? LA SEMIDISTRUZIONE DI QUESTA BOLLA !!!!! ECCO COSA!!!!! " urlò
il mago.
Poi si voltò minaccioso
verso Lisogor e continuò:
" Ed anche la perdita
della vostra immortalità !!!! "
" Sì, ma.......il
sommo Nejef provvederà senz'altro a darmi la vita di un altro fanciullo "
gracchiò patetico il vecchio.
" MI FATE RIBREZZO
LISOGOR!!!!! NON AVETE LA BENCHE' MINIMA DIGNITA!!!!!!! " gridò Broydal.
Poi strinse il pugno e al
massimo della collera contnuò ad inveire:
" E POI STAVOLTA IL
SOMMO NON POTRA' AIUTARVI !!!!!!! NON POTRA' FARLO !!!!!!! ".
" Cosa ..... Co....
Cosa intendete insinuare ??? " fece timoroso il meschino essere.
Il mago continuò a
parlargli, con tono di voce meno elevato, ma con termini ben più inquietanti.
" Lisogor...... voi
oggi avete sbagliato molte volte..... Avete sbagliato perchè avete
sottovalutato il vostro nemico: Enzucc e quella maledetta pietra.......
Avete sbagliato perchè
avete agito di testa vostra......
E avete sbagliato perchè
la vostra follia vi ha fatto credere di essere divenuto più potente di me.....
Anche Dylon e Yakin sono
caduti nello stesso errore..... ed in questo devo dire che la pietra ha
costruito la vostra fine,
perchè ha instillato
nelle vostre menti il dubbio nei confronti della mia forza e ha sgretolato la già
fragile fedeltà che vi legava a me.........
Ma oggi Lisogor, é giunto
il tempo delle misure drastiche...."
E detto ciò sollevò
dalla mano destra una potente lancia di fuoco.
" Siete
impazzito!!!???? Non potete uccidermi!!!!! Sapete benissimo che Nejef, non
percependo l'aura di un suo servo, si precipiterebbe qui per vendicarmi !!!!
" blaterò Lisogor.
" Non di certo per
vendicarvi...... piuttosto per strappare gli occhi dalle orbite di coloro che
osano mettergli i bastoni tra le ruote!!!!!
Siete solo un illuso se
pensate che Nejef rispetti i suoi seguaci ........
E poi Egli avrà percepito
anche il vostro fallimento e il vostro tradimento nei miei confronti.........
e capirà bene che LE MELE
MARCE VANNO ELIMINATE!!!!!! PERTANTO PERDETE OGNI SPERANZA!!!!! "
E detto ciò colpì
ferocemente Lisogor.
Il suo corpo fu trascinato
svariati metri all'indietro.
Poi cadde a terra.
Broydal lo fissò ancora:
" Se poi vi fa
piacere saperlo...... sappiate che ho lasciato in voi giusto una stilla di
energia vitale..... di modo che Nejef possa prendere atto
solo tra qualche ora della
vostra scomparsa...... e di modo che possiate fare la lenta e dolorosa fine che
meritate....... " .
Risolta quella fastidiosa
formalità,
il mago fissò Enzucc
bieco.
Fece un lungo sospiro.
Poi si pronunciò:
" Enzucc..... quando
siete giunto qui, ho pensato che avrei dovuto far in modo che un Aspirante
Vassallo di Blue Dragon fosse allontanato e messo fuori strada dallo scoprire
i segreti di questo posto;
questa mattina poi ho
pensato che avrei dovuto uccidervi.......
Adesso invece credo che
voi abbiate diritto di sapere molte cose che ancora ignorate......
Cose che io stesso
ignoravo, fino a poco tempo fa!
Una storia lunga
cent'anni....
Il tempo sembrava essersi
fermato attorno ad Enzucc e Broydal.
Gli "abitanti"
della tribù erano rimasti attoniti di fronte all'evolversi degli eventi ed ora
assistevano immobili al confronto tra i due.
Broydal cominciò a
parlare:
" Nejef è un essere
molto potente.
Nulla può sfuggire al suo
controllo all'interno delle bolle mentali.
Se in questo momento non
è al corrente di ciò che sta accadendo qui a Dewlana è perchè sto impiegando
un mio potente incantesimo barriera, che non farà giungere a lui alcuna
informazione almeno fino al tramonto..... ".
Enzucc annuì.
Poi il mago continuò:
" La storia che ho da
raccontarvi è lunga, ma è necessario che la conosciate. ".
Un tempo molto lontano,
viveva nel villaggio di Griferia una serena famigliola: un padre con i suoi
quattro bambini, tre maschietti ed una femminuccia.
Erano tutti e quattro
gemelli: i maschietti si chiamavano Broydal, Dylon e Yakin ; la femminuccia
Pilar.
La mamma purtroppo era
venuta meno già da un pò di tempo, ma nonostante questo il papà riusciva a
dare tutto l'affetto necessario ai suoi pargoletti.
Un brutto giorno, anche il
papà s'ammalò.
I quattro figlioletti
erano abbastanza grandicelli per capire cosa stesse succedendo al loro padre.
" Non voglio che
anche papà vada via! Non voglio !!! " urlò Broydal.
Ed un giorno uscì in
lacrime da casa, correndo come un pazzo.
Allora, un signore dalla
voce suadente lo fermò:
" Non vuoi che papà
vada via? " gli chiese.
" No! Non voglio!!!
" rispose il piccolo.
" E faresti qualunque
cosa...... mi daresti qualunque cosa, per non far andare via papà? " gli
chiese.
" Sicuro!!! "
ribattè il piccolo Broydal.
" Che ne diresti
allora di darmi la tua anima? " fece l'uomo.
" L'anima !? Cos'è
l'anima? " chiese il piccolo.
" Oh.... una cosa a
cui gli esseri umani rinunciano facilmente, sai? " gli disse.
" Se dite che non è
importante......... per papà ci rinuncio !!!!!! " affermò Broydal.
" Ma sei rimasto
tutto solo con papà o ci sono anche dei fratellini e delle sorelline con te?
" chiese ancora il signore.
" Si si ..... ho due
fratellini ed una sorellina !!!! " fece il bambino.
" Oh, ma se si
unissero anche loro, son certo che forse potrei fare qualcosa di importante per
salvare tuo padre! " disse l'uomo
" Allora li convincerò!!
" si ripropose Broydal.
Fu così che l'orrido
Nejef cominciò ad arruolare il suo esercito.
A udir quel racconto,
Dylon e Yakin che ben vedevano le sofferenze del papà, non esitarono ad
appoggiare il proposito di Broydal.
Pilar invece era scettica.
" L'uomo non può
vivere senza anima..... " cercò di spiegare ai suoi fratelli.
" E chi te l'ha
detto? A me quel signore ha detto che gli uomini rinunciano facilmente
all'anima! " strepitò Broydal.
" Io l'ho sentito in
chiesa! Ho sentito una voce che me lo diceva !!! " fece Pilar.
" LA VERITA' E' CHE
TU VUOI CHE PAPA' MUOIA!!! " urlarono in coro i tre bambini.
" Non è vero !!!. Io
voglio bene a papà ...... Non voglio che muoia!!! " urlò la fanciullina.
" E allora vieni con
noi da quel signore, e non fare tante storie !!!! " continuarono i tre.
Ma Pilar si rifiutò di
andare con loro.
E così mentre i tre
maschietti si recarono dall'uomo, la bambina restò sola con il papà.
" Papà..... sigh.....
io ti voglio bene...... non è vero quello che dice Broydal......
io ti voglio bene..... ma
non posso vendere la mia anima !!!!
Qualcuno mi ha detto che
non si vende l'anima...." piangeva Pilar.
" Figliola.... perchè
dici queste cose? Perchè mai dovresti vendere la tua anima? " chiese
turbato l'uomo.
" Perchè Broydal,
Yakin e Dylon vogliono vendere la loro ad un signore per farti guarire.....
" rivelò Pilar.
L'uomo trasalì :
" Ohhh figlola..ghhhhhhh
devi fermarli !!!!!!
Oh Signore perchè mi
tieni inchiodato a questo letto ...... ora che dovrei intervenire assolutamente
???
Pilar, fermali!!! Non si
vende l'anima!!! L'uomo non è nulla senz'anima !!!!!! "
Pilar uscì di casa di
corsa, ma senza la minima idea di dove cercarli.
Il potente Nejef purtroppo
aveva già preso possesso dell'anima dei tre bambini.
E pronunciò loro queste
parole:
" Da adesso in poi
vostro padre vivrà grazie alla vostra energia vitale...... e la vostra energia
vitale adesso mi apparterrà..... e sarò libero di farne ciò che voglio!!!!!!
".
E come automi i tre bimbi
tornarono verso casa.
Pilar li incontrò.
E li supplicò in lacrime:
" Fratelli... non
avete venduto la vostra anima, vero? "
" Cosa vuoi, stupida
????? Perchè non sei venuta con noi ???? Va via !!!! Adesso dobbiamo salvare
papà!!!!! "
E così entrarono in casa.
Trovarono il corpo del
padre riverso sul pavimento.
Allora, spaventati,
apposero le loro mani su
di lui, come Nejef aveva loro spiegato.
Ma l'uomo non si destò.
Allora scoppiarono a
piangere....
Il papà non aveva
evidentemente retto al pericolo che rischiavano di correre i suoi figlioletti ed
aveva cercato di accorrere in loro aiuto.
Ma i piccoli non potevano
saperlo.
Allora andarono da Nejef
per chiedere perchè non si svegliasse più.
E lo stregone ben sapeva.
Affinchè il loro padre si
svegliasse, la sua mente sarebbe dovuta essere malvagia al punto tale da
accettare di assorbire l'energia vitale dei suoi stessi figli.
Ma quel buon uomo non
l'avrebbe mai accettato.
Allora lo stregone disse
altre menzogne:
" Vostra sorella è
cattiva! Non solo non ha voluto aiutarvi!!! Ma ha fatto morire vostro padre!!!!!
Io lo so bene...... Vostro padre voleva essere salvato, ma la mocciosa non
voleva!!!!
E papà è morto di dolore
per il suo rifiuto !!! Portatela qui e provvederò a darle la giusta punizione
!!!!!! ".
Pilar in quel momento era
in una chiesetta.
Pregava. Pregava
fortemente.
Il suo cuore era grande
abbastanza per comprendere che papà era triste per aver lasciato quattro
figlioletti da soli....
Ma forse era anche
felice.....
" Sei con la mamma,
papà.......
lo so che sei con la
mamma....
e so che adesso stai
sorridendo....
ma sei anche tanto
preoccupato.....
perchè i miei fratelli si
stanno comportando così?
Perchè hanno dato retta a
quel signore?
Io sentivo di non poterlo
fare.....
papà ho fatto bene????
papà, mamma...... "
E mentre pregava, le
guance erano scavate dalle lacrime.......
Lacrime.
Pilar si chinò per terra.
Aveva intravisto come un
oggetto luccicante.
Lo raccolse.
Era una pietra blu....
" Che bella
pietra........ " pensò.
E presala in mano
sentì come una voce
rieccheggiare nella chiesa.
" Ti proteggero
piccola mia...... ti proteggerò...... hai fatto la cosa giusta ! ".
Uscì dalla chiesa.
Fece appena pochi passi
che le si pararono di
fronte i tre fratelli.
" Vieni con noi !!!!
" le intimarono armati di bastoni.
" Fratelli.... ma
siete impazziti !!!!! Cosa vi prende????? " fece Pilar spaventata.
" E' colpa tua se papà
è morto !!!! E' colpa tua !!!!! " gridarono.
" Non è vero!!!!!!.
Non è vero !!!!! " urlò la bambina.
E per istinto estrasse la
pietra.
Una luce intensa accecò i
tre bambini.....
Pilar, allora, scappò
via......
Un uomo la vide correre e
la fermò:
" Piccola, da chi
scappi? " le domandò.
" Vogliono farmi del
male ...... i miei fratelli vogliono farmi male.. " disse trafelata.
" I tuoi fratelli
!!?? Ma come può essere???? " restò di sasso il viandante.
" Vi prego signore
portatemi via!!!!!! Portatemi via !!!!! " supplicò la piccola.
E il signore la portò con
sè.
Nel frattempo, Nejef aveva
percepito quel potere ed era rimasto sbalordito.
" Quella piccola
bimba è sfuggita alla magia che avevo dato ai marmocchi.... ma la ritroverò......
devo ritrovarla !!!!!! Sa troppe cose! "
Passarono gli anni.
Pilar e l'uomo che l'aveva
presa con sè vagabondarono per mari e monti per sfuggire a Nejef.
La ragazza ben riusciva a
sfuggire al malvagio, perchè la pietra blu le dava il potere di respingere gli
attacchi che le venivano posti;
inoltre Nejef non avrebbe
mai potuto scatenare un potere troppo grande per eliminare la ragazza.
Il Sommo Blue Dragon
certamente avrebbe avvertito un'energia maligna troppo potente all'interno del
mondo reale !!!
Sapeva pertanto che per
uccidere la ragazza doveva indebolirne le difese.
Anche Broydal, Dylon e
Yakin erano cresciuti.
Anzi, erano invecchiati.
Nejef aveva preso a
prosciugare le loro menti, per far vivere ricchi signori che si erano prostrati
a lui.
Un giorno decise che
avrebbe potuto utilizzare il più valente dei tre, Broydal, per ingannare Pilar.
" Inginocchiatevi l!!
" fece Nejef, quando egli si presentò al suo cospetto.
L'aspetto di Broydal era
agghiacciante.
Il suo corpo non era
cresciuto.
L'altezza era rimasta
quella di un bambino, ma la pelle, gli organi ..... tutto il resto aveva subito
l'inesorabile accelerato decorso del tempo.
" Ho deciso di darvi
una promozione Broydal !!
Gli uomini sono assai
invidiosi ed io ho bisogno di far maturare un nuovo progetto........
ma ho prima necessità che
vostra sorella Pilar sia catturata !!! "
" E chi è Pilar?
" chiese Broydal.
Egli non ricordava
assolutamente più nulla del suo passato.
Nejef allora fece
scaturire dal fuoco sacro l'immagine della ragazza :
" Ecco, è lei
!!!!" disse lo stregone.
" E cosa dovrei fare
maestà ??? " chiese ancora il suddito dello stregone.
" Raggiungerla nel
posto che ti indicherò e dirle di essere suo fratello, di essere molto pentito
per quel che è successo da piccoli e chiedere il suo umile perdono.
Dovrai chiedere il suo
aiuto dicendo di essere molto malato.
E poi dovrai stringerle la
mano. A questo punto interverrò io e tu non dovrai far nient'altro ! "
affermò Nejef.
" Anche i tuoi
fratelli avranno ricompensa se ben svolgerai il tuo compito....." aggiunse
ancora lo stregone.
Allora Broydal si recò
nel posto dove Nejef aveva percepito l'energia di Pilar.
Si vide di fronte una
splendida ragazza dai capelli biondi ed un uomo che l'accompagnava.
Pilar ebbe come una
stretta al cuore.
Riconobbe subito suo
fratello nell'essere che le si parava di fronte.
" Ma voi..... voi
siete mio fratello Broydal !!!! Perchè siete in queste condizioni ???? ".
" Pilar
aiutatemi..... so di aver sbagliato!!! " fece l'uomo.
" Ma perdonami se
potete !!!!! Sono molto malato!!!!!
Pilar, aiutatemi !!!!!
". continuò il perfido ingannatore.
La ragazza restò
ammutolita.
Il suo cuore sperava tanto
di potersi fidare di quel pentimento.
E poi, le arrecava tanta
sofferenza vedere il fratello così menomato nel fisico.
L'uomo accanto a lei
sembrava dirle di non fidarsi.
Anche la pietra vibrava
come per avvisare di un pericolo.
Ma Pilar in cuor suo aveva
sempre sperato di poter riabbracciare il fratello.
Così gli si avvicinò.
E gli strinse la mano.
Fu un attimo.
Dalla mano di Broydal fu
scaturito un potente fuoco sacro.
" NOOOOOOO !!!!!!!
" gridò l'uomo che era con Pilar.
Ma la ragazza fu spazzata
via dall'incantesimo.
Le sue difese erano venute
inesorabilmente meno.
Rimase a terra.
Una voce tuonò dal cielo.
" Che tu sia
maledetta Pilar!!!!!! Vivrai i prossimi cent'anni come mostro infernale e
combatterai senza sosta per la tua sopravvivenza..... e morirai in solitudine,
tra cent'anni soltanto !!!! "
L'uomo invece fu investito
da un incantesimo che gli avrebbe fatto perdere la memoria e avrebbe reso
inestirpabile il gene della paura e del timore in tutta la sua stirpe.
Una volta compiuta la
missione, Broydal tornò dal suo padrone.
Ma Pilar non si era ancora
spenta del tutto.
Guardò l'uomo accanto a
lui svenuto per terra.
Prese la pietra blu dalla
sua tasca e spese le sue forze per un ultimo incantesimo, il più potente che
potesse realizzare con le energie residue.....
" Padre, madre.....
la mia anima rimarrà imprigionata qui sulla terra , ma giammai combatterò per
la mia sopravvivenza e la morte di altri !!!!
Che io possa vivere in
questa pietra..... e che la creatura infernale che prenderà vita dal mio corpo
ne resti prigioniera finchè non incontrerà il prescelto.
E che possa il prescelto
far rinsavire.....ghhhhh Broydal!!!!! ".
Pose la pietra nella tasca
della veste dell'uomo.
Pensò ancora una volta al
fratello:
" Non smetterò mai
di pensare di poterti riabbracciare fratello..... te come Dylon e Yakin.......
".
E così spirò.
Fu allora che passò di lì
un cerbiatto che voleva abbeverarsi.
Vide la donna.
Come per istinto ne leccò
le ferite.
Un falco planò sul
cerbiatto, come se volesse attaccarlo.
Una fiamma rovente investì
entrambi e il corpo della ragazza.
Dalla coltre di fumo
emerse una creatura.
Cerbiatto dall'ali di
falco e dagli occhi di fuoco.
Ma la pietra la risucchiò
al suo interno e la fece prigioniera.
Nel frattempo a Broydal fu
concesso di assumere sembianze più possenti.
Prese possesso del corpo
di un valoroso giovane, mentre i suoi fratelli ebbero la possibilità della vita
immortale grazie ad un magico salone poco al di fuori della bolla mentale che
avrebbero retto.
Nejef infatti pensò alla
creazione delle bolle mentali, proprio per poter nascondere il suo potere agli
occhi del Sommo Blue Dragon.
Broydal ne fu reso
comandante e avrebbe potuto prendere contatto con esseri umani; Yakin e Dylon
non sarebbero invece mai potuti uscire al di fuori del magico salone.
All'inizio, quindi,anche
Broydal fu legato da una fune alla sua giovane vittima.
Col tempo egli maturò una
potente arte magica.
La fune divenne così
grande da consentire financo che potessero essere a chilometri e chilometri di
distanza vittima e carnefice.
La giovane copia di
Broydal prese ad acquisire anche pensieri e gesti autonomi,
mentre il vecchio Broydal
pian piano si isolò dal mondo.
Nejef non poteva capire
cosa stesse succedendo.
Il potere di Broydal stava
aumentando.
Ed un giorno avvenne
qualcosa:
Il vecchio Broydal che fin
a quel momento aveva vissuto come un vegetale, aprì gli occhi.
La fune si era spezzata.
Il vecchio Broydal aveva
compreso il grosso inganno in cui era precipitato.
Si mise alla ricerca della
tomba del padre e della madre.
Le trovò.
E pianse.
Pianse di rabbia.
Dalle sue lacrime scaturì
una pietra rosso rubino.
" Ogni volta che il
giovane corpo di Broydal vedrà la pietra blu, soffrirà!!!!!
Perchè questa pietra
rossa gli farà ricordare ogni cosa.....
Perchè è la sofferenza
che merita Broydal !!!!! Stupido Broydal!!!!! ".
La pietra blu nel
frattempo era stata trasmessa di generazione in generazione ai discendenti
dell'uomo che aveva accompagnato per tanti anni Pilar.
Esseri pavidi che di
fronte a quella pietra erano sempre stati spinti dall'impulso di venderla, ma
mai vi riuscivano perchè eventi superiori glielo impedivano.
L'ultimo discendente era
un giovane squattrinato.
Un giorno costui approdò
a Blue Dragon.
Andò in taverna alla
ricerca di lavoro.
Gli rispose un signore:
" Sì
giovanotto...... per qualche giorno avremmo proprio bisogno di un cameriere.....
Da molti giorni a questa
parte abbiamo spesso bisogno di sostituire i nostri camerieri.... "
Il motivo lo comprese
presto.
C'era ogni sera un
baldanzoso Aspirante in quel locale, che con la sua enorme mole metteva in
pericolo le sorti dei camerieri.
Dopo due sere il giovane
fu già sul punto di abbandonare il lavoro.
Poi vide tra le
cianfrusaglie che aveva sempre portato con sè, una pietra che si era fatta
improvvisamente luccicante.
" Toh! Uno
zaffiro..... forse potrei ricavarci un pò di Kion..... " pensò tra sè e
sè.
Andò così al lavoro con
lo zaffiro in tasca.
Quella serata in taverna
si rivelò più animata del previsto:
si festeggiava l'arrivo di
un nuovo Aspirante.
E quella sera il giovane
cadde a terra svariate volte.
Ad un tratto si guardò
nelle tasche :
" La pietra.... dov'è
la pietra????? ".
E non la trovò più.
Nel frattempo, il nuovo
Aspirante bevve ancora un boccale di birra.
Poi senti quasi qualcosa
andargli di traverso.
Sul palmo della sua mano
comparve la pietra,
completamente priva della
sua lucentezza, per non essere bramata da esseri che non fossero Vassali o
Aspiranti.
E se la mise
distrattamente in tasca.
Broydal interruppe qui il
suo raccontò.
E disse ancora:
" Il resto della
storia, poi, lo conoscete già, Enzucc.".
Amara realtà
La mente di Enzucc si agitò
in un vortice di riflessioni.
Broydal gli appariva in
quel momento come il ritratto dell'illusione spezzata.
Già da bambino era stato
illuso di poter salvare la vita del padre,
perchè Nejef da perfido
incantatore si era fatto strada nella sua debolezza;
ma l'amato genitore si era
invece spento tra le lacrime sue e dei suoi fratelli.
E tutta la sua vita fin da
quel momento era stata mera illusione:
Nejef l'aveva fatto vivere
da immortale,
non gli aveva mai fatto
incontrare la malattia, la sofferenza,
lo aveva reso
comandante....
Ma comandante di quale
mondo????
Di un mondo di inganno e
sfruttamento !!!! Ecco di quale mondo !!!!
E la sofferenza, che forse
poteva non aver provato in tutti quegli anni al servizio di Nejef,
gli si era riversata
addosso tutta, ora che la realtà gli era apparsa nitida,
come un gravissimo
fardello.
Aveva distrutto la sua
vita,
quella di piccole
creature,
quella di sua sorella
Pilar.....
Enzucc poteva leggere
negli occhi di Broydal tutta la frustrazione.....
Ed in fondo l' Aspirante
non riusciva a provare odio verso quell'uomo, ma solo tanta compassione.
Tanto crimine poteva aver
commesso, quanto in realtà non ne era cosciente.
Solo una colpa poteva aver
avuto:
e non quella di aver
sbagliato per amore,
ma almeno solo per
un'istante di aver amato nel modo sbagliato.....
E ad un bambino un simil
peccato poteva essere perdonato....
MA L'ORRIDO NEJEF NE AVEVA
COSTRUITO PERDIZIONE ETERNA !!!!!
Allora, Enzucc si rivolse
a Broydal, articolando a fatica le parole:
" Quando .... Quando
vi siete reso conto di tutto questo? Quando vi ho mostrato la pietra? "
" Sì.... "
rispose amaro il mago.
" E'stata una
sensazione terribile! La mia mente è stata devastata dall' amara realtà che
finora mi era stata nascosta ....
ma forse più doloroso è
stato acquisire la consapevolezza del male compiuto.
Quando poi ho assunto
coscienza di me stesso e ho capito di possedere l'energia vitale di un altro
uomo, mi sono messo alla ricerca della mia vera sostanza corporea.
Ma non ho dovuto far molto
per ritrovare ciò che dovrei in realtà essere e non sono.....
Perchè in realtà ha
sempre viaggiato con me, da quando, per prima, ha scoperto l'ingannevolezza del
mondo in cui vivevo.
Ma io non avrei mai potuto
vederlo, prima di essere accecato dalla pietra blu. "
E dalla folla si fece
largo a fatica un'anziana e minuta figura.
Era Broydal. Quel che
doveva essere.
Si fece lentamente
incontro ad Enzucc.
Fece un breve cenno col
capo.
Poi parlò:
" Voi dunque siete il
prescelto..... colui che secondo Pilar avrebbe dovuto farmi rinsavire!!!
Peccato che la mia mente
abbia già veduto da qualche tempo:
sono passati quasi
ottant'anni da quell'ignobile inganno che le posi !!!!!
Ma grazie alla vostra
presenza, adesso, le energie che sono presenti nella vostra pietra blu e nella
pietra rossa in mio possesso, potranno essere fuse e utilizzate per porre
rimedio ad almeno una piccola parte delle sofferenze che ho arrecato.......
"
Il vecchio prese la pietra
rossa e la consegnò ad Enzucc.
L' Aspirante pose sul
palmo della mano entrambe le pietre.
Esse levitarono in aria e
si fusero insieme a dar vita ad una pietra di color viola.
Broydal gridò:
" Da quest'ametista,
adesso, liberate il potere di modo che il giovane che ho schiavizzato possa
essere libero e reintegrato in tutte le sue energie vitali smarrite !!!! "
Enzucc invocò il potere
della pietra.
Dalla stessa fu emessa una
luce viola che si posò sul capo del giovane uomo posseduto da Broydal.
Il corpo cadde lentamente
a terra come in un sonno profondo.
Poi, il vecchio mago
continuò:
" E grazie a questa
pietra, adesso, Enzucc, liberate tutti i bambini dalle loro prigioni e
restituite loro la gioia della vita!!! ".
E l' Aspirante di nuovo
invocò il potere.
Le funi furono spezzate.
I carnefici gemettero a
terra.
Le piccole vittime si
acquietarono in un placido sonno.
Alla fine
dell'incantesimo, Broydal guardò il sole volgere al tramonto:
Lisogor aveva ormai
esalato l'ultimo respiro.
" E' il momento......
Nejef tra poco saprà ogni cosa !!! " pensò il mago.
La terra cominciò a
tremare di nuovo.
Enzucc e Broydal erano gli
unici rimasti in piedi.
Il mago rivolse le sue
ultime parole al giovane:
" Il mio potere si
sta spegnendo e per questo la bolla sta venendo meno.................
questo mondo scomparirà
tra breve e Nejef non potrà mai trovarvi!
Ricordate Enzucc:
al di fuori delle bolle
mentali, Nejef è un essere che non può destarvi preoccupazione alcuna !!!
".
Lunghe fenditure
percorsero la terra.
L'ingannevole luce che
aveva illuminato quel mondo venne d'improvviso a mancare del tutto.
Le tenebre l'avvolsero.
" Non preoccupatevi,
Enzucc!!!!!
Non preoccupatevi!!!! Sarà
solo come un lungo sonno ...... un lungo sonno.... "
E solo quelle parole udì,
prima che il terreno potesse mancargli da sotto i piedi.
Precipitò come in un
abisso.
Un profondo abisso.
Il risveglio.
Quanti molteplici aspetti
poteva avere il risveglio da un sonno profondissimo !
Era il riprendere
lentamente coscienza del proprio corpo dal capo alla punta dei piedi.
Il cominciare ad avvertire
le carezze del tepore del sole.
Il timido aprire gli occhi
e richiuderli d'istinto,
perchè i raggi del sole
avevan bussato troppo forte.
L'abituarsi alla
prepotenza di quella luce e rendersi conto di quanto fosse dolce quella
prepotenza.
Il muover lentamente le
braccia e le gambe,
lo stringere i palmi delle
mani ,
il riacquisir finalmente
la forza nelle braccia per rialzarsi.
Quando fu in piedi,
Enzucc si guardò attorno
con l'aria di chi esplorava
per la prima volta un
posto sconosciuto:
stesi su un immenso prato,
corpi di bambini ancora
immersi in un profondo sonno.
Tre strisce di terra
bruciata tendevano ad incontrarsi come a formare una gigantesca A .
Al suo vertice superiore
riposava l'uomo posseduto da Broydal.
Tre menti avevano retto
Dewlana, fino alla sua distruzione.
Solo del mago restava
traccia.
Dylon e Yakin...... che
fine avevano fatto?
La loro anima era stata
risparmiata o nessuno scampo vi era stato per loro?
D'improvviso, la vita tornò
a sbocciare anche nei fanciulli e nell'uomo.
Enzucc si fece incontro a
quest' ultimo.
Costui fissò l'Aspirante
negli occhi.
" Salve Enzucc !
" gli disse.
L'Aspirante restò
sorpreso. Poi fece:
" Come fate a
conoscere il mio nome, buon uomo? ".
" .... ricordo un
cerbiatto dall'ali di falco ed un vecchio. " rispose .
" Questi mi ha donato
tutta l'arte magica in suo possesso, chiedendomi perdono per i mali compiuti nei
miei confronti.
Mali di cui però ignoro
l'esistenza.
Egli poi mi ha mostrato il
vostro volto e detto il vostro nome e ha indicato in voi, colui che mi avrebbe
dovuto investire di un'importante missione. "
Enzucc guardò l'uomo.
Quale importante missione
avrebbe dovuto assegnargli ?
Ascoltò il suo cuore.
E come illuminato da
misteriosa forza, disse:
" Vi sentireste
pronto a proteggere tutte queste piccole anime? "
" Sento di averne il
pieno coraggio. " affermò il valoroso
" Allora fate sì che
ognuna di queste creature possa aver famiglia. " fece Enzucc.
" Lo farò
senz'altro. " rispose il valoroso.
Poi l'Aspirante frugò
nelle tasche del mantello.
Vi trovò la pietra
d'ametista.
Quindi fece all'uomo:
" Accettate questo
dono!!! Forse vi sarà utile! " .
" No signore!!!
Quella pietra deve restare con voi! " esclamò l'uomo.
" Sarà solo con
uomini come voi che quella pietra compirà altri prodigi. " concluse.
Detto ciò, l'uomo salutò
l'Aspirante.
Poi fece rotta verso nord,
attorniato da una festosa ciurma di bambini.
Enzucc li vide
allontanarsi.
Avrebbe sentito ancora
parlare di Nejef?
Sicuramente sì.
Ma per il momento era già
lieto del fatto che una roccaforte del male fosse stata distrutta.
Ripose la pietra in tasca.
Il suo corpo fu pervaso da
intenso calore.
Quella pietra sembrava
come simboleggiare una serenità ritrovata.
Forse Broydal e Pilar si
erano incontrati in qualche sperduto angolo di cielo.
Ed erano tornati ad essere
fratello e sorella.
PER SEMPRE.
Enzucc