La mia storia
Capitolo 1: L’inizio di un sogno
Erano
le cinque della mattina e il Sole era appena sorto quando si sentì suonare da
tutte le direzioni la tromba che segnalava l’arrivare della mattina, la
sveglia mattutina. Ancora dormienti i Cavalieri dell’esercito, appena la
sentirono, scattarono subito in piedi, alcuni bisbigliavano fra di loro,
discutendo dei sogni che avevano fatto durante la notte, chi sognava l’amore
lontano e chi la gioia della vittoria, altri
si preparavano in silenzio più velocemente, ma nell’accampamento furono tutti
pronti all’incirca nello stesso orario. Pronti, uscirono fuori allineati
aspettando che arrivasse il Vassallo Comandante per stabilire gli ordini
giornalieri.
I
Vassalli principali, erano Vassalli che avevano ottenuto il loro incarico dopo
essere stati premiati per una lunga carriera di servizio al Re. Bisognava fare
un corso per l’ addestramento delle nuovo reclute. Inoltre il loro compito era
anche arduo, sebbene ci fosse stato il caso di una guerra, il Vassallo
Comandante sarebbe dovuto partire insieme alle sue truppe qualunque essa sia
stata la sua età, non erano in molti a decidere questa strada, ma i Vassalli di
una certa età avevano l’abitudine di continuare a servire per il Re a corte.
I
Cavalieri nell’attesa del Vassallo Comandante iniziarono a chiacchierare, ma
il brusio cessò quando egli entrò in scena, e tutti si misero in maniera
ordinata.
Si
chiamava Sir Antoine, un uomo dalla corporatura abbastanza robusta, la barbetta
brizzolata e gli occhi verde lucente, l’armatura da generale era elegante ma
allo stesso tempo attrezzata per i combattimenti, il fodero dal quale fuori
usciva una spada che pareva di ottima qualità bastava guardare il cuoi
dell’impugnatura, aveva un mantello rosso vermiglione. Al suo passare gli
uomini fermi lo guardavano passare con lo sguardo, l’uomo li osservò tutti
attentamente, uno ad uno, i suoi occhi sembravano potessero scrutare anche i
loro pensieri a capire di pasta erano fatti anche solo osservandone i minimi
atteggiamenti, erano tutti uomini abbastanza alti e robusti, ma in mezzo a loro
c’e ne era uno, di corporatura mingherlina e non era per niente alto, anzi, in
mezzo a loro sembrava quasi scomparire, aveva la bocca coperta da un fascia
collo e uno strano cappello di cuoio in testa, il Vassallo Comandante che finora
non aveva aperto bocca si fermò a fissarlo
<<
Potrei sapere il tuo nome?>> gli disse,
<<
Io mi chiamo,….Nolur Pyrgus!....>> rispose lui, e tutti provarono un
senso di tensione nel sentire la sua voce,
<<
Molto bene! Grazie. >> continuò poi il Vassallo Comandante, e proseguì.
In
quel momento Nolur si sentiva al centro dell’attenzione, chissà perché il
Vassallo Comandante gli aveva chiesto qual èra il suo nome? Aveva per caso
fatto qualcosa di male? Aveva dato un po’ troppo all’occhio? Poi
riflettendoci un po’ su, si accorse che l’ultima delle sue ipotesi aveva
senso in effetti, ma preferì non pensarci per il momento sebbene avesse
dell’altro in mente!
Squadrati
per bene tutti i Cavalieri il Vassallo si mise al centro
<<
Bene, Cavalieri. Oggi sarà la prima giornata di addestramento! Come sapete le
truppe dei Cavalieri Neri stanno accelerando il passo e se il nostro
addestramento non avrà un buon termine non ci sarà possibile ripetere da capo
le parti a voi non chiare, ma per l’insufficienza di tempo, occorrerà
impegnarsi al massimo in ogni esercitazione purché essendo impossibile
effettuarne un tale ripasso, Sono stato chiaro? >> chiese per ultimo a
voce forte.
<<
Ai Vostri Ordini!>> rispose contemporaneamente tutti i Cavalieri
<<
D’accordo. Il mio nome è Sir Antoine, e da questo momento in avanti mi
occuperò io di tutto ciò che vi riguarda, ricordatevi bene che siamo una delle
maggiori speranze per il bene da parte del Nostro Re! Non possiamo permetterci
fallimenti! La nostra truppa, “La truppa del Sole Sorgente” si riunirà
assieme alle altre tre truppe fra due mesi esatti! Richiedo il meglio da ognuno
di Voi!>> disse guardando Nolur nell’ultima affermazione
<<
Benissimo, spero che questo discorso vi sia ben chiaro, adesso afferrate ognuna
delle vostre spade e dei vostri scudi e mettetevi in riga, sappiate che il vero
addestramento per i futuri Vassalli inizia proprio ora..!>> disse in tono
serio Sir Antoine.
Quando
tutti i Cavalieri, indossarono le armature, afferrarono gli scudi e impugnarono
le spade, si misero in riga come gli aveva ordinato Sir Antoine.
<<
Molto bene, adesso mettetevi tutti in coppia, decidete un compagno e quando
sarete tutti pronti vi detterò i dati per l’esercitazione.
Senza
neanche farselo ripetere due volte, i Cavalieri si scelsero un compagno,
escludendo Nolur, nessuno voleva esercitarsi con lui perché avendo una bassa
statura e una corporatura abbastanza magra, volevano esercitarsi con qualcuno di
“resistente”. Sir Antoine, aveva osservato tutte le coppie, ma si accorse
che Nolur era rimasto solo, così gli si avvicinò e gli chiese
<<
Come mai sei rimasto da solo?>>
<<
Non lo so Signore….>> rispose a testa bassa con la voce spenta quasi
triste. Poi Sir Antoine, capì il motivo, alzò il capo e si rivolse agli altri
Cavalieri
<<
Molto bene, visto che il vostro compagno Nolur è rimasto da solo, si eserciterà
con me! Qualche obbiezione?>> nessuno parlò anche se in fondo tutti
avrebbero voluto esercitarsi con lui. Nolur appena lo sentì alzò la testa e
oltre il fasciacollo si riuscì a intravedere un sorriso di gratitudine.
<<
Ok Cavalieri, state molto attenti e guardate bene i miei movimenti!
L’esercitazione consiste nell’impugnare la spada, dare un colpo deciso e
sicuro al vostro compagno che momentaneamente impersonifica il vostro avversario
e….colpite!>> e Sir Antione diede un colpo di spada indirizzato verso il
collo per mostrare l’esercitazione, ovviamente
non aveva l’intenzione di colpire Nolur, ma egli lo schivò ugualmente facendo
un balzò molto agile all’indietro, schivando il colpo e parando il colpo con
la spada incrociandola con quella di Sir Antoine, facendone uscire una
scintilla. Quasi tutti rimasero a bocca aperta nel vedere quell’uomo di
piccola statura muoversi in maniera così aggraziata e soprattutto, così abile
nel combattimento! Perfino Sir Antoine rimase sorpreso e per un istante rimase
fermo a fissarlo quasi volesse capire chi fosse lui veramente, ma Nolur capì la
situazione e si rimise in piedi normalmente
<<
Scusate,… non avevo capito bene l’esercitazione…stavate
dicendo...?>> disse lui timidamente
<<No…no…
così… va benissimo! Sei stato davvero molto bravo Nolur! I miei
complimenti!>> gli rispose sincero, poi tornò a parlare rivolgendosi agli
altri Cavalieri
<<
Dunque, l’esercitazione consiste nell’arrestare il colpo parandosi con lo
scudo che avete in mano, facendo a viceversa con il vostro compagno colpendo una
volta l’uno. Tutto chiaro? Molto bene! Cominciamo pure!>> e Nolur e Sir
Antoine si esercitarono anche loro per dare l’esempio a tutti gli altri, ma
Sir Antoine sapeva bene che quello non era il tipo di esercitazione adatto a
Nolur, aveva capito che lui aveva avuto un tipo addestramento molto particolare
che lo aveva reso superiore agli altri notevolmente in agilità più che in
forza, eppure aveva il presentimento che qualcosa in lui gli sfuggiva, ma cosa?
<<
Per adesso va bene così ragazzi! >> disse poi dando l’ordine di
terminare
<<
Adesso passiamo alla seconda esercitazione! Avete notato quel percorso con
qualsiasi tipo possibile di ostacoli? Beh, dovrete superarlo! E ogni volta che
sbagliate dovrete ricominciare da capo finchè non sbaglierete neanche una
volta! Molto bene! Tutti in posizione...3…2…1…VIA! >> e al segnale
tutti scattarono in avanti correndo come delle saette.
Il
percorso comprendeva la scalata di una grossa rupe, una volta scalata, scenderla
aggrappandosi ad una corda dove se si cadeva si precipitava in un fiume
vastissimo, una volta oltrepassata la corda, chi metteva piede a terra attivava
una serie di balestre posizionate a trappola e bisognava evitarle se non si
voleva finire veramente feriti! Oltrepassata questa trappola occorreva
arrampicarsi su di un altissimo albero e chi era sfortunato poteva incontrare
anche qualche serpente. Sceso l’albero si doveva nuotare su di un torrente
abbastanza profondo e arrivare all’altro capo della sponda, dove di trovavano
numerose sabbie mobili e bisognava evitarle. Successivamente c’erano degli
archi poggiati su di un tronco e avanti una dozzina di metri di distanza vi
erano dei bersagli, solo chi faceva centro poteva andare avanti. Poi afferrate
delle liane si dovevano oltrepassare un paio di burroni non molto profondi,
terminata la parte delle liane si giungeva finalmente alla posizione d’arrivo!
<<
Molto bene Cavalieri! Spero che alcuni di voi abbiano trovato il percorso almeno
un pochino entusiasmante!....Beh, adesso occorre fare una pausa e darvi
l’opportunità di riposare e al tramonto ricominceremo!>> disse Sir
Antoine, e quasi contento se ne andò in una tenda.
Tutti
i Cavalieri tirarono un sospiro di sollievo, mangiarono, bevettero, e si
asciugarono il sudore per riprendersi per bene. Nolur invece non sembrava per
niente stancò, mangiò un po’ e si sedette. Poi si accorse che c’era
qualcuno da solo seduto in disparte a osservare gli altri, così si ci avvicinò.
<<
Come mai non ti unisci agli altri?>> gli disse mettendogli una mano nella
spalla
<<
Come prego?>> disse l’altro non appena si girò, a quel punto Nolur non
appena lo guardò in faccia arrossì tremendamente e si nascose il volto ancora
di più nel fasciacollo
<<
Scusa ma che hai? >> gli chiese l’altro stranizzato
<<
I…io?...No…niente! Comunque…io mi chiamo Pa…..cioè Nolur!!, e…tu?
>> gli chiese Nolur con aria imbarazzatissima
<<
Non preoccuparti! So già come ti chiami! Io invece mi chiamo Doen Forest,
piacere!>> gli rispose quel ragazzo dai capelli scuri, gli occhi neri,
dalla carnagione abbastanza scura e dalla fisionomia orientale.
I
due si strinsero la mano.
<<
A proposito Nolur, sei stato davvero bravo oggi!>>
<<
In che senso? >> gli chiese Nolur stupito
<<
beh, oggi quando il Vassallo Comandante, ci mostrava l’esercitazione, hai
schivato la sua spada con uno scatto davvero agile! Hai avuto subito i riflessi
pronti anche se lui non voleva colpirti sul serio! Ti confesso che io non ne
sarei stato capace!...>> ammise per ultimo Doen
<<
Sul serio?...grazie! Non ho fatto niente di particolare! Invece ho trovato
abbastanza facile la seconda esercitazione!>>
<<
La seconda esercitazione?!!...lasciamo stare è meglio!...-__-..>> disse
in tono esausto Doen.
I
due si misero a parlare a lungo, quando finalmente fu il tramonto…
<<
Ok Cavalieri! Mettetevi pure seduti, va bene anche a terra! Devo farvi un
discorso! >> disse Sir Antoine, uscito dalla sua tenda.
E
tutti eseguirono come da lui detto.
<<
Come voi sapete, e come vi ho già detto, ci mancano solo due mesi di tempo per
addestrarvi a dovere e mettere fine finalmente al fatidico conflitto che vedrà
tutto il nostro intero esercito contro i Cavalieri Neri…>>
Mentre stava continuando a parlare Sir Antoine, fu interrotto dalla
alzata di mano di uno dei Cavalieri.
<<Si
dimmi pure, Artur.>>
<<
Mi scusi, Sir Antoine, ma come facciamo a essere certi che i nostri nemici, i
Cavalieri neri, non ci attacchino per primi, colpendoci alla sprovvista?>>
chiese il giovane.
<<
Molto bene. Dunque, circa poco dopo che iniziassero i vari attacchi delle truppe
dei Cavalieri neri ai nostri villaggi, il Nostro Re, ha mandato un Ultimatum al
Sovrano del Regno oscuro, e gli ha avvisato di smettere i continui
saccheggiamenti al popolo, ma egli non l’ha neanche ascoltato, e facendo finta
di niente ha continuato la devastazione dei nostri territori come nulla fosse,
ed è stato a quel punto che abbiamo deciso… di dichiarare guerra al Regno
Oscuro!>> disse Sir Antoine alle sue truppe, che non tutti sapevano come
stavano veramente le cose.
<<
Inoltre…>> continuò dopo un po’
<<Il
nostro Regno e quello Oscuro, hanno sempre vissuto in pace, certo una
saccheggiatine ogni tanto da parte loro c’è sempre stata, ma noi abbiamo
sempre chiuso un’ occhio per evitare che avvenisse proprio questo, ma ormai
era inevitabile, e finalmente ci vendicheremo di tutte quelle volte che abbiamo
chiuso un’ occhio senza reagire!..... Sapete, una di quelle volte che il
Nostro Regno, ha deciso di “ chiudere un’ occhio”…. Durante un
saccheggiamento rimasero coinvolti anche i miei genitori, e con loro anche gran
parte della mia famiglia…>> a quel punto un grande silenzio di stupore
regnò in quell’istante, e sul volto di Sir Antoine apparve un espressione di
tristezza quasi incolmabile, ma poi rialzò il capo e con l’odio più profondo
che si potesse avere, disse
<<
Ed è stato proprio per questo motivo che mi sono arruolato alla carica di
Aspirante Vassallo, ed oggi sono diventato un Vassallo Comandante, solo ed
esclusivamente per aspettare che arrivasse il giorno della vendetta, e ora che
quel giorno è arrivato non permetterò in alcun modo che il Regno Oscuro abbia
la meglio, lotterò fino alla morte, ma prometto che farò qualsiasi cosa pur
che questo non avvenga…! >>
A
quel punto, sul volto di tutti i Cavalieri apparve un’espressione di
convinzione e nei loro cuori, nei loro animi, il desiderio di trionfare si fece
sempre più forte, quasi come una fiamma ardente che andava crescendo sempre di
più e niente e nessuno avrebbe mai potuto impedire il suo accrescimento…
Venuta
la sera, i Cavalieri andarono a letto molto presto, perchè l’indomani mattina
si sarebbero dovuti alzare altrettanto presto.
<<
Allora è così che stanno veramente le cose…>> disse Doen una volta
seduto nel suo letto
<<
In che senso?>> gli chiese Nolur
<<
Beh, nel senso che a me avevano detto solo una piccola parte della verità…
mentre il resto era la prima volta che lo venivo a sapere!>>
<<
Dici sul serio? Io tutta la verità la sapevo già! Me l’ha detto mio
padre.>> continuò Nolur
<<
Davvero? Allora perché sei partito? >> chiese curioso Doen
<<
Ehmm…beh,…ecco io….sono partito, per salvare il Regno!>> disse a
stento Nolur
<<
Caspita, un gesto nobile il tuo! Sai, io sono partito…tsk! Il mio è uno
strano motivo!>> si interruppe Doen
<<
Su racconta! A me interessa!>> insistette Nolur
<<
E va bene, sai nel mio villaggio c’è una ragazza di nome Pansy, sai io sono
partito per dimostrarle che valevo qualcosa, lei è figlia di un nobile, mentre
io sono figlio di un semplice contadino, lei…si insomma…. Mi ha confessato
il suo amore, ma io le ho detto di non esserne degno perché essendo figlio di
contadino non ho nessun titolo nobiliare, così le promisi che se sarei
diventato Vassallo sarei valso qualcosa! Glielo avrei finalmente
dimostrato!>>
<<
Accidenti Doen! Tu non hai bisogno di dimostrarmi un bel niente!>> disse
Nolur a voce alta
<<
Scusa? Cosa hai appena detto?>> chiese chiarimento Doen che in quel
momento gli sembrò di avere davanti Pansy
<<Cioè….io…ho
detto che tu devi…fare del tuo meglio!>> si corresse Nolur, ma Doen tornò
a guardarlo insospettito.
<<
Su adesso andata a letto PER GIOVE!!!>><<ABBIAMO
SONNO!!>><< Dobbiamo DORMIRE!!>> gli sbottarono contro gli
altri Cavalieri con delle occhiaie profonde come trincee, così senza fare
storie e senza dire una parola di più, Doen e Nolur si misero a letto e si
addormentarono. L’accampamento giaceva in un sonno profondo, a guardarlo
spento com’era, non sembrava affatto il capo di addestramento di un esercito,
dove in quell’istante giaceva silenzio, degli uomini si sarebbero dovuti
addestrare duramente per combattere quella che sarebbe stata la battaglia più
grande della loro vita!...
Capitolo
2: Il vero addestramento
Erano
le cinque del mattino, e al solito orario il gallo cantò.
Tutti
si alzarono per prepararsi, come al solito, ma Doen si accorse di una cosa su
Nolur che prima non aveva notato
<<
Perché vai di là a cambiarti?>> chiese con aria da indagatore a Nolur
<<
Ehmm...di là, dove?>> chiese facendo finta di non saperne niente
<<
Di là, in bagno! Puoi cambiarti benissimo anche qui, non dirmi che ti vergogni
degli altri uomini?! >> continuò Doen
<<
Già! Bella domanda!... ma devi sapere… che fin da piccolo, sono stato
abituato a vestirmi da solo!...capisci? >> cercò di inventarsi Nolur
<<
Certo, certo, capisco!>> e Doen gli disse di si, come per farlo contento
perché in fondo era questo quello che Nolur voleva sentire, era come se in lui
c’era qualcosa di familiare, ma per quanto cercava di ricordare non riusciva a
capire in quale altro luogo prima d’allora l’avesse incontrato. Poi, però,
preferì lasciar perdere, ma quando ne avesse avuto l’occasione se ne sarebbe
ricordato.
Anche
questa volta, i Cavalieri pronti, uscirono fuori dalla tenda, ma stavolta Sir
Antoine era lì prima di loro
<<
Bene Cavalieri, voglio comunicarvi già da principio l’orario di addestramento
che ho programmato…>> e detto questo, Sir Antoine, prese una breve lista
<<
Allora… ho fatto un veloce calcolo, e sono arrivato alla conclusione che 2
esercitazioni di serie B al giorno vadano più che bene!>> disse in tono
soddisfatto.
Le
esercitazioni, per gli eserciti per Cavalieri novizi possono essere suddivise in
varie categorie:
Categoria
D: per i Cavalieri indisciplinati e del tutto inesperti
Categoria
C: per gli eserciti un po’ indisciplinati, e leggermente inesperti
Categoria
B: per gli eserciti disciplinati ed esperti
Categoria
A: per gli eserciti abili.
<<
A quanto pare, Sir Antoine deve confidare molto in noi!>> bisbigliò Nolur
a Doen
<<
Hai ragione, per affidarci l’addestramento di Categoria B già all’inizio,
non dobbiamo essere niente male! >>
<<
Già, oppure dobbiamo accelerare i tempi e passare direttamente alla Categoria
B! >> continuò Nolur
<<
Beh, anche questa è un ipotesi!>> ammise Doen
<<
Adesso, tutti in RIGA!>> esclamò ad alta voce Sir Antoine e subito tutti
i Cavalieri eseguirono
<<
Allora, la prima esercitazione di oggi, consiste nel tiro dell’arco. Adesso
lasciate che vi spieghi, dovete trovarvi su quella torre lì in alto, e dovete
cercare di mirare a tutti i costi quel cavallo!....Tranquilli, il cavallo non
subirà alcun danno, perché nel caso avvenisse qualche incidente, ho ben
pensato di imbottire le vostre frecce da renderle del tutto innocue! Ok allora!
Che l’esercitazione abbia inizio!>> e spiegato il tiro dell’arco e
dato il via, i Cavalieri fecero del loro meglio per cercare di colpire il
cavallo, ma in pochi riuscivano a farlo
<<
Maledizione! Il tiro d’arco è l’unico ramo della battaglia che non mi ha
mai entusiasmato!>> disse Doen quando l’ennesima freccia andava a vuoto
<<
Tranquillo Doen! Ora ti spiego meglio! Dunque, devi tenere il braccio dritto, le
dita ben impostate per dare la giusta direzione alla freccia… tirare con
forza, e lasciare!>> spiegò Nolur a Doen, che subito eseguito il tiro
perfetto, osservò la freccia tagliare l’aria e beccare in pieno il povero
puledro che anche questa volta non sentì il minimo dolore
<<
Caspita! Sai, nessuno, me lo aveva mai detto prima!>>
<<
Beh adesso qualcuno si!>> esclamò contento Nolur, che fissò Doen per un
po’, mai poi dovette distogliere lo sguardo, perché arrossito in modo
paonazzo!
<<
Ok ragazzi! La seconda esercitazione consiste nel…….>>
E
anche la seconda esercitazione era passata velocemente, ed era finalmente giunto
il tramonto, è il roseo bagliore del sole coloriva i loro volti, il cielo era
inondato di nuvole dorate, e i raggi del Sole apparivano fiochi e leggeri, lo
spettacolo del cielo sembrava quasi incantato, sebbene quei giorni non lo
parevano affatto per i componenti della truppa, che esausti, si ripresero dal
duro addestramento giornaliero.
<<
Sai Nolur, mi stavo chiedendo, se
tu per caso nel villaggio dove vivi, se hai la ragazza?>> chiese Doen
<<
P-…perché me lo chiedi?!>> disse imbarazzato Nolur
<<
Si, insomma, la domanda mi è sorta spontanea, perché c’è per caso qualcosa
che vi reca fastidio?>> chiese nuovamente con aria da intellettuale Doen
<<
No affatto! Comunque, devi sapere che…. Che io non ho ancora trovato una
ragazza! Ecco si, è la verità!....>> spiegò Nolur
<<
Capisco! Capisco!>> annuì Doen
<<
E tu, invece? Una volta divenuto Vassallo, cosa deciderai di fare con Pansy??>>
chiese curiosissimo Nolur
<<
……Beh, a dire il vero, non ci avevo ancora pensato! Beh, dato il fatto che
lei si era già dichiarata, penso che quando tornerò a casa, passerà un po’
da tempo prima che io le chieda di fidanzarci! Ops…forse non avrei dovuto
annoiarti!>> e Doen si interruppe nel raccontare e tornò a guardare Nolur,
che invece lo fissava con gli occhi spalancati e la bocca aperta
<<
No! No, non mi annoi affatto!>> affermò una volta ripreso
<<
Davvero? Ma adesso sarà meglio andare a mettere qualcosa sotto i denti!>>
continuò Doen, e i due si diressero verso l’accampamento insieme agli altri.
Questa
giornata era passata molto velocemente, come le altre 40 che si susseguirono.
Eh
già! Era ormai passato più di un mese da quando Sir Antoine aveva cominciato
l’addestramento delle truppe, ma adesso non erano più gli stessi Cavalieri,
ma erano uomini che avevano raggiunto il coraggio nello spirito, e la bontà nel
cuore, nonostante il loro livello nel combattimento fosse diventato altissimo!
<<
Sapete, Cavalieri miei! Sono fiero di tutti voi! Uno per uno! E confido in voi
una tale fiducia, che metterei la mia stessa vita nella vostre mani! Bene…
bando alle ciancie! Vi comunico che domani stesso le truppe della “ Luna
Lucente”, del “ Fuoco Raggiante” e dell’ “ Albero Veggente”, ci
raggiungeranno all’alba e nella mattinata, formeremo il vero grande esercito
pronti per la Battaglia contro i Cavalieri Oscuri….
La
notte stessa nessuno di loro chiuse occhio perché il cuore batteva a tremila
quasi volesse perforare il petto, e nella loro mente c’era solo il pensiero di
vincere, vincere, vincere! Chissà se alcuni di loro sarebbero morti durante
quella battaglia, d'altronde era perfettamente normale, in battaglia si
combatte, si muore e si vince, e ma nessuno si augurava di perdere!
La
mattina seguente, quando il Sole si levò appena, i Cavalieri erano pronti a
sentire la solita tromba che segnalava la sveglia, ma a loro insaputa ne udirono
altre 3! Si alzarono di soprassalto e videro che fuori vi erano state montate
altri 3 accampamenti e con il loro erano 4, a quanto pare le altre truppe
dovevano averli raggiunti la notte stessa. La cosa che li stupiva più di ogni
altra era il fatto di non aver percepito alcun suono, eppure erano rimasti tutti
svegli! Ma cosa poteva essere accaduto? Se lo stavano domandando tutti quanti
intanto si preparavano
<<
Beh, io lo so!>> disse ad alta voce Sinnabar, un giovane lì in fondo e
tutti si girarono
<<
Io sono un mago a differenza di voi guerrieri, e quindi me la cavo più o meno
con le arti magiche nonostante sia ancora alle prime armi. Dovete sapere che per
evitare di fare rumore probabilmente per non svegliarci, hanno usato un
notorincanto! Questo tipo di magia utilizza gran parte di incantesimo per non
fare rumore! Ecco perché non abbiamo sentito niente!>> Sinnabar spiegò a
tutti l’accaduto.
Nelle
arti magiche, si possono trovare vari tipi di incantesimi particolari:
Gli
Illudincanto: capaci di illudere
chiunque
Gli
Notorincanto: capaci di non emettere alcun rumore percepibile dall’orecchio
umano
Gli
Trappleincanto: capaci di creare situazioni e luoghi diversi da quelle stanti
Gli
Aiderincanto: e per ultimi, ma non meno importanti, gli aiderincanto che
posizionati in tale oggetto , suonavano una specie di allarme se esso veniva
violato.
I
Cavalieri uscirono fuori e davanti a loro se ne trovarono altri 900 davanti, e
facendo un rapido calcolo si poteva arrivare a 300 Cavalieri per truppa, erano
un po’ più di loro essendo una truppa formata da 250 Cavalieri. Adesso però
le truppe si erano unite formando un unico grande esercito composto da ben 1150
uomini in tutto! Erano uno degli eserciti più numerosi che il Re avesse mai
avuto e ne erano consapevoli.
<<
Bene Cavalieri! Posizionatevi tutti in riga!....Mi presento, per chi non lo
sapesse, io sono Sir Cherof, comandante delle truppe della Luna lucente, e da
questo momento eseguirete tutti gli ordini miei e di tutti gli altri Vassalli
Comandanti, chiaro??>> chiese Sir Cherof, un uomo abbastanza alto, biondo,
occhi azzurri e a differenza di Sir Antoine sembrava avere la metà dei suoi
anni.
<<
Ok. Io invece sono Sir Sonaico comandante delle truppe del Fuoco Raggiante,
mentre quello lì… è Sir Dabon comandante delle truppe dall’albero
veggente.>> disse Sir Sonaico presentando a sua volta un altro Vassallo
comandante che stava alla sua destra. Il primo aveva i capelli ramati e
nonostante la sua età sembra non averne un filo bianco! Aveva il pizzetto
anch’esso ramato e gli occhi nero pece a quanto sembrava aveva un carattere
dominante, mentre il secondo, aveva i capelli castani e gli occhi cangianti,
corporatura un po’ robusta e dimostrava avere la stessa età di Sir Cherof.
<<
Io invece sono Sir Antoine comandante delle truppe del Sole Sorgente.>> si
presentò Sir Antoine per le truppe che non lo conoscevano.
<<
Bene Cavalieri….>> riprese Sir Cherof
<<
Oggi ci metteremo in viaggio per raggiungere il luogo prestabilito per la
battaglia, esso si trova alla Rupe Desertica, proprio a metà dal confine del
nostro regno e di quello oscuro. Vi posso assicurare che i nostri avversari
hanno un’armatura formata da una corazza durissima, spada affilate e forza nei
movimenti, sono avversari con un livello di esperienza notevole, ma abbiamo un
punto a nostro vantaggio! I Cavalieri Neri, non possiedono scudi!....Per quanto
possa sembrare assurdo, vi garantisco che è la pura verità! >> spiegò
Sir Cherof, e tra i Cavalieri echeggiarono chiacchiere di stupore
<<
Esatto. Potremo sfruttare questo vantaggio da qualsiasi punto di vista! Per
questo abbiamo portato attrezzature sufficienti per la battaglia! Munitevi di
queste armature, e quando sarete pronti…partiremo!>> continuò poi Sir
Dabon.
Detto
questo, l’esercito si diresse verso il carro delle munizioni e impugnando
spade di ottima qualità, scudi robustissimi, elmi d’acciaio e casacca
adeguate; si diressero verso i Vassalli comandanti intenti a discutere
<<
Il momento è arrivato! Vincerò per te….Pansy.>> sussurrò Doen
Ma
Nolur lo sentì comunque e si lasciò sfuggire un sorriso
<<
Non temere Doen! Ti proteggerò, farò il possibile perché non ti accada
niente! Mamma, papà,zio, e a tutti voi, vi prometto che farò tutto quello che
è in mio potere…per non morire!>> pensò Nolur
Una
volta raggiunti i Vassalli comandanti si prepararono per il viaggio, che per
alcuni sarebbe stato l’ultimo…
I
Vassalli Comandanti viaggiavano a bordo di cavalli magnifici, anch’ essi
protetti da eventuali frecce.
<<
Ehi voi..>> domandò un ragazzo a Nolur e Doen
<<
Siì? >>
<<
Avete per caso visto il mio fodero? >> continuò l’altro
Così
Nolur e Doen si guardarono, e poi tornarono da lui
<<
Veramente… no! Perché lo hai per caso perso?>> chiese Nolur
<<
Lasciatelo perdere ragazzi! Lui è sempre un po’ sbadato! Guarda meglio Atis!
C’è l’hai indosso! >> disse un altro ragazzo
<<
….oh hai ragione! Scusate tanto! >> si scusò il primo
<<
Niente disturbo!>> chiarì Nolur
<<
Sapete voi due dovete essere dei tipi in gamba! Piacere io sono Philippe, e lo
smarritore di “ foderi mai
persi”! Si chiama Atis!>> disse un ragazzo
con i capelli ricci e biondo oro, dagli occhi azzurri e la pelle candida
sembrava essere il classico tipo furbetto e con la battuta sempre pronta,
indicando un altro che stava alla sua sinistra dai capelli rossi e gli occhi
neri
<<
Piacere io sono Nolur e lui è Doen..>> si presentarono Nolur e Doen
I
quattro si strinsero la mano.
<<
Ehi Nolur! Ma da piccolo ti davano da mangiare? >> chiese in modo ironico
Philippe notando la statura mingherlina di Nolur
<<
Beh, ecco….è un fatto di famiglia! E tu invece? Che ci fa un giovane chierico
in un esercito?>> chiese a sua volta Nolur cercando di cambiare discorso
<<
Uhmm…una domanda intelligente finalmente! Vedi, per portare il bene in tutto
il mondo bisogna per prima cosa annientare il male, così ho deciso di farlo di
persona! Figuratevi che per poco decidevano di non inserirmi nell’esercito!
Per fortuna sono riuscito a spiegare le mie motivazioni, ovviamente non è
ammesso che io fallisca! Altrimenti non inserirebbero più chierici
nell’esercito, era questo il patto! >> spiegò Philippe
<<
Capisco…>> annuì Nolur
<<
E tu? Perché ti sei arruolato?>> chiese poi a Nolur
<<
Beh, per annientare il nemico!>> rispose Nolur
<<
Invece Doen, perché?>> insisté curioso Philippe
<<
Ho promesso a una ragazza che c’è l’avrei fatta!>> disse Doen con lo
sguardo fisso nel vuoto
<<
Sapete, io invece tento ancora di capire il motivo per cui si è arruolato
questo stupidone!>> esclamò Philippe indicando Atis
<<
Su ragazzi! Accelerate il passo! Meno si parla, prima si arriva!>>
<<
Ci scusi Sir Dabon!>> si scusarono i quattro
<<
Nulla da perdonare!>> continuò Sir Dabon,
<<
Sa, ho sentito dire che lei vaga per le terre del regno come
cantastorie!>> disse Nolur
<<
E’ proprio così! >> ammise Sir Dabon fiero
<<
Perché non ci fa sentire una delle sue storie?>> chiese curioso Philippe
<<
Vi prometto che se vinceremo questa battaglia, ne canterò una per voi!>>
e contento Sir Dabon si riunì agli altri Vassalli Comandanti
Tra
una chiacchierata e una risata e l’altra, i quattro si accorse che ormai
mancavano poche ore al calar della sera
<<
Scusi Sir Sonaico, ma all’arrivo della sera, non sarebbe meglio
accamparci?>> chiese un Cavaliere all’inizio della fila
<<
Certamente! Aspetteremo un altro paio d’ore e dopo monteremo le tende, in
fondo dobbiamo camminare per altri 19 giorni! >> rispose Sir Sonaico.
E
così fecero, l’esercito si accampò, le tende erano una di fronte all’altre
disposte in file da due per tenere la situazione sotto controllo da parte dei
Vassalli Comandanti
<<
Bene ragazzi a domani mattina allora!>> e Doen salutò i nuovi due amici
<<
A domani mattina dici? L’hai sentito Philippe!>> disse Atis
<<
Tsk! Spero che tu stia scherzando! Io non ho in mente di dormire! Sono troppo
eccitato al pensiero della battaglia!>> continuò Philippe
Alla
faccia del chierico! Pensarono Nolur e Doen
<<
Quindi stanotte io e Atis passeremo nella tenda della vostra truppa e ci faremo
un mucchio di risate! >>
<<
D’accordo….come volete!>> disse Doen guardando Nolur in maniera
stranizzata
Pochi
minuti dopo che tutti andarono a dormire, Nolur si sentì tirare per un braccio
<<
Ehi non ti allarmare! Siamo noi! >> lo avvisò Atis
<<
Sai, abbiamo girato altre due tende prima di arrivare alla vostra! Mi sono
beccato un gran bel colpo di stivale proprio qui…>> gli disse Philippe
Quei
due erano i classici amiconi combina guai che in mente non hanno altro che
giocare! E Nolur li ammirava molto per questo e nonostante avesse passato poco
tempo con loro li voleva già un gran bene
<<
Eccovi finalmente...allora di cosa vogliamo parlare…. >> disse Doen
Passarono
pochi minuti, e Atis e Philippe si addormentarono come due sassi! E pensare che
dicevano di non voler chiudere occhio!
Nolur
li osservò mentre dormivano, Philippe russava come un tamburo mentre Atis
emetteva qualche verso ogni tanto. Nolur si domandava se sarebbero morti anche
loro, e se non li avrebbe mai più rivisti scherzare allegramente, però poi
decise di non pensarci, si girò e si addormentò anche lui.
<<
Chissà cosa starà facendo Pansy in questo momento! Spero che stia dormendo a
casa sua, in un letto morbido.... chissà cosa starà pensando di me...>>
pensò Doen poco prima di addormentarsi. Anche se non lo voleva ammettere Pansy
gli mancava e forse non si era neanche accorto che...l’amava.
Capitolo
3: Quando tramonta il sole
Ormai
mancavano solo due giorni all’arrivo alla Rupe desertica, e tra i componenti
dell’esercito si avvertiva una certa tensione, forse la paura di una possibile
morte li portava ad avere un comportamento irrequieto e irascibile, anche Atis,
Doen e Nolur avevano assunto questo atteggiamento. Tutti eccetto Philippe, lui
aveva mantenuto il carattere di sempre,
<<
Vi capisco...fratelli miei...capisco benissimo il vostro comportamento, anche io
potrei benissimo fare così, ma preferisco non darlo a vedere, che chierico
rispettoso sarei se anche io cadrei nel panico? Devo dare l’esempio! Devo dare
l’esempio! Questo è quello che conta! >> pensava fra se e se Philippe
per attutire il dolore...ad un certo punto senza dire una parola andò dai
Vassalli Comandanti, gli bisbigliò una cosa e poi tornò dai suoi amici
contento
<<
Molto bene Cavalieri! Con il consenso di Philippe, il nostro chierico, verranno
assolti i nostri peccati prima della grande battaglia, chi desidera farlo, può
mettersi in fila a partire dalla mia destra...e io compreso..>> disse Sir
Antoine come eseguito i Cavalieri si misero tutti in fila
<<
Bene se anche voi volete farlo, non perdete tempo e mettetevi in fila! Ho 1150
confessioni da fare!>> disse Philippe ai suoi amici e con un ghignetto andò
a mettersi davanti al primo della fila e iniziò assolvendo tutti i loro
peccati....
Quel
momento sembrò non finire mai, e apparse ai Cavalieri in tutta la sua santità,
Philippe si sentì un gran sollievo scendergli dallo stomaco, era in pace con se
stesso e il suo dovere lo aveva compiuto, sperava solo di non vedere nessuno dei
suoi compagni morire, sperava di trionfare, di togliere il male dal mondo anche
se questo avesse dovuto portare a delle uccisioni....
<<....molto
bene, adesso è meglio non perdere tempo e rimetterci in cammino! Solo un giorno
di cammino ci distanzia dai nostri avversari! Che la luce trionfi!>> disse
Sir Cherof
<<
SEMPER SERVUR LO RE!!!>> urlarono contemporaneamente i Cavalieri, urlarono
così forte che sembrò echeggiare da tutte le direzione, liberarsi di un gran
peso che avevano dentro nel miglior modo possibile, giurando fedeltà al loro
unico RE!
Come
previsto dall’accordo, arrivarono puntuali come un ’orologio svizzero al
punto dove avrebbero dovuto combattere contro i Cavalieri Neri
I
Cavalieri Neri, sono Cavalieri che hanno rinunciato a diventare Vassalli e che
hanno preferito seguire la via del male, vendendo la propria esistenza al
maligno che li ha resi immortali a patto che sarebbero morti per mano altrui.
Preferiscono
non utilizzare scudi, perché è stato vietato loro durante il patto.
<<
TUTTI AI POSTI DI COMBATTIMENTO!!>> gridarono i Vassalli Comandanti.
E
detto questo i Cavalieri si misero tutti ai posti di combattimento proprio come
gli era stato ordinato, e attesero....attesero...., ma non accadde niente!
Allora
aspettarono un paio di ore...attesero....attesero....ma anche questa volta,
niente!
L’
orizzonte era vasto e spento, il cielo cupo e grigio, qualche albero sparso di
qua e di là completamento spoglio, la terra era arida e di uno strano
colorito,un paesaggio davvero inquietante, ma non fu questo a spaventare i
Cavalieri, quello che li turbava era la lunga attesa!
Nessuno
sapeva spiegarsi il motivo.
<<
Sir Antoine....Sir Antoine...Cosa sta succedendo?..>> chiese Sir Dabon
nascondendo un timbro di timore nella voce
<<....I...io......io,
non lo so....>> disse Sir Antoine con lo sguardo spento fisso nel vuoto.
I
Cavalieri si guardarono attorno quando.....si sentirono delle urla di battaglia
provenire da tutte le direzioni
<<
I Cavalieri Neriiiiiiii!!!!>> gridò Sir Cherof
Neanche
finì di esclamare che ne trovò uno dritto, stava quasi per infilzargli una
grossa spada dritta verso la schiena, ma con uno scatto, e un’ incredibile
prontezza di riflessi riuscì a scamparla deviando il colpo, e lottando a
quattrocchi contro il Cavaliere Nero.
Nel
frattempo vi erano sparsi numerosi combattimenti, i Cavalieri Neri erano in
valore numerico superiore al loro, ma questo non ebbe alcuna rilevanza perché
presto si ritrovarono in minoranza.
Nolur,
Doen, Atis e Philippe lottarono con tutte le loro forze, uccidendo in
continuazione di qua e di là, Doen detestava gli spargimenti di sangue, ma
sapeva bene di non avere altra alternativa!
<<
In Nomine Patris!...>> disse Philippe infilzando il primo colpo
<<
Et Fili!...>> disse infilzandone un secondo
<<
Et Spiritus Sancti!!>> esclamò infilzando l’ultimo colpo e lasciando
cadere a terra il cadavere
<<
Niente male!!>> gli disse Atis da una postazione un po’ più distante
<<
Noooooh Atis attento dietro di te!!>> non fece neanche in tempo a
gridargli uno dietro di lui, che un Cavaliere Nero lo ferì al braccio,
<<
AAAAAAARRRRGH!!!!!!>> urlò Atis da dolore e si accasciò a terra piegato
in due sulle ginocchia stringendosi la ferita
<<
ATIIIIIIISS!!!>> urlò Philippe appena vide la scena
Così
corse più che poteva per raggiungere l’amico, affondò la sua spada
nell’addome del nemico e lo spinse giù a terra guardandolo in maniera
sdegnata, poi si inginocchio e abbracciò Atis
<<
Non temere amico! Passerà! Vedrai che passerà tutto!>> gli continuava a
ripetere mentre Atis non faceva altro che piangere
<<
Doen...sai, pensavo che fosse più facile!>> disse Nolur a Doen intento a
tagliare teste
<<
Invece...io, ne ero consapevole,...>> gli rispose Doen a sua volta
Poi
si accorse che Nolur uccideva molti più cavalieri Neri di lui perché tutti
quelli che si ci avvicinavano, Nolur faceva in modo che attaccassero lui, come
per proteggerlo. Una volta che Doen se ne accorse, decise di non permetterglielo
più anticipandolo e ci riuscì...ma gli sorse una domanda, perché Nolur doveva
proteggerlo in quel modo? Forse perché erano amici, ma questo non era una
giustificazione adeguata! Decise però di non pensarci perché se i nemici
avrebbero notato un minimo di distrazione in lui ne avrebbero approfittato, così
rimandò a dopo i quesiti e continuò a combattere.
Nel
frattempo, i Vassalli Comandanti, se la stavano cavando egregiamente, non
trovavano per nulla difficoltoso il livello degli avversari, finchè non venne
il capo dei Cavalieri Neri, il temibile Druido Nero, egli sapeva utilizzare
degli illudincanto che avrebbero ingannato anche lui stesso!
<<
Non temete! Mi occuperò io di lui! Voi continuate con gli altri!>> disse
Sir Dabon
<<
Sei sicuro di farcela?>> gli chiese Sir Cherof
<<
Certo, non preoccuparti...farò del mio meglio!>> disse Sir Dabon e detto
questo si mise in groppa ad un cavallo e affrontò una volta per tutte il suo
nemico......
<<
Cavalieri! Ormai non rimangono che pochi dei nostri avversari! Nonostante le
perdite è chiaro che abbiamo la vittoria in pugno! Mi raccomando! Non sono
ammesse distrazioni proprio adesso! Che LA LUCE TRIONFI!!>> gridò Sir
Antoine
<<
SIIIIIII!!!!>> rispose fieri e spavaldi i Cavalieri, alzarono al cielo le
loro spade e si impegnarono più che poterono nella battaglia che ormai si
riduceva agli sgoccioli.
<<
Nell’aria echeggiavano grida di guerra, il sangue copriva il sottosuolo, e i
Cadaveri e di quelli Neri, giacevano a terra privi di vita. Chissà quante
persone adesso stanno esultando per la morte dei Cavalieri Neri, ma quante
stanno piangendo per la morte di colore che per il Regno hanno dato la vita.
Philippe,
si alzò in piedi con il braccio del suo amico dietro la spalla che ormai privo
di forze, a lui si reggeva, nessuno osava attaccarli perché altrimenti
sarebbero morti per mano di altri Cavalieri che valorosamente li difendevano.
<<
Ehi guardate Sir Sonaico! Quello è il Druido Nero! ....ma è MORTO!!!>>
esclamò Sir Cherof, nel guardare il cadavere del Druido Nero che si avvicinava
a groppa del cavallo di Sir Dabon che lentamente cadde anche lui da cavallo, a
quel punto Sir Sonaico gli corse incontro e reggendogli il busto gli disse
<<
Avete fatto del vostro meglio! E avete trionfato! Per il Re! E per la LUCE!! Ma
adesso non parlate, dovete riposare e riprendervi!>>
<<.....non....non
mentite con me...Sir Sonaico, ve lo leggo negli occhi....per me non c’è più...speranza...di
sopr...>> disse affannosamente Sir Dabon fissando Sir Sonaico che a stento
tratteneva le lagrime
<<
Ma che state dicendo?....Vedrete che c’è...>> ma Sir Dabon lo
interruppe
<<
Credetemi, preferisco morire così...sul campo di battaglia da vincitore...che
vecchio decrepito ricordando...i vecchi tempi...di gloria! ....per
piacere...andate dal Re, e da parte mia ditegli....SEI TU LO RE!.....gh...>>
questa fu l’ultima frase pronunciata dalle labbra di Sir Dabon prima di
lasciare per sempre quel mondo lui caro dove aveva imparato e servire il re,
dove l’avevano nominato Vassallo e dove aveva combattuto per la sua patria..
<<
Non temere....glielo dirò!...sigh....riposa in pace! Oh valoroso e onorevole
compagno di guerra!.......sigh..>> e detto questo, Sir Sonaico gli chiuse
gli occhi ormai inespressivi con la mano sinistra, poi si alzò in piedi e si
voltò verso gli altri Vassalli Comandanti che come lui non riuscirono a
trattenere le lacrime
<<
La luce ha trionfato...!>> e detto questo tutti i Vassalli Comandanti si
inginocchiarono, non avevano più avversari da combattere.
<<
A quanto pare questo era l’ultimo vero Doen...Doen..?>> chiese Nolur al
suo amico, ma non ottenne risposta, si voltò e lo vide a terra quasi in stato
semicomatoso, un Cavalieri Nero di fronte a lui, con la spada puntata verso
l’alto con l’ intenzione di dargli il colpo di grazia
<<
NOOOOOOO DOEN!!!>> gridò Nolur e fece appena in tempo a bloccarlo, con un
colpo netto al collo tagliò la testa al Cavaliere Nero che si accasciò a
terra, prima di svenire Doen, vide solo l’immagine del Cavaliere Nero senza
testa e terra, Pansy davanti ai suoi occhi che lo guardava e gli sussurrava di
non morire con un magnifico tramonto dietro di se.....
Capitolo
4: Sei Tu lo re!
<<
Finalmente ti sei svegliato!....ehi ma ci sei!>> Doen, sentì una voce e
si svegliò
<<
Visto? Te l’avevo detto che era sveglio!>>
E
vide davanti ai suoi occhi i suoi amici Philippe e Atis sorridergli in modo
raggiante
<<
Ma...dove mi trovo?>> chiese ancora stordito Doen
<<
Calmo non ti agitare! Ci troviamo all’interno dell’infermeria reale! Proprio
così, siamo nel castello del Re! Tu te la sei cavata solo con lo svenimento,
mentre lui rischiava l’amputazione del braccio!>> gli disse Philippe
indicando Atis con il braccio fasciato che lo guardava ai piedi del suo letto
<<
.....quindi...siamo nell’infermeria, reale?>> chiese sbigottito Doen.
Philippe
annuì
<<
Ti conviene prepararti! Tra poco inizierà la cerimonia di premiazione!>>
gli ricordò Atis
<<
Cerimonia di premiazione??>>
<<
Si, la cerimonia di premiazione per.....>> disse Atis, poi lanciò
un’occhiata a Philippe
<<
Per Nolur!!>> gli disse quest’ultimo.
Doen
rimase di stucco! Si era dimenticato che era stato proprio il suo amico Nolur a
salvarlo, eppure l’ultimo ricordo prima di svenire era....NO! Non poteva
essere vero!
<<
Va bene!...Ora mi vesto e vi raggiungo subito!>> gli disse Doen.
Detto
fatto, Doen si diresse verso la sala del Consiglio di Corte, il Castello era
vastissimo e ci si poteva perdere senza problemi! Incorniciate nelle pareti, vi
erano file e file di pergamene scritte da Vassalli caduti o eroi di guerra, Doen
si chiese se un giorno ci sarebbe stato scritto il suo nome su di una di quelle,
poi lesse un indicazione
<<
Sala del Consiglio >>
Così
entrò....
E
vide una cosa che non si dimenticherà mai per il resto della sua vita, la Sala
era gigantesca e brulicava di Vassalli e di Cavalieri probabilmente quelli che
avevano combattuto al suo fianco, al centro vi era un lungo tappeto scarlatto e
nessuno osava metterci piede, poi si voltò e si accorse che i suoi amici Atis e
Philippe lo stavano salutando con la mano e gli facevano cenno di avvicinarsi a
loro
<<
Finalmente sei arrivato! Che c’è, ti eri perso?>> chiese Philippe
ridacchiando
<<
Probabilmente si!>> ammise Doen in tono imbarazzato, poi vennero
interrotti da un suono di trombe, si voltarono verso l’ingresso e videro due
suonatori di codesto strumento davanti, dietro di loro c’erano Sir Antoine,
Sir Sonaico, Sir Cherof e dietro di loro....il Re!
Al
loro passare tutti si inginocchiavano senza indugio, seguirono con lo sguardo il
Re, e quando lui si sedette sul maestoso trono, fece cenno di alzarsi in piedi
<<
Miei sudditi! Oggi commemoriamo la vittoria del nostro esercito contro i
Cavalieri Neri!>> seguirono
applausi ed esaltazioni,
<<
E come noi tutti sappiamo, essendo una battaglia.... ha dovuto comportare
numerose ed importantissime perdite umane....>> continuò il Re, entrarono
degli uomini con delle numerose casse mortuari avvolte in una bandiera bianca
con una croce rossa nel centro e delle ghirlande attorno, le caricarono di peso
in spalla, le depositarono a terra, si inginocchiarono e tornarono in mezzo agli
altri.
Alla
loro vista il Re chinò il capo e in suo esempio tutti gli altri fecero lo
stesso
<<
Che questi Angeli donatori di Vittoria, possano riposare in pace.... >>
Poi,
le bare vennero riprese e portate fuori, Doen seguendole con lo sguardo, dove
l’occhio può arrivare si accorse che i parenti erano lì ad aspettarli e con
le lacrime agli occhi se ne andarono...
<<
Bene....adesso vorrei anche ricordare che insieme ai caduti in guerra, ora
riposa Sir Dabon! E che il suo pensiero ci guidi sempre..!>> disse il Re,
A
quel punto Sir Sonaico gli si prostrò davanti, fece un inchino e poi disse con
gli occhi lucidi
<<
Sir Dabon, mi è sempre stato molto caro, ma prima di morire, voleva che io vi
dicessi questo! “ SEI TU LO RE”! Voleva che anche dopo la morte, non
dimenticasse mai di aver servito noi e il Regno come meglio si deve!...>>
si interruppe di netto quasi non volesse più dare a vedere che i suoi occhi
brillavano colmi di lacrime che a lungo aveva trattenuto, e chinò il capo.
Il
Re lo percepì subito, così gli mise la mano sinistra sulla testa, Sir Sonaico
gliela baciò e poi tornò in mezzo agli altri Vassalli Comandanti che in quel
momento lo guardavano con ammirazione.
<<
Molto bene! Inoltre, c’è stato anche un’ eroe che per salvare la vita di un
suo compagno, stava rischiando di sacrificare la sua! Che Nolur Pyrgus entri
pure!>> disse il Re con voce aitante.
A
quel punto tutti si voltarono verso l’ingresso in attesa che Nolur entrasse, e
così fù! Appena arrivò in mezzo al corridoio sul tappeto rosso, si
inginocchio, si tolse, sciolse due trecce, lasciò scivolargli sulla schiena una
manta di capelli castani, mossi e vaporosi, con stupore di tutti si alzò in
piedi e si voltò....era una ragazza! Ella aveva gli occhi castani chiari
ramati, che appena guardarono verso i Cavalieri si accorsero che lì c’era
anche Doen, il suo amato, all’apparenza aveva circa 17anni ed era alta 1,62
cm,
<<
Un momento....ma quella, è Pansy!!>> disse Doen appena riuscì a
scrutarla
Lei
lo guardò e sorrise.....
Capitolo
5: Pansy
Nell’epoca
di Jhala nel villaggio di Lanif, tutto era tranquillo e irrequieto come ogni
giorno, il gallo aveva cantato all’alba, il latte caldo svegliava i più
dormiglioni e colazione, i bambini giocavano nei prati, le nonne facevano la
lana e i fanciulli......
<<
Dai Doen! Vieni devo farti vedere una cosa!>> gridava una ragazza di nome
Pansy al suo....amico
<<
Andiamo, fammi vedere cosa ti ha imparato stavolta tuo zio, il Maestro Ghiner
>> gli disse lui a sua volta
Il
Maestro Ghiner era lo zio di Pansy, aveva passato anni ad allenarla, lei ne
andava così tanto fiera che vantandosi mostrava a Doen i progressi che faceva,
mentre lui non aveva subito alcun allenamento perché essendo figlio di
contadini non poteva permetterselo
<<
Ahhhio!!!>> esclamò Pansy dal dolore
<<
Non era previsto che cadessi?>> le disse Doen in modo superbo
<<....veramente,
no! Ma dov’è che ho sbagliato?!>> si domandò lei rialzandosi in piedi
dopo una bella caduta
<<
Te lo dico io dove hai sbagliato!>>
<<
Zio Ghiner! Che ci fai qui? Non dovresti essere a lavoro?>> chiese lei
allo zio che l’aveva raggiunta
<<
Beh, in pratica si! Ma in teoria no! Mi spiego meglio, hai mai sentito parlare
della guerra in corso?......E’ una guerra che si sta disputando tra il nostro
sovrano e il Regno Oscuro, molti dei miei clienti sono partiti per arruolarsi e
così, non potendo fare molti affari, ho chiuso per “Ferie Obbligate”!
>> gli spiegò lui
<<
Capisco!>> annuì Pansy
Doen
appena ascoltò questa storia diventò improvvisamente cupo come se qualcosa gli
stesse frullando per la testa, Pansy se ne accorse subito, ma preferì non
chiedere nulla, magari ne avrebbero parlato dopo.
Nel
frattempo era venuta la sera.....
<<
Ok Doen! A domani allora!>> lo salutò Pansy
<<
Va bene! Ci vediamo!>> ricambiò lui.
Poi
entrarono nelle proprie case per cenare.
<<
Chissà perché oggi Doen ha fatto quella strana espressione, devo ammettere che
mi sono preoccupata!...stasera uscirò di nascosto e andrò a trovarlo!>>
pensò Pansy mentre cenava.
Finito
di cenare, Pansy fece come aveva deciso, uscì di nascosto e andò a trovare
Doen, ma aveva in mente di dirgli un’altra cosa...
Fin
da piccola Pansy ha sempre avuto un’ attrazione segreta per Doen, lo amava
moltissimo voleva sempre sapere tutto quello che gli riguardava, però non era
mai riuscita a dichiarargli il suo amore, ma qualcosa di strano le diceva che
quella sera sarebbe stata la volta buona! Avrebbe chiesto a Doen di voler essere
il suo ragazzo, in cuor suo aveva l’ansia di ricevere un SI, ma aveva il
timore e la paura di ricevere un No, due parole formate da due lettere che però
avrebbero addirittura cambiato le sorti della sua vita!
Arrivò
davanti casa sua, e bussò alla porta
<<
Salve signora! Scusi, Doen è in casa?>> chiese alla madre che aveva
aperto alla porta
<<
Ciao Pansy! Si Doen è di là, aspetta che lo faccio venire!>>
<<
Grazie! Arrivederci!>> la salutò cortesemente Pansy
<<
Ciao Pansy! Come mai sei qui?>> chiese Doen appena arrivò davanti
all’ingresso
<<
Ti devo parlare! Vieni, andiamo in giardino!>> gli disse lei, lo afferrò
per la mano e lo trascinò di forza in giardino
<<
Spero almeno che sia una cosa importante! >> gli disse alterato Doen
<<
Be...beh, in effetti.... per me, lo è...molto!>>
<<
Allora spara pure! Sono tutto orecchi!>> continuò lui curioso
In
quel momento per Pansy fu come se il tempo si fosse fermato, sentiva il cuore
rimbombarle in testa, si preparò le parole che doveva dirgli mentalmente,
respiro lentamente, tirò un respiro profondo e decise di iniziare
<<
Bene Doen...devi sapere....che......che..>> si interruppe lei
<<
Che??>> le incitò a continuare Doen
<<
Che.....che io TI AMO!!!!....>> gli disse lei chiudendo gli occhi, poi li
riaprì e vide Doen che le guardava con sguardo consapevole
<<
Sai Pansy,...io me ne ero già reso conto! Eppure non ti ho detto niente perché....perchè
io non sono degno del tuo amore! Insomma, io sono figlio di un contadino mentre
tu di un nobile, che cosa potrei darti! Non ho niente da donarti! Non ne sono
degno....>> gli spiegò lui triste
<<
Ma che stai dicendo?! Chiunque è degno di amore e questo va al di là della
propria classe sociale lo sai bene! Se non fosse per mio padre neanche io non
avrei niente da donarti, eppure io ti sto donando il mio amore! Questo non ti
basta??>> disse Pansy
agitata, finalmente era riuscita a dichiararsi, glielo aveva detto! E lui che
fa? Non si sente degno di amore! Tutto questo non aveva alcun significato per
Pansy a lei piaceva così com’era
<<
Ho deciso Pansy!>> disse Doen alzandosi in piedi e stringendo i pugni, pi
strinse le labbra e disse
<<
Hi preso una decisione importante...mi arruolerò nell’esercito dei Cavalieri,
voglio diventare un Vassallo! Varrò qualcosa finalmente! Lo farò per te Pansy!
Ti dimostrerò che anche io valgo qualcosa!>> e detto questo Doen corse a
casa lasciando la povera Pansy seduta da sola sull’erba fresca
<<
No Doen! Aspetta......Oh mio Dio! Doen non sa combattere, figuriamoci se
riuscirebbe a mettere K.O. avversari del calibro dei Cavalieri Neri! E tutto
questo per dimostrarmi che vale qualcosa! Tutto questo è inutile perché
io...lo amo già....ho deciso! Partirò con lui! Da questo momento sarò sempre
al suo fianco con il nome di...Nolur Pyrgus!>> e decisa più che mai Pansy
tornò in casa.
Pansy
pensò a lungo quella notte, pensava che anche se avrebbe sacrificato la sua
vita non gli sarebbe importato, purché era stata a fianco di Doen e ne sarebbe
valsa la pena! Quindi se sarebbe morta avrebbe dato la vita per Doen.
Decise
che l’indomani mattina sarebbe partita di nascosto da tutti eccetto il suo
Maestro, suo zio, solo lui l’avrebbe saputo essendo sicura che avrebbe
mantenuto il segreto senza svelarlo a nessuno...
Il
gallo cantò all’alba.
La
famiglia di Pansy non si era ancora svegliata, così si preparò in fretta, e
scrisse un biglietto ai suoi genitori con su scritto
“
A Mamma e Papà,
Ho
deciso di partire per arruolarmi all’esercito che combatterà contro i
Cavalieri Neri che in questo stesso momento stanno devastando il Nostro regno!
Vi
prego di non portarmi rancore, se lo faccio lo faccio solo per salvare il Regno
e di conseguenza, salvare anche voi stessi!
Vi
chiedo di perdonarmi ancora una volta, se non dovessi tornare.....
Un
Caloroso abbraccio!!
Vostra, Pansy”
Lasciò
codesto biglietto sul suo letto, andò nella camera dei genitori ancora
dormienti, li salutò e li guardò a lungo per non dimenticare i loro volti se
mai li avesse rivisti.
Poi
decise di andare da suo zio il Maestro Ghiner
<<
Ciao Pansy!>> la salutò lui davanti l’ingresso di casa sua
<<
....zio! Ma che ci fai qui?! Tu dovresti essere a letto a dormire!>> gli
disse Pansy stupefatta
<<
So già tutto, sapevo fin da quando te l’ho comunicato che saresti partita!
Ricorda di mantenere salda la tua identità!....a proposito, tieni!>> lo
zio diede a Pansy un’armatura, un’ elmo di cuoio e una spada di ottima
fattura
<<
Zio....tutto questo, cosa significa?>>
<<
Significa che confido molto in te e spero di rivederti tornare viva! Sono stato
chiaro?>>
<<
Si Maestro Ghiner! Farò del mio meglio per...>> ma Pansy si interruppe
bruscamente colpita dal fatto che suo zio l’aveva abbracciata forte, dandogli
colpetti sulla spalla la salutò una volta per tutte.
Pansy
si allontanò dal suo villaggio consapevole che già il suo amato Doen fosse già
partito in nottata e che l’avrebbe raggiunto in tempo, era certa che avrebbe
fatto il possibile per vincere, per il Regno, per il Re...e per Doen....
Capitolo
6: Vassallaggio
Pansy
si avvicinò al trono del sovrano con un andamento lento
<<
Molto bene, adesso noi tutti ti saremmo grati se ci comunicassi il tuo vero
nome!!>> gli disse Sir Antoine
<<
Certamente, il Mio nome è Pansy Hoja, e sono stata lieta di combattere per il
Regno a fianco di Vassalli Comandanti rispettosi come voi Sir Antoine!>>
gli disse lei mentre lo guardava con una grande ammirazione,Sir Antoine annuì
fiero.
<<
Beh, Pansy Hoja non importa quale sia il tuo vero nome o il tuo sesso, ma ciò
che conta è che per salvare la vita del qui presente Doen Forest hai rischiato
la tua, e per questo adesso ti porgo lo stemma Reale che verrà forgiato a fuoco
sulla tua nuova armatura cucita interamente di pelle di drago!>> dopo che
il Re disse questo entrarono due facchini con in mano la sua nuova armatura dove
nel lato del cuore vi era stato forgiato lo Stemmo Reale come annunciato dal Re
<<
Ed è sotto i miei poteri che adesso io ti nomino...Pansy della collina Feudale,
affido a te il compito di proteggerla sempre! E inoltre ti nomino anche,
Cavaliera dell’Orgoglio, proprio l’orgoglio che hai lasciato da parte per
salvare arruolarti insieme agli altri Cavalieri!>> e mentre il Re
proseguiva con il suo discorso, Pansy si inginocchio lasciando che la spada del
Re le poggiasse sulle spalle pere darle la nomina
<<
E adesso, io proclamo tutti voi... Vassalli del Mio regno!!>> appena finì
di pronunciare questa parole si issarono grida di acclamazione e di gioia per la
nomina a nuovi Vassalli
<<
Molto Bene! Che l’ assemblea si sciolga!>> annunciò il Re e come
ordinatogli, i sudditi uscirono
dalla sala del consiglio lasciandovisi solo il Re, i Vassalli Comandanti,
Philippe, Atis, Doen e Pansy
<<
Non posso crederci! Il migliore Cavaliere della mia truppa...è una
donna!....>> disse Sir Antoine ancora perplesso
<<
So che questo potrebbe metter....>> le rispose Pansy ma prima di finire la
frase il Re la interruppe
<<
Il fatto che tu sia uomo o donna non fa alcuna differenza! Da come la penso io,
quello che conta adesso è che tu abbia salvato uno dei tuoi compagni e che
adesso io ti ho nominata Vassalla della Collina Feudale! Questo è tutto quello
che bisogna sapere.>>
<<
Parola sagge, vostra grazia...>> e detto questo, Pansy si inginocchiò.
Il
Re la guardò sorridente e le mise una mano sul capo sommerso da capelli
ondulati
<<
Accipicchia! Allora è lei la Pansy di cui ci parlavi, eh Doen? >> disse
Philippe guardando la scena
<<...a
quanto pare....si! >> gli rispose Doen netto
<<Tieni
Pansy!....questa è la cartina dove troverai le terre che ti ho affidato!
Affinché possa proteggerle e portare sempre onore alla Corona! Adesso va, e
compi ciò che ti appena detto!>>
<<
Certamente Vostra grazia! Farò il possibile per non deluderVi! Lo
prometto!>> disse Pansy al Re,
Poi
si voltò di spalle e cominciò a camminare verso l’uscita,
<<
SEI TU LO RE!!>> disse prima di uscire quando si girò per guardare il Re.
Pansy
sperava di fare del suo meglio per proteggere le terre che il Re gli aveva
affidato, perché da quel momento sarebbe stata casa sua, doveva trasferirsi la
insieme alla sua famiglia o probabilmente da sola visto che ormai aveva
raggiunto un età sufficientemente responsabile! Ma soprattutto non aveva il
coraggio di guardare Doen in faccia!
Lui
che per tutto il viaggio l’aveva considerata un uomo, gli aveva rivelato i
suoi segreti più nascosti, e inoltre gli aveva detto che l’amava!
Pronta
e decisa, sellò il suo cavallo prima di affrontare un lungo viaggio, uscì dal
Regno sperò che quella non fosse stata l’ultima volta in cui l’avrebbe
visto, voltò le spalle e se ne andò.
<<
Ehi Pansy! Aspetta!>> si sentì chiamare
<<....Doen??>>
si chiese fra se e se, si voltò e lo vide là, che correva per raggiungerla.
Ma
lei non ebbe il coraggio di girarsi, così tenne il volto abbassato e gli disse
<<
Che ci fai qui Doen? Dovresti essere insieme agli altri per festeggiare il
Vassallaggio, no? >>
<<
Aspetta....prima voglio che tu mi spieghi alcune faccende...>> le disse
mentre riprendeva fiato
<<
Non c’è niente da spiegare...>> e detto questo era pronta a fuggire in
groppa al suo destriero, ma Doen la prese per la mano e la afferrò, Pansy si
lasciò sfuggire uno sguardo e diventando color fuoco acceso gli disse con un
nodo alla gola
<<
Ma Doen, sai bene che io adesso devo andare ad abitare alla Collina Feudale! Sai
bene che da questo momento in poi....noi non potremmo più stare
insieme...!>>
<<
Ho deciso....di stabilirmi lì con te!>> rispose lui deciso
<<
....Doen, questo significa.....che tu...>> Pansy non volle finire la frase
purché le sembrava troppo bello per essere vero
<<
Questo significa che io ho deciso di essere il tuo sposo!>>
.......Dette
queste parole, Pansy non riuscì a trattenere la lacrime, lo abbracciò forte
forte e decise che niente e nessuno ormai l’avrebbe più divisi
Capitolo
7: Semper Servus!
E’
Dunque giunto il momento di raccontare
Di
Pansy che per il suo
Grande
Amore, decise di viaggiare
Ma
questo viaggio, non lo fece per conto suo,
Ma
dunque partì, arruolandosi
Con
i membri dell’esercito Dei Cavalieri
Lungo
e duro fù il suo addestramento
E
arrendersi di certo non poteva
Affinché
il suo scopo doveva raggiungere
Arduo
e insidioso un cammino
Dovette
percorrere!
Contro
il più brutto e cattivo si ritrovava a combatteva
Per
la vita dell’amor suo salvar....
Ad
un certo punto,
la
sua storia si rivelò curiosa,
e
divenuta sovrana della Collina Feudale
Quella
che si trova a tre passi dai massi perlati
E
cinque metri un po’ più dalle fate
La
collina sua dovette regnare
Lungo
e vasto fu il suo dominio
Per
dominare per conto del Re
Insieme,
e finalmente ci riuscì!
A Doen il suo unico grande amor!
Pansy della Collina feudale