Nox
Nel vasto universo dei videogiochi di ambientazione fantasy, a fianco di quei
titoli che ripropongono sullo schermo del Pc le avventure e le emozioni dei
giochi di ruolo da tavolo (come i vari Baldur’s Gate e Icewind Dale), si
collocano una serie di giochi che potrebbero essere definiti “parzialmente di
ruolo”, in quanto posseggono solo alcune delle numerose caratteristiche
tipiche di quel genere, le più basilari ed essenziali, e presentano invece una
quantità di azione e ritmo incalzante non reperibile nei titoli di cui sopra,
dove a farla da padrone è invece la tattica, il dialogo e l’interazione con i
png. Il primo gioco ad inaugurare questo filone è stato senza dubbio Diablo,
capolavoro della Blizzard uscito nell’ormai lontano 1996. A questo
gioco si ispira palesemente questo Nox, della Westwood, che comunque
riesce a differenziarsi dal suo predecessore in modo piuttosto definito,
introducendo alcune sostanziali novità e modifiche che lo rendono davvero un
titolo interessante. La storia alle spalle di questo titolo, non è certo un
capolavoro di originalità, ma è esattamente quello che serve per far calare il
protagonista nell’atmosfera di questo gioco. Sarete chiamati a vestire i panni
di Jack, un uomo dei nostri tempi che in qualche mercatino dell’usato aveva
acquistato uno strano soprammobile di forma sferica, che aveva poi posizionato
sopra la sua televisione in soggiorno. In realtà la sfera era un manufatto che
serviva ad incanalare gli oscuri poteri dei negromanti che vivevano in una
dimensione parallela, ed era stata spedita nel mondo di Jack in seguito ad una
furiosa guerra, nella quale questi ultimi erano stati sconfitti, e i sacerdoti
buoni avevano escogitato quell’espediente per allentare dal loro mondo la
fonte dell’oscurità. Ma una bambina, figlia di negromanti, di nome Hecubah,
era sopravvissuta alla strage, e dopo essere stata allevata dagli orchi, una
volta adulta decide di rientrare in possesso della sfera per poi conquistare il
suo mondo. Il
filmato iniziale mostra la suddetta strega alle prese con un rituale magico per
individuare la posizione del manufatto, e una volta trovatolo, cerca di
trasponderlo nel suo mondo attraverso un canale di energia, che si sprigiona
proprio nel salotto di Jack e trascina anche quest’ultimo nel mondo di Nox.
Una volta arrivato in questa dimensione parallela, Jack si troverà quindi in un
mondo completamente diverso dal suo, e dopo aver deciso quale “professione”
intraprendere, dovrà andare alla ricerca di Hecubah per recuperare la sfera e
tornare a casa.
La “professione” di cui parlavo poche righe più sopra sta ad indicare la
classe che sarete chiamati a scegliere per il vostro personaggio. Le classi
presenti (e questa è una prima semplificazione dei parametri di un gdr
classico) sono tre: il guerriero, specializzato nel combattimento corpo a corpo,
molto resistente dal punto di vista fisico e senza nessun attributo magico;
l’incantatore, con una costituzione nella media, specializzato nell’uso di
armi a distanza (archi) e con una serie di incantesimi di tutto rispetto,
orientati in particolare al controllo delle altre creature; infine il mago,
molto debole fisicamente, in grado di utilizzare come armi solo i bastoni
(magici e non) ma con un arsenale magico davvero potente. E
a questo punto è doveroso introdurre una delle caratteristiche che fanno di
questo Nox un titolo davvero interessante; la scelta di una classe piuttosto che
un’altra non influenzerà solamente il vostro stile di gioco, ma vi farà
addirittura vivere tre avventure completamente diverse tra loro! Certo, i luoghi
che visiterete saranno più o meno sempre gli stessi, ma i vostri scopi e gli
eventuali alleati e nemici cambieranno a seconda di chi interpreterete.
Arrivando alla fortezza di Dun Mir (patria dei guerrieri del fuoco) con un mago,
vi troverete a dover camminare facendo appello a incantesimi di invisibilità e
silenzio per non essere assaliti da un’orda di guerrieri, nemici giurati dei
maghi, mentre se visiterete il suddetto posto con un guerriero, vi troverete
possenti e utili alleati. Analogamente, l’esplorazione della città di Galava
(patria dei maghi) con un guerriero, vi costringerà ad usare al meglio le
vostre abilità belliche per non essere sopraffatti da decine di maghi che vi si
scaglieranno contro facendo largo uso dei propri poteri, mentre se vi entrerete
con un mago, sarete accolti come amici e potrete comprare indumenti, pozioni e
incantesimi.
Una delle cose che maggiormente colpisce in questo Nox è la varietà degli
incantesimi a disposizione per i maghi e gli incantatori. Si va dai canonici
incantesimi offensivi (palle di fuoco, fulmini, missili a ricerca) a quelli di
difesa (barriere magiche, protezioni contro il fulmine o il fuoco) fino a
giungere a tutta una serie di incantesimi dei tipi più disparati, come
repulsione o attrazione, telecinesi, confusione e tantissimi altri. Gli
incantesimi vengono organizzati in cinque slot differenti e configurabili a
piacere, ognuno dei quali può contenere cinque incantesimi richiamabili
mediante un tasto, anch’esso personalizzabile. Un sistema innovativo,
estremamente pratico e comodo e che potrà essere padroneggiato in brevissimo
tempo. Sarà incredibilmente divertente doverci spesso mettere le mani per
posizionare nello slot maggiormente usato gli incantesimi più utili a seconda
del livello in cui vi trovate o dei nemici che popolano quella zona, visto che
per ogni mostro va affrontato con un determinato incantesimo per infliggere il
massimo danno, e contemporaneamente è opportuno settare le magie di protezione
adeguate contro il loro tipo di attacco.
I guerrieri, dal canto loro, non possono fare uso della magia, alla quale
suppliscono in maniera egregia con una devastante forza fisica, la possibilità
di usare armi e corazze estremamente potenti, e l’uso di cinque abilità
speciali, ottenibili tramite il passaggio al livello successivo. Tra queste va
citata la carica berserker, l’urlo di guerra, l’arpione, il passo felpato e
l’occhio di falco; ognuna di esse si rivelerà molto utile (se non addirittura
essenziale) in un particolare momento del gioco, e starà a voi scoprire come
utilizzarle al meglio.
Un altro aspetto decisamente gratificante in questo titolo della Westwood è
senza dubbio la grafica. L’ottimo motore che muove il gioco consente tre
diverse risoluzioni (640x480, 800x600, 1024x768), e può quindi essere giocato
su quasi tutte le macchine, anche quelle meno potenti. Anche a risoluzioni
basse, comunque, giocare a Nox rappresenta un vero spettacolo per la vista; gli
ambienti sono maniacalmente ricolmi di dettagli, personaggi che si muovono nelle
città, entrano ed escono dalle porte; la maggior parte degli elementi dei
fondali sono interattivi, e sarà quindi possibile distruggere casse, botti e
barili, per ricercare oggetti. Gli
effetti degli incantesimi e delle esplosioni sono enfatizzati da colorati e
spettacolari effetti particellari, sempre diversi e che creano dei giochi di
luce davvero splendidi.
E la cosa che forse caratterizza maggiormente dal punto di vista grafico questo
titolo è la visualizzazione del territorio tramite l’utilizzo di un nuovo
sistema di gestione della “Fog of war”. In pratica saranno illuminate e
visibili solo le aree che possono essere realmente viste dal protagonista a
seconda della sua visuale, mentre il resto rimarrà avvolto nelle tenebre. Non
saprete cosa si cela dietro ad una porta finché non l’avrete aperta, e una
volta usciti dalla stanza questa ritornerà nel buio, senza darvi la possibilità
di sapere se al suo interno possa essere penetrato un nuovo nemico, magari da
una porta laterale. Sarà mozzafiato posizionarsi vicino ad una porta,
socchiuderla appena di uno spiraglio per intravedere un sottile fascio di luce
penetrarvi all’interno rivelandovi magari la presenza di un grosso ragno, e a
quel punto potrete scegliere se ritirarvi per organizzare armi e incantesimi per
gestire meglio lo scontro o se buttarvi a testa bassa nella battaglia. Il tutto
scorre con una fluidità sconcertante, e vedere muovere tutti questi elementi
insieme è un’esperienza che toglie davvero il fiato.
La giocabilità si attesta su livelli altissimi, e l’avventura non cade mai
nella ripetitività, visto che le missioni che dovrete intraprendere e le azioni
che vi troverete a dover compiere saranno le più disparate. In questo gioco
bisogna, oltre a saper combattere, usare spesso le meningi per risolvere alcuni
enigmi sfruttando al massimo le proprie abilità e soprattutto gli elementi del
fondale. Un barile di acqua gettato sulle fiamme le spegnerà consentendovi di
passare; una trappola magica ben piazzata potrà far cadere il nemico in un
abile trabocchetto; sparare una palla di fuoco o lanciare uno shurinken su casse
di esplosivo produrrà una detonazione devastante sia per i mostri che per le
pareti, le quali possono sempre celare stanze segrete e tesori. Se due
interruttori dovranno essere azionati contemporaneamente dovrete procuravi un
oggetto da lasciare sopra ad uno di essi per azionarlo col suo peso, mentre voi
penserete all’altro; potrete usare una trappola a comando per attirarvi un
mostro e finirlo, o potrete servirvi di casse e altri oggetti per sbarrare la
strada o bloccare porte. Insomma, davvero una valanga di possibilità, di
azioni, di mosse e contromosse che vi faranno gioire e vi coinvolgeranno
appieno.
Ogni aspetto di Nox appare splendidamente curato; i dialoghi con i vari png, i
mercanti e le loro armi, il particolareggiato inventario, il sistema di
controllo, i nemici, sempre vari e fantasiosi, la grafica dettagliatissima, il
sonoro coinvolgente e d’atmosfera. Se questo non bastasse, una completissima
modalità multiplayer è disponibile sui server della Westwood, che comprende
varie possibilità, la più innovativa delle quali e certamente la “Flagball”,
una sorta di calcio trasposto nel mondo fantasy.
Un titolo decisamente da provare, per tutti gli amanti del fantasy e non, che
non mancherà di coinvolgervi e appassionarvi, con le sue tre avventure
distinte, la sua grafica disarmante e la sua giocabilità altissima.
Aros
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